TOKIO • OAM:PIONI GIAPPONESI DI LOTTA IN ALLENAMENTO I NCHE quell'anno arri~ò l'epoca, per mio zio Jorgi, di fare in bicicletta le ventisette miglia fino a Hanford, dove pare ci fos!e del lavoro. L'accompagnai io, sebbene in principio si parlasse di mandare mio cugino Vask. La mia famiglia sopportava quasi senza lamenti quel pazzo di mio zio Jorgi, purch6 l'estate le fosse conce!so di dimenticarlo un poco. Se ora se ne fosse andato a Hanford, a raccogliere i cocomeri, sarebbe stata contenta. Jorgi avrebbe guadagnato un po' di soldi e si aarebbe levato dai piedi. Questo era importante: che si levasse dai piedi. e Al diavolo lui e la sua cetra •, disse mio nonno. • Se leggi in un libro che un uomo siede tutto il giorno sotto un albero suonando la cetra e cantando, quello scrittore, credimi, è un sognatore. Solo il denaro conta. Che se ne vada per un po' a sudare $Otto il sole. Lui e la sua cetra• • Ora parli cosi•, disise mia nonna, • ma aspetta una settimana. Aspetta finch6 ti mancherà la musica 1, • Sciocchezze!• disse mio nonno.• Quando leggi in un libro che un uomo che canta è un uomo veramente felice, quello scrittore, credimi, è un sognatore, non un mercante. Che Jorgi se ne vada. Ci sono ventisette miglia fino a Hanford: è una buona distanza•. • Ora parli cosi•• disse mia nonna, • ma fra tre giorni sarai maJinconico. Ti vedrò passeggiare su e giù come una tigre. Ti vedrò, non dubitare, e riderò•. • Tu sei una donna•• disse mio nonno. • Se leggi in un libro di centinaia di pagine fitte che una donna è una meravigliosa creatura, quello scrittore, credimi, ha dimenticato sua moglie e sogna. Ch.! Jorgi se ne vada sulla sua bicicletta, lui e la sua cetra! •. • Tu non sei più giovane, ecco che cosa hat •, disse mia nonna. e E: perciò che brontoli•. • • Chiudi il becco•, disse mio nonno. • Chiudilo, o vedrai arrivare il palmo della mia mano•. Mio nonno fece scorrere lo sguardo nella stanza, sui suoi figli e nipoti. • Ho detto che Jorgi andrà a Hanford con la sua bicicletta•, disse. • Che ne dite?•. Nessuno parlò. • Allora è deciso•, disse mio nonno. • Vediamo un po', chi manderemo con lui? Quale di questi nostri indisciplinati figliuoli puniremo mandandolo con Jorgi a Hanford? Quando leggi in un libro che un viaggio in un'altra città è una piacevole esperienza per un giovanotto, quello scrittore è probabilmente un uomo di ottanta o novant'anni, che da bambino andò una volta in calesse a due miglia da casa. Chi puniremo dunque? Vask? Sarà Vask quell'uno? Fatti avanti, figlio•. Mio cugino Vask si alzò da terra e andò a piantarsi davanti al vecchio che, squadratolo furiosamente, si tirò i baffi enormi, si schiarl la gola e mise la mano sulla testa del ragazzo. La mano copriva interamente la testa. Vask non si mosse. • Andrai tu con tuo zio Jorgi a Hanford? • chiese mio nonno. • Se cosl piace a mio nonno, andrò•, risp0se Vask. Il vecchio si mise a riflettere facendo boccacce. • Fammi pensare un momento•, disse. e Jorgi è il più matto della nostra tribù. Anche tu sei matto, Vask. Conviene mettere due pazzi insieme?•· Si volse agli altri. • Ditemi quel che pensate su questo argomento•, disse. • E opportl.lno mettere insieme un vecchio e un giovane pazzo, della stessa tribù? Ne verrà profitto a qualcuno? Parlate forte perché io possa decidere•. • Secondo me, date le circostanze, è naturale farlo•, disse mio zio Zorab. • Un pazzo e un altro pazzo: l'uomo per lavorare, il ragazzo per tenergli la casa e cucinare ■. •Forse», disse mio nonno.• Vediamo un po'. Un pazzo e un altro pazzo: uno per lavorare, l'altro per tenergli la casa e cucinare. Sai cucinare, ragazzo?•· • Certo che sa cucinare•, disse mia nonna. • li riso, per lo meno•. •t vero che sai cucinare il riso, ragazzo?• disse mio nonno. • Quattro tazze di acqua, una di riso, un cucchiaino di sale. E sai pure come si fa a farlo diventare cibo, invece che colla, o sogno?•. • Certo che sa cucinare il riso•, disse mia nonna. • Il dorso della mia mano sarà fra poco sulla tua bocca•, disse mio nonno. • Lascia che il ragazzo risponda: non ha forse la lingua? Rispondi, ragazzo, sai cucinare il riso? Quando leggi in un libro che un ragazzo risponde sensatamente a un vecchio, quello scrittore, credimi, è un ebreo portato all'esagerazione. Sai farlo diventare cibo, invece che colla?•· • I-lo cucinato il riso•, disse Vask. • Ed era buono da mangiare>. • C'era abbastanza sale?• chiese mio nonno. •Sementi, ricorda la mia mano•. Vask esitò un istante. • Capisco•, disse mio nonno. e Il riso ti dà da pensare. Che c'era che non andava? La verità sola mi piace; parla sen7.a paura, ragazzo. La verità senza paura: nessuno può chiederti di più. Che cosa c'è che ti turba circa il riso?•· • Era troppo salato•, disse Vask. • Dovemmo bere acqua tutto il giorno e tutta la notte, tanto era salato>, • Niente ricami•, disse mio nonno,• solo la verità. Il riso era troppo salato. Naturalmente doveste bere acqua tutto il giorno e tutta la notte. Abbiamo mangiato tutti riso salato. Non credere, perché hai bevuto acqua tutto il giorno e tutta la notte, di essere stato il primo armeno che l'ha fatto. Dimmi solo perché era troppo salato. Io non sono qui per imparare: so già tutto. Dimmi solo perché era troppo salato, e poi deciderò se devi andare a Hanford •. Mio nonno si volse agli altri facendo nuove boccacce. e Secondo mc è lui il ragazzo che deve andare•, disse, e ma chiunque di voi ha qualche cosa da dire, parli. Il riso salato è meglio della colla. Era ben cotto il tuo riso, ragazzo?•. • Era cotto a punti.no, sl •, disse Vask. • Credo che sia il caso di mandare questo•, disse mio nonno. e L'acqua fa bene alla gotta. Manderemo questo ragazzo qui, Vask Caroghlanian, o un altro?•. • Pensandoci meglio•, disse mio zio Zorab, • forse è meglio non mandare insieme due matti, anche se il riso è ben cotto. Io propongo Aram. Forse dovrebbe andar lui: merita di essere punito•· Tutti mi guardarono. • Aram? • disse mio nonno. e Vuoi dire il ragazzo che ride, quello che ride più forte di tutti? Quello dal piede leggero, dagli occhi allegri, dalla risata franca, Aram Garoghlanian? •. • E cni vuoi che sia?• disse mia nonna. • Sai benissimo di chi parla•. Mio nonno si volse lentamente e guardò per mezzo minuto mia nonna. • Quando leggi in un libro•, disse, • di un uomo che s'innamora di una ragazza e la sposa, quello scrittore allude in verità a un uomo molto giovane, che non sospetta che lei parlerà a sproposito fino al momento di scendere nella tomba, a novantasette anni. Quello scrittore pensa a un uomo molto giovane. Vuoi dire Aram? • riprese mio nonno. e Aram Garoghlanian? •. • Sl •, disse mio zio Zorab. • Che cosa ha fatto per meritarsi questo terribile castigo?• disse mio nonno. • Lui lo sa•, rispose mio zio Zorab. • Aram Garoghlanian 11, disse mio nonno. Mi alzai e andai a piantarmi davanti a mio nonno. Lui mi mise la sua gran mano sul viso e mc lo strofinò. Ma non era in collera: la sua mano era leggera. • Che hai fatto, ragazzo?, chiese mio nonno. Ricordando quel che avevo fatto mi misi a ridere. Mio nonno stette ad ascoltarmi per un istante, poi cominciò a ridere con me. Ridevamo solo lui ed io; gli altri non osavano ridere. Mio nonno li ha avvertiti di non ridere se non riescono a ridere come lui. lo sono l'unico Garoghlanian in tutto il mondo che ci riesca. • Aram Caroghlanian •• disse mio nonno, • dimmi ora: che impeninenza hai fatto? I, •Quale?• chiesi io. Mio nonno si volse a mio zio Zorab. •Quale?• disse. • Di' al rakazzo quale diavoleria deve confessare. Deve averne commesse parecchie •· • Lui sa quale•, disse mio zio Zorab. • Vuoi dire•, dissi, • che ho detto ai vicini che sci matto? •· Mio zio Zorab rifiutò di parlare. • Oppure•, disse, • che ti ho rifatto il verso?•· • Questo è il ragazzo da mandare con Jorgi •, disse mio zio Zorab. • Sai cucinare il riso?• disse mio nonno. Non ci teneva a sapere come avevo preso in giro lo zio Zorab. Se sapevo cucinare il riso sarei andato con Jorgi a Hanford: era chiaro. Io naturalmente volevo andarci, in barba a quel tale autore che aveva scritto sui viaggi dei ragazzi nelle città straniere. Pazzo o bugiardo o qualunque cosa fosse, io volevo andarci. • So cucinare il riso•, dissi. • Salato o scotto, o come?> chiese mio nonno. • Qualche volta salato•• dissi. • Qualche \'Oha scotto. Qualche volta perfct~ to•. • Vediamo un po'•, disse mio nonno. Si appoggiò al muro e si mise a riflettere. • Tre bicchieri grandi d'acqua•, disse a mia nonna. Mia nonna andò in cucina e subito ne ritornò con tre bicchieri grandi d'acqua su un vassoio. i\,tio nonno li bevve uno dopo l'altro, poi si volse agli altri, con smorfie preoccupate. • Qualche volta salato•, disse. • Qualche volta scotto. Qualche volta perfetto. f:: questo il ragazzo da mandare a Hanford? •· •Sì•, disse mio zio Zorab. • L'unico,. • E sia cosi •• disse mio nonno. • f.: tutto. Ora lasciatemi solo•· Mi mossi per andarmene, ma mio nonno mi prese per la collottola. • Sta qui un momento•, disse. Rimasti soli mi disse: • Parla un po' come tuo zio Zorab •· Obbedii e mio nonno fece udire la sua risata enorme. • Vai a Hanford •, di,se. • Va con quel pazzo di Jorg1 e cucina salato, scotto o perfetto!•· Fu cosi che fui scelto ad accompagnare mio zio Jorg1 nel suo viagr,i:ioa J [anford. . Partimmo la mattina seguente all'alba. Sedevo sul telaio della bicicletta e m,o zio sul sellino, ma quando ero stanco scendevo e camminavo, e dopo un po' mio zio smontò e si mise a camminare e io pedalai. Arrivammo ad Hanford solo a notte tarda. Dovevamo rimanere a I lanford fino a lavoro finito, per tutta la stagione dei cocomeri. Così era stato deciso. Ci mettemrr:o a girare per la città cercando una casa per abitarci, una casa con cucina, gas e acqua. L'elettricità non ci premeva, ma tenevamo al gas e all'acqua. Vedemmo sei o sette case e finalmente ne trovammo una che piacque allo zio Jorgi e la prendemmo subito. Era una casa di undici stanze con una cucina a gas, l'acquaio con acqaa corrente e una camera con un letto e una branda. J...e altre erano tutte vuote. Mio zio Jorgi accese una candela, tirò fuori la sua cetra, si sedette in terra e cominciò a suonare e a cantare. Era bello: qualche volta malinconico e qual• che volta buffo, ma sempre bello. Non so per quanto tempo suonò e cantò prima di accorgersi che aveva fame, ma a un tratto balzò su dal pavimento e disse: • Aram, voglio il riso•· Quella sera feci una pentola di riso che era salato e anche scotto, ma mio zio Jorgi disse: • Aram, è squisito•. Gli uccelli ci svegliarono all'alba. • Il lavoro•, dissi. • Dcvi cominciare oggi, sai•. •Oggi•, brontolò lo zio Jorgi. Usci tragicamente dalla casa vuota e io cercai dappertutto una scopa. Scope non ce n'erano, e dopo un po' andai a sedermi sugli scalini del portico d'ingresso. Alla luce del giorno quella parte del mondo non mi sembrò brutta. Consistcu in una strada con solo quattro case. Due isolati più in là, di fronte alla nostra casa, c'era una chiesa. Rimasi seduto sotto il portico per circa un'ora. Infine mio zio Jorgi arrivò facendo allegri zig-zag con la sua bicicletta. • Non quest'anno, grazie a Dio•, disse saltando giù dalla bicicletta. •Come?• dissi. • Non c'è IAvoro•, disse Jorgi. • Niente lavoro, grazie a Dio•. • Non c'è lavoro?• dissi. • Niente lavoro, grazie al nostro Padre Celeste•. • E perché no? •. • I cocomeri ... • disse lui. •Ebbene?•· • La stagione è finita•· • Non è vero•, dissi io. • La stagione è finita», disse mio zio Jorgi. • Credimi, è fini:a •. • Chi l'ha detto?•· • Il contadino stesso. Mc l'ha detto il contadino stesso•· • L'ha detto•, dissi, e solo per non darti un dispiacere. L'ha detto perché sapeva che avresti lnorato senz'anima•. • Grazie a Dio•, disse mio zio Jorgi, • la stagione dei cocomeri è finita. Tutti i bei cocomeri maturi sono stati raccolti•· • E ora che faremo?• dissi.• La stagione è appena cominciata•. • ~ finita•, disse lui.• Staremo un mese in questa casa e poi ripartiremo. Abbiamo pagato sci dollari di affitto e il denaro per il riso non ci manca. Sogneremo qui un mese intero e poi andremo a casa•. • Senza denaro•, dissi. • Ma in buona salute•, disse lui. • Lode a Dio che li ha fatti maturare cosi presto quest'anno•. Mio zio Jorgi entrò nella casa ballando e accompagnandosi con la sua cetra, e prima che io potessi decidere il da farsi ballava e cantava cosi bene che non mi alzai nemmeno per tentare di cacciarlo fuori di casa. Rimasi dov'ero sotto il portico, ad ascoltarlo. Rimanemmo a Hanford un mese e poi tornammo a casa. La prima a vederci fu mia nonna. • Era tempo•, disse, • che voi due tornaste 8 casa. Il nonno sembra una tigre. Datemi il denaro•. • Non c'è denaro•• dissi. • Jorgi ha lavorato?• disse mia nonna. •No•, risposi. • Ha suonato e cantato tutto il mese•· • E il tuo riso com'è stato?• chiese mia nonna. • Qualche volta salato•, dissi, e qualche volta scotto e qualche volta perfetto. Ma lui non ha lavorato •. • Suo padre non deve saperlo•, disse mia nonna. • Ecco il denaro•. Si alzò la veste e tolse da una tasca delle sue mutande delle monete, che mi mise in mano. • Quando tuo nonno rincasa•, disse, • dàgli questo denaro•. Mi guardò un momento, poi aggiunse: • Aram Garoghlanian •. • Farò come vuoi•, dissi. Appena mio nonno rincasò si mise a ridere. • Di nuovo a casa?• disse. • La stagione è finita cosi presto? Dov'è il denaro che ha guadagnato Jorgi? •· Gli diedi il denaro. • Non tollero che canti tutto il giorno•, ruggì mio nonno.• Ogni cosa ha un limite. Quando leggi in un libro che un padre ama un figlio matto più degli altri figli saggi, quello scrittore è scapolo, credimi •. Nel cortile, sotto il mandorlo, mio zio Jorgi cominciò a cantare e a suonare. BrnsLamente ammutolito mio nonno tese l'orecchio. Si sedette sul divano, si tolse le scarpe e si mise a far boccacce. - Andai in cucina a bere due o tre bicchieri d'acqua per calmare la sete del riso della sera prima. Quando rientrai nella stanza, il vecchio era steso sul divano, addormentato e sorridente, e suo figlio Jorgi cantava alleluia all'universo con tutta la sua bella voce malinconica. WILLIAM SAROYAN (trad. di lvlan·a Martone) I FILMDEPLRIMGORUPPO E.N.I.C. DELLKAUOYSATAGIOKE Cinqut' film italiani capeggiano il primo gruppo E.N I .C. dt"lla nuova sta~ione 1938-39, cinqur film attualmentc in lavoraziont" chi:' assorbono un nucleo delle più fccondc e delle più forti cnl:'rgie della nostra cint. ma1ografia Sono lavori che, per requisiti di J;.O~getto, prr accuratezza di allestimento, per valore artistico e spt'ttacolare, hanno sin dalle pri• mc stgnala,ioni errato nel nostro arnbit"nte cintma1ografico e nd pubblico un'atmosfera di viva attesa, cui fa t'CO l'intcressarnento del mercato mondialt-. Riauumiamo brtvemente le carat• teristiehe essenziali di ciascuno di cui: GIUSEPPE VERDI, prodotto dal. la società Grandi Film Storici, ideato e diretto da quell'esperto del film musicale che è Carmine Gallone, è la glorificu.ione del mago della mc• lodia, di colui che diede una voce all'anim:i dcll'I talia del Risorgimento. Sei nomi di autentico valore artistico: Fosco Giachctti, Germana Paolicri, Ca.by Morlay, Camillo Pilotto, Beniamino Gigli e Maria Cebotari. ETTORE FIERAMOSCA, un dramma d'amore e di eroismo sullo sfondo del nostro Cinquecento, rievoca l'ardimentosa impresa dei dodici cavalieri italiani di Barletta. Alcssan• dro Blasetti, regina, ha scdto un complesso di interpreti di provata valentia scenica, fra i quali primeggiano: Gino (.;er"i, Elisa Cegani e ~fario Ftrrari. ~iARIONETTE, una brillante commedia, diretla da Carmine Gallone, prescntuà una nuova fisionomia scenica del famoso cantantt'-at• tore: Beniamino Gigli. Il film, primo in Italia di quel genere musicale affermatosi con tanto succeuo nelle realizza.rioni straniere, sarà indubbiamente un avvenimento d'eccezione del LA DA~A DI MONTECARLO e un avventuriero elegante sono i due poli di un dramma, ricco di spunti romanzeschi ed emozionanti. Dita P:ulo, una delle più popolari stelle del cinema europl:'o, sarà la eroina del film. LA MOGLIE IDEALE avrà il volto di Kate von Nagy, un'attrice ~i7:•ta~::~o~ 0 ri~:}r:~:n;:r/:u;:;:; i più esa,pcranti capricci d.i una giovane signora, centro dd più complicato intrigo che possa escogitare un marito geloso. * Tra i film stranieri distribuiti dall'E.N.I.C. un posto d'eecez.ione OC• cupa e L'INTRUSA>, gran premio del cinema alla ~cente Espoiizione di Parigi, il più ambito riconoscimento tributato al nuovo binomio Darrieux-Decoin, la protagonista e il regista del film. Ad immediato contatlo come importanui seguono quattro pregevoli realiuazioni, quattro drammi urna• ni~simi, svolgentisi in ambienti diver• si: e TAMARA>, una vicenda passionale nella steppa siberiana; e TROJKA >, un'avventura di spio• naggio ai confini rusJ;.O•polaech;i e LA PRICIONlERA DI SIDNEY•• il romanzo di una cantante londinese che per salvare l'uomo amato si accusa di falso e viene deportata in Australia; e HABANERA •• il dramma di una donna del Nord tralfrrita sotto l'infuocato ciclo di" Portorico. li film in costume è rappresentato da due soggetti avvincenti: e NQZ. ZE DI RIVOLUZIONE> con Brigit1e Horney t e FANNY ELSSLER > un idillio ,,iuuto dal Duca di Reic:istadt e dalla famosa ballerina che la gioventù aurea dei suoi tempi dtfinì e il sogno danzante >. e JI, SEPOLCRO INDIANO> con La" .,a e e LE MINIERE DEL RE SALO~ONE > portano allo s.chermo visioni di belleua e emozioni di ambienti esotici. e FUOCO! 1 è un'opera salda ed incisiva del regista Baroncelli, in cui Vietar Franctn, il protagonista, scolpisce una forte figura di uomo di mare. Un gro1tcr.co brilb,nte e MTSTLR FLOW 11 con Edvige Feuillère e Fernand Gravey e e SETTE SCHIAFFI >, la pili originale promc-ssadi felicità. coniugale interpretata da Lilian Harvey t' da Willy Fritsch, rappresentano degnamente il genere comico. < NOMADI > di Jacques Fe-yder, e UN DRAMMA AL CIRCO> di Carmine Gallone, e e LA GABBIA DELLA MOR Tt > di A. Depondt, traggono materia e vita dal variopinto ambic.nte del circo equestre. e LA TRAPPOLA D'ORO> s'impunia sul contrasto tra il s.istema della travolgente cd invadente pubblicità americana nel mondo tradizionalista cò austeramente rigido della buona società di Londra. Edward Robinson è I' interprete principa.le. e LA GRANDE CONQUISTA> ric: \'OCa l'epica scalata del Monte Cervino nel 186~. Luigi Trenker l'ha diretta e ne è il protagonista. < SI PARLA DI CLARA >, parabola sen• timcntalc di una donna del mondo elegante parigino, e e IL CASTELLO DEL MISTERO:■, che rievoca un episodio dell'irredentismo irlandese, sono altri due film di ,icura attrattiva spettacolare. Infine d1.1e '1:ialli sensa7.ionali: e SCAFANDRO ÌNFERNALE > e e Il MISTERO 01 CAMBRIOGF. >, e due avventure californiane di Kcn Maynard: «LO SCERIFFO> e e-IL CAVALIERE DELLA PRATERIA>, completano il \'ariato elenco del primo gruppo E.N.LC. TUMMINHll [ C. EDITORI IL 10 GIUGNO 1938 e 11tatomeuo in vendita.in tutta. Italia il primo oomerodj STOR quindicio&le ilhutrato di di-rnJgaziooe ,torica. TUTTALASTORIA PER TUTTI Mi.steri,segreti, rinlasiooi, memorie, C&Tteggi 1 diari, biografie, tragedie di pere-0noggei di p<r poli, proceui celebri, donoe famose, aoeddo;i, ourioeità, retroscena, oa.acita e morie di narioni, guerre e paci, viaggi 1 eaplo-- razioni, grandi sooperte e iD•eosiooi, raooonti e romanzi, eoo. Lastoriaraccontata, rivelata, illustrata. Oacirà il 10 e il 25 di ogni meae in faacicoli illustrati di COpagg. Prezio dJ op! lueleolo Lire 2 Dkaam•to uau.le: ltalla,lmpll"OeC..i.L.40•E,t.,..L.IO Per chiarimenti, abbonamenti e riohieat.e di numeri di aa.ggio, rivolgersi a: lJ fficioPeriodici Tumminelli a.aa, pt&ua d-2 C.ll-,1• l.eaue t.l. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIII NOVELLA FILM Y:: ~~~:nc .. :~~~: .~. :; .. t~ 1 : r;: nor,m, completo dcli, produ~onc mondi,lt, un cotpicuo e ~m,gli,ntc umpion.i.rio di (otogr,fit. NOVELLE ARTICOLI CONFESSIONI di Krittori insigni, di ,ttori (a"'°'i : Gotu e Tòfano, M\lu e GaaJ,uio. Com e Kilii P,lmcr, Achille e Paol.i. B,rl»r,. Cucii,, M.-c,rio, Moim, I, Pc-·crclli, Don.i.dio, ecc. IL CAROSELLO DEGLI UMORISTI in1ornoal cincm, e ,I tutro, cl, Mo. Ka a G\larochi, J, M,n1oni a ~nliC'1ca, Bunicbini,a Futtini,, Baro. le curiosit~pi~ divertenti. le irwliKl'rtioni pi~ ,:-arb.uc, le "rttentiMimc" più ,ppctit0$C. 8 grandi tavole a colori fuori testo 100 argomenti 200 illustrazioni NOVELLA FILM ~ in ~·enclio in h,1tlc le cJi •.,le d'Italia, Impero c Colonie , Lire-4. UNA STRENNA ESTIVA INIMITABILE I IIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==