,ono a Pari~i, e non capisco più nulla. Soy tomt u" 1:olcan. Soy romt una bottlla dt champa,ìa •. • Mandavo occhi smarriti intorno. Vidi sola a un tavolino la biondina dalla nudità timida. Le accennai. La ragazu sorrise, \ienne a sedersi alla nostra tavola, ordinò per sé un hicchiere di limonata. ju11nita non s'era accorta del mto cenno; ed ora faceva l'offesa, continuava a dirmi che questa era una s(acciatagginc. Le dissi che era l"uso del locale, che non si poteva fare altrimenti. La vecchia ritirò - un sollic\·o - 11 braccio dal mio. • Andiamocene •, cominciò a dtrc. La pregai d'aver pazienza, che i nostri .compagni b11lavano. • Andiamo via noi due soli•, msistcttc. Non risposi. Per tenerla buona le passai per un attimo la mano dietro alla v1t1. Fremette pericolosamente, 1i suo braccio tornò sono al mio braccio, brancicone; pt:,o ti laco,i dtl buso. La biondina sonidi:va, gcntilf, e non diceva nulla. Aveva una bocca larga, ma ben disegnata, fini capelli biondi le aurcolavano la nuca e le si ancggiavano intorno con una grazia desueta. Le feci qualche domanda; rispose con garbo. Mi disse che a,·cva diciannove anni, e soggiunse che era tunora sagt. Mc lo diHc come mi avreb~ detto che era nata a Clichy; con premura, come per mettere subuo le cose a p0sto/ • E pér questo i siRnori non mi domandano mai di scdcnm con loro. Lo sanno, oh, se lo sanno; le mie compagne glielo dicono subito. Ellts se moqumt dt moi, fx)llr ula. Cc n'è altre due come mc; e vede? nessuno le invita, stanno lh sole alla tavola, non guadagnano niente sulle consumazioni •. Tradussi quesu cose n Juanita; e la tardona si eccitò molto alla narrazione. 11 braccio le tremava come per febbre. , Ma anch'io sono cosl. Soy una chica, nonostante t miei ventidue anni d1 matrimonio. Soy corno un volca,i. Soy como ,ma bot~lla de champana •. Accorse 1I cameriere a queste parole, di cui aveva capito solo la parola champagm. • Champagne ancora?•· •No•, disse l'amico, che era tornato intanto a sedersi con la vedovella gentile. • No, cambiamo posto. Andiamo al •· Don Juan "•. Il• Don Juo.n • appartiene al tipo dei locali discreti. Tutto ivi è sussurrato: la musica, le canzoni, la luce, i consigli dei camerieri, le moine delle fanc1ullc incancate d1 far bere I clienti soli; due o tre, molto eleganti, molto corrette. La saletta e in mezza luce; tende, panneggi, quadri • scttc«ntesch1; un generale russo sulla SO• glia, o vctttto come tale; un principe rus.so in velada, o che si presenta come tale, che riceve gli ospiti. J..a mia compagna adocchiò un angolo di sofà, vi ti diresse, mi trascinò dietro a si in un solco impenoso. M1 pareva che tutti m'avessero gli JCChi addosso, bcncdi11i la fioca luce. li mio amico e Mercedes scelsero un altro angolo; erano allegri, viwci, si vedeva che t'intendevano bene. Sfido iol Mi sentivo tr~dito dalla sonc, solo, abbandonato. Cominciai a bere disperatamente; pensavo a quelle parole di Mefistofele, • bevi questo beverone, e vedrai Elena in ogni donna•. Ma i torbidi umori della mia vicina annuvolavano ogni fantasia. Ancora una volta, ancora due o tre volte mi disse che era come un vulcano prossimo all'eruzione, come una bottiglia di spumante prossima allo stapp0. Oppure, querula, m'affermava che u-11una po\"Crl piccola bimba. • Soy ,ma ni,ìa. Soy t(?mOmi hi;'a •· PeNai alla giovinetta fresca, addormentata certo, ora, fra candidt Imi, in una rosea luce di paralume. Uscl un& cante• rma spagnola, ci mancava anche questo, cominciò n cantare una vecchia canzone: Un uiejo amor no st olvida y no se dtja ... e Predosa•, urlava la vecchia alla canterina, • prtciosa •· La sua mrmo tornava a frugarmi. Aveva tiratz la tavola contro dt noi, aveva steso la tovaglia come un sipario sopra di noi. Era invadente cd esatta, misurava la forma del mio ginocchio come uno statuario. Sospirava, rideva; non beveva, non voleva più bere. Questo era 11terribile; che non era ubriaca. Era lucidissima; solo eccitata da questa Parigi, dall'idea che se n'en. fatta per tanti anni nel trantran della sua Caracas, da questi capti rochi, da questa atmosfera derua d'alcova. Mi dava ribrezzo e pietà insieme; scoppiava come il fior dell'agave dopo tanti anni di lenta vegetazione, pronta a dare, a versarsi, a confondersi m una ebbrezza cosmica. Continuava a dirmi che cc ne andassimo via soli, noi due soli, a finire altrove questa grande unica notte. • Es la primtra noche de mi uida•. Non a\ievo il coraggio di guardarla. Le dissi finalmente che era impossibile; fra l't1ltro non avevo soldi. Mi guardò alticra. Soldi? Non mi aveva detto che era ricchissima, che aveva miniere d'argento e pozzi d1 petrolio, e denaro quanto voJe,·o? • Soy riquisima, tmgo m1no1 de plata •. Le dissi allora che stanotte ero stanco, m'ero alzato preuissimo la mat: tina, cadevo dal sonno; dom::ittina le avrei telefonato all'albergo. , Dove abita?• mi chiese ad un tratto. Le descrissi la mia casi..; a\•cvo bevuto • molto, mi sentivo lirico, me la sguazzavo nella lingua forestiera, canticchiavo dentro alla descrizione parole d'una frusta canzone: s,cundo puo, asumor ... no hay por1ero ,,j vtcino ... ;y lodo a mtdialrlz ... LI\ tard "'a mi guardava con occhi in- <.:crti, con una inespressa preghiera sulle labbra. E continuava a massaggiarmi il braccio. La sala buia era colma d1 coppie che ballavano, le più belle donne del mondo, le più lisce spalle del mondo, fra le braccia di felici cnalieri. Ballava anche 11 mio amico con ~tcrccdes; Mercedes pure era bellissima, fior di velluto. Ma l11mia tardona non balla\'&, no puedo bailar porqui "" ncuerdo de mi dif1mcto; e conlinua,•a a sussurrarmi che cc ne andasa1mo via per conto nostro. Cessò la mu111cada hallo. L'orchestra rumena fece distribuir zin11 pcrchi il capomusica voleva far sentire 1I suo peno forte. Si sedette a una specie di clavicembalo fatto • di lamine armoniche con due martelletti in mano, impose con un untuoso crudele sornso il silenzio, comincib a martellar con radiss1m1 colpi le laminettc; poi i colpi piovvero fitti, frenetici; e il v1ohnista andava gemendo di tavolino in tavolino, venne presso a noi, s1 curvò su d1 noi, sulla bocca ansante dt Juanita, si dole,•a lungo e querulo, pareva volesse dare un suono a quei desiderii compressi. • Precioso •· Finita la musica, Juanita balzò in piedi. Non c'era pili nulla da fare. 11 mio amico aveva già pagato per tutti, già mcttc\'a la mantellina d1 volpi sulle spalle d, Mcr• ccdcs. Uscimmo; sulla soglia eua m'impose: e Andremo via soli•. L'alba crud11 era sulla via. Le insegne luminose ai cantoni, lungo le cimase degli edifici, sulle porte, parcvan le candele rimaste sul luogo del servizio funebre dopo che hanno portato via la bara. L1v1de facce in giro, donnette, maneggioni, bardassoni. Un signore in marsina stava seduto a.un tavolino apparecchiato in mezzo della via, con su una bottiglia di spumante nel secchio; un cameriere gli si affaccendava attorno come la cosa fosse naturalissima; il sigl\DrC invitava a gran voce un portiere gallonato perchi ai sedesse a bere con lui; le automobih tccndevan caute, giravano senza marav1gha l'ostacolo. Alla vista di Juanua il signore levb gran grida. Essa trottò via per il marciapiede: • Vamos•. L'amico e Mercedes erano già nella macchini. Dissi umile:• Scusi, vada pure; la signora l'accompagno io•. L'amico non sorrise nemmeno; Mcrccdc.s era una nuvola dolce languida, il capo sulla sua spalla. Par11rono. Restai solo con Juanita, nell'alba spietata. Il suo "iso era antico e livido. Chiamai un tassi, la issai dentro, il gran deretano tappò per un istante ogni altra inia vista. D1ss1 al conducente che scendesse verso I txmln.-ards, avrei poi detto do\'e. • Do,1de vamos1 •. • Vamos a mì cuarto•, dissi, perduto. Ma ceco Juani~ di,·ennt d'un colpo timida, atterrita. Arrossì, t.rcmò tutta, mi guardò con occhi divenuti improvvisamente di bimba, sussurrò: • A casa sua? cosl subito? No, ho paura•. Disse proprio cosi:• Trngo miedo •· Non mi parve vero. Buttai via la proposta, finsi di non c.ap1rc quanta accettazione era in quelle parole timorose, dissi, ubbidendo alle ondeggianti fantasie del troppo vino bevuto: • Allora a casa sua. Vamos a su cuarto •. • A mi c11arto1 X la 11i,1a? Non è possibile•. I Naturale che non era possibile. Ma io pensavo alla giovinetta pura, ai suoi denti splendenti, al suo fiato lieve. In questo pensiero m1 rifugiavo, per pulirmi della torbida notte. Dissi che l'ovrei accompagnata soltanto, che all'indomani, stamane anzi, le avrei telefonato. Detu l'and1nzzo al conducente; l'auto sc1vola\·a per la strada bianca fra le cuc bige. E ahimè, a Juanita gli occhi traboccarono di lacrime. . • Un ~so•, sussurrò. Ma certo. !\le la t1ni addosso, baciai quella bocca fredda, imponendomi di pensare ad altro, chissà. una bistecca al san~ue, una fetta di ananasso che stessi mordendo. ~la già eravamo ~-iunu. Dissi al conducente che avrei continuato, scesi, la trassi giù, una povera co11asen1,a forma. • Adios, hmta a ma,iana•. Tenni dietro con gh occhi alla po\"era pingue cosa ches'a,rv1a,,a traballando ,·erso 11portone; b. vidi buttarsi contro la porta girante, scomparve. Se ne andò cosi, non le ho più telefonato, non l'ho più vista, amm. Po\"cra vecchia noia FRANCESCO CORELLI VOLTI DI 11 BE00LABI" KE8810ANI Storie messicane La polemica, cht dura da qu:alche mc1e, fra il go\·erno dd meti,<io Cirdcnu e il 80vrrno di Sua 1facstl britannica non ~ priva di qualche 1punto umoristico. Quando, nel 1 934, diventò presidrntc del Mcuico, il meticcio Cirdcnu giurò che aHtbbc reso il suo paese e indipcndrnte > e libero dal dominio straniero. Si 1a che ci 10no molti modi di rrndeni e indipendenti >, e uno di questi modi consiste nel prendersi la roba altrui. Circa due mesi e mruo fa, il meticcio Cirdrnas prese la risolut.ione di espropriare diciautttc sodrtà in&lf'si e americane, produttrici di pc1ro• lio, di tulli i loro beni: terre pc1rolifcrc - in sfruttamento o da sfruuarc - poni, impianti, macchinario, edifici, ccc., il tutto di un valore appronimativo di 8 miliardi di lire. E a giustificazione di un cod straordinario provvedimento ru addotto il pretesto che le dette società e si immischiavano degli affari intrrni del Mruico >. Subito dopo quetlo atto ~nsa:r.ionale C'-rdcnas informò i due governi interusati (quello inglese e quello degli Stati Uniti) che il Messico era pronto a trattare per le indennità Ma il governo inglese rispose con uoa nota vigorosa, chiedendo la rc1titutionc delle proprirtà alle società e ne• g::indo al Messico il diritto di espropri::irle. Cirdcnas replicò che la Gran Brcta~na non aveva alcuna \"Cile lcg:alc per intervenire ndla questione. E il 80\·erno inglese ribattè con una nuov:i vigorosa protesta, qualificando il procedimento del governo messicano e un patente diniego di giustiz.ia> E Cirdrnu rcspinJC la nuova protcsu. Egli si era preso il petrolio e gli impianti, aveva offerto una indcnniu:az.ione moho modHta (il 20 per cento del valore) e gli Sta1i Uniti avevano riconosc.iuto ehr l'offerta cos1ituiva una base ragiontvole di ncgoz.iR'l.ione.Cirdcnas upcuò tran• quillamentc la nuova mossa inglese. Qualche Kttimana fa, l'inviato straordinario inglese al Mcuico, Owcn St. Clair O'Malley, consegnava al ministro degli A(- fari Esteri mcasicano una nuova nota, in cui si ricordava che fin dal primo gennaio il go\·crno mc.uieano ;wrrbbc dovuto pagarr la somma rela1ivamentc modesta di 18 mila sterlinr, dovuta per risarcimento dei danni subiti da cittadini britannici durante il periodo rivoluzionario 1910-1920. La nota u.1rva, da qursto, occasione per esaminare la ,ituazione del debito pubblico interno cd rstcrno del ~fruico e esprimeva il dubbio che C:hdcnas potesse mai mantenere la promessa di pagare le società petroliere, che 2ve\·a c.1propriatc. La risposta non si recc attcndcrt' li 13 maggio, nel pomeriggio, il ministro degli Affari Esteri, Eduardo Hay, rimise all'inviato straordinario britannico un a.ucgno di 17.000 sterline (secondo il governo mes• sicano la richiesta britannica di 18 mila cu rrronea} e una nota· e 11 governo di Voura Ecccllenu non ha alcun diritto di esaminare J::i situazionr intrrna del Messico. Permettetemi inoltre di ricordarvi che nunche gli St:ui più potenti, che hanno a loro disposizionc abbondanti ri$0rse, possono \ antarsi di essere in regola con le loro obbligazioni monrtaric •· Chiara allutione al dcbi10 di guerra inglese verso gli Stati Uniti. Quindi la nota concludeva: e In vista drll'attcggiamcnto non amiche\·olc dr! governo britannico, il governo messicano ritirn(' necessario ritirare il suo ministro da Londra>. L'inviato str.1ordinario britannico O'Mallry, veterano di Mosca e di Hanlcow, apprrsc la no\'itl con la mllggiore calma e, dOJ>Oa"('r dedir:uo il ~tak•tnd a prcp::irarc i ba~agli, si imbarcò per l'Inghilterra Un J)f'riodico inglese ha rivelato che chi \·rr:imrntc guida la battaglia, dalla parte del Messico, non è il meticcio Cirdcnas, ma l'ex-commissario dtl popolo per la gucr• ra Leone Davidovic Trotslci. Come ~ noto, ,gli "h•e a Coyoau.n, prcs• so Città del Mruico, e un rigoroso Kl"\'Ìrio di vigilanza è disposto intorno a lui ptr difenderlo da qualche messo di morie, che al 1uo antico camerata Stalin vrniue in mente di inviargli. Di Il, l'u,.agiLatorc si mantiene in stretto contattO con Lombardo Tolcdano, che è il capo della Federaz.ionc dei lavoratori messicani, organismo fortc di tre milioni di iKritti, E, attraverso Tolr• dano, il vecchio cospiratore ra pcr,,·cnirc i 1uoi consigli t i suoi suggerimenti a Cirdenas. Cosi, dal suo comodo e ben vigi• lato creino, il vecchio rivoluzionario!.. circondato da auiucnti, in relnionc con agitatori e co'n gruppi c1tremi1ti d1 moltiuimi pacii, continua a gioca.re sulla Kacchicra della politica mondialt. e Le sue conclusioni sono 1emprc risolute >, afferma il ptriodico inglese, e le sue previsioni tinistramcnte esatte. Tutti i maf!:giori avvenimenti dtgli ultimi dodici anni aono stati da lui esattamente previsti •· 11 mc1iccio Cirdcnu &>nsidcra l'cbrt:o Troulci come l'oracolo della politica mondiale. E da Trouki si ebbe il consiglio di prtnderc risolutamente l'offemiva contro le società petroliere, in modo da conringrrc la Whitchall alla difensiva. Da Trouki ai cbbc il consiglio di inserire, nell'ultima nota, il rabbuffo per il governo britannico: che e neanche Stati potenti, forniti di ampie ri• sorK, possono vantarsi di avere IOddisfauo le loro obbligazioni monetarie •· Allusiont dirttta, più che a 1Chcrnirc il Tesoro bri1annico, a risvegliare il risentimento del contribuente americano, il quale, come è noto, è tutt'altro che soddi,(atto di do\er colmare con maggiori impoue e ta»c il vuoto prodotto dal mancalo pagamento dti debiti di guerra da pane dell'Inghilterra. All'indomani drlla riunione del Consiglio della Lega, nella quale si di1Cu1se del riconoKimento della conquista italiana drl• l'Etiopia, il socialistucolo Lombardo Toledano, dopo esseni fatto convenientemente ispirare dall'ebreo Trotski, ri\olgeva al Consiglio della sua Fcdera:r.ione una infiam• mata concione, in cui metteva a confronto la condotta che l'lnghihcrra aveva seguila di fronte alla questione etiopica, con quella che scgue di fronte al Messico. Secondo la strana logica di qutsto meticcio, l'lnghiltrrra, giacchè ha riconosciuto la conquista italiana dell'Etiopia, dovrebbe sopportarr che le proprietà di cittadini inglesi sparse ptr il mondo se le prendesse chi ne 3.\CSSC \Oglia e 1e le godes$c, e non avrebbe neanche il diritto di protestare. Senza contare che il dirit10 di guerra e di conquista, scnu. di che il Mcuico non ~rebbe quel che è e Toltdano non sarebbe nato nel ~truico, è uoa cosa e il furto è un'altra. Ma Trotski non è la persona meglio qualificala per spiegargli queste piccole di(• fcrenz.t. Poi il socialistucolo Tolcdano continuò· e La Cran Breta.gna respinge la nostra offerta di indennizzarla di una per• dita di 50 milioni di sterline, ma non ha niente da dire quando il Giappone si appropria o distrugge beni di cittadini in• gl~si per più di 300 milioni di sterline .. Si direbbe che il popolo inglcsc abbia perduto Il\ stima del mondo. Sil\mo dolenti, ma non pouiamo permettere ai politici inglesi di "' insudiciare " i nOJtri >, Come si \·cde, dopo un buon colpo, il ladro, che mantenga r,apporti con la vittima, corre riK.hio di fa.ni e:insudiciare•· Non avrcm• mo mai supposto che a Città del ~euico si ,pint~essc a tal punto lo scrupolo dcll:i. pulit.ia personale. A.G. LA DANZA KAOABRA ~ 1:--;c11e viu,r Lenin, il piu.·ah~ organo lJ df'I po1rre e~C'Ut1\·0 in R_uu1a.fu il St>tifl4rkom, ossia 11Cons1gho dt1 c.omnunari drl ~polo. Quando, poi, Stalin si autopromoue a segretario grncrale df'I P~rtito il cf'ntro di gu\·ità dr! potnc cominciò 'a rs,erc- il Polirburo. ~dia tab<lla n. 1, che KIJU«',indichiamo i membri del Po~ll• bwro alla da1a del 6 giugno 1924 (e ti<>t poco dopo la morte di Lcn_in), le cariche ~ gli uffici che- ciuc-uno d1 cui a\·•·\·a e la. fine che ha fatto. :i-:rlla tabt-lla n. 2 indichiamo i membri drl Sovno,kom alla data del 21 grnnaio 1924, t cioè alla morte di Lenin, aniungcndo a ciascun 1\on'le le ~otiz.;C"suddrtte. Infine nrlla. 1abclla n ~ nu: niamo i nomi di altri personalJIJI cminrnu dei trmpi di Lenin, ag~iungcndo, per ciascuno, le solite notizie. TABELLA B. 1 "POLITBURO" AL 6 GIOONO 1924 Trotslci . Commiuario del popolo per la guerra r prr la marina - Membro a turno drl Coruita10 rsecuti\·o del Com1ntun • Espulso dal Politb11ro nel 1926 • Dt-portato ori Turkes1an gennaio 1928 • Ei,- liato: gennaio 1929, KamC"ntv - Vicc-prrsidcnte dr! Sovnor- .lom _ Mrmbro del Comitato e1ecuti\o dd Cominu,n . Espulto dal Politb1110 ntl 1926 - Ciustiz.i2to: •~osto 1936. Zinovirv - Presidente del Comitato esc• cutivo del Comint,,n - Pre5idcntc del So111 tt di Pictrogrado • Espulso dal PolatbtHO nc:I 1926 • Giustiz.iato: agosto 1936. Bukarin - Dircuorc drlla P,ovdo • Mcm• bro del Comitato esecutivo del Comintern - Espul,o dal Politb,no nel 1929 - CiustiL.ato mano 1938 Ryko\• . Presidrnte del Sovno,kom - Prcsidcntt del Supremo consiglio dell'econo• mia . Espulso dal Politbu,o nel 1930 - Ciustiz.iato: marzo 1938. Tomski - Presidrntc del Consiglio dell'Unione dei Sindacati - Espuho dal Polirburo nel 1930 - Suicida, in seguito a ordine di arresto· agosto 1936. Stalin - Sc"rt"lario gC"nrralc del Partito - ~{cmbro drl Comitato rsccuti\•O del Cominttrn • Superstite r in carica TABELLA N, 2 "SOVNARKOM"AL 21 GENNAIO1924 Briukanov - Commiuario per gli appro\·- vigionamenli (fino al 1924) - Commissario per le finanze (dal 1926 al 1931) - Dimenticalo. Cieerin . Commissario prr gli affari esteri (fino al 1930} - Cadutd in disgraz.ia nel 1930 - ~fono: luglio 1936. Dzcnin1ki (o Ccr:r.hinsky} - Commissario prr le ferrovie. Capo della C Pt' - Membro a turno del Pol1rb11ro - Morto: lu• glio 1926 Krauin . Commissario per il commercio esiero (fino al 1924) • Ambasciatore a Parigi e a Londra (1924-1926) • !\iorto: novembre 1926. Kuìbitccv - Commissario per i lavori pub. blici (fino al 1926) - Presidcntt del Supremo Consiglio dt"ll'cconomia (1926-1933) - ~1embro del Pol11bwro ( 1927-1935} • Prc• 1idcnte del Co1plan (CommU.Sionc nazionale per i piani) (1931-1935) • 1i.orto per causa incerta: gennaio 1935, Lunaciarslci (o Lunarciarsky) - Commi»ario del popolo per !'educazione • Morto: dicembre 1933. Scmidt . Commissario per il la\•Oro (fino al 1927) - Vice-presidente del Sovnarkom (fino al 1930) • Dimenticato. Smirnov . Commissario per le poste e i telcgrafi (fino al 1927) - Membro del Comitato esecutivo del Cominu,n (fino al 1927) - Deportato in Siberia: 1928 - Giustiziato· agosto 1936. Sokolnikov - Commiuario per le finanu (fino al 1926) - !\ftmbro a tumo del Politburo (fino al 1926). Ambasciatore a Londra (1929.1933) - Commissario aggiunto per l'indust Jel lcgnamr (1935-1936) - Arrestato 1936 - Condannato al carcere: gcn• naio 1937. TABELLA N. S ALTRI PERSONAGGIEKINENTI Enukidte - Segretario del Comitato c,tntralc cStCutivo dcll'U.R.S.S. (fino al 193~) - Caduto in disgrazia nel 1935 • Giusti• 7.Ìato: dicembre 1937. Frunz.r - Commissario aggiunto per la guerra e la marina (fino al t 925) - 11cmbro del Comitato uccuti\io del Comintern - ~-lcmbro a turno del Poli1bw,o • Commissario per la guerra e la marina n('I 1925 - Morto: 192.5. Camarnik - Presidente del Comitato rivoluzionario per l'Estremo Oriente (fino al 1929) • Commissario aggiunto per la di• fesa ( 1930) - Promosso a un rango cl\ ile eguale a quello di Maresciallo (1935} - Suicida alla vigilia drll'arr~Ho: 3 1 mag• gio 1937. Kalinin • Presidente del Comi1ato centrale esecuti\·O dell'U.R.S.S. - Membro del Po• litburo • Supcntite e in carica Karakan • Ambasciatore in Cina {fino al 1927) - Commissario aggiunto per ~li affari esteri (1927-1934) • Ambasciatore in Tur• chia (1934-1937) - Ciu,tit.iato: dicembre 1937. Lih•inov - Commisnrio aggiunto per gli affari esteri (fino al 1930) • Commissario p(':r gli affari esteri (dal 1930 a oni) - Sup_crstitc e in caric:a. Mrnz.inski - Vice-capo della C P.U. (fino al 1926) - Capo della G.P.U. (dal 1926 al 193~ - Morto: maggio 1934. Ossinski - Commina.rio aggiunto per l'agricoltura (fino al 1924) - Dittttorc centralt dcll'amministraz.ione dc:lla statistica (19261928 e 1933-1935) • In prigione: marzo 1938. Piatako" - Vice-presidente del Suprrmo Consiglio dell'economia - Vice-presidente della Banca di Stato (1928-1929) - Prrsidente della Banca di Stato (1929-1930) - Commissario a11:giunto J>f'f l'industria pcsanlr (1933-1936} • Ciustiliato fcbbu10 1937. Radclc . Scgrttario drl Comitato esecu1ivo del Com1nitrn - Oirr1tore dcllé Jli,.stio . Deportalo in Siberia: 1928 - Condannato a.Ila prigione: febbraio .1937. Rako\·ski - Cil prrs1drntc del S0&1norkom df'll'Ucraina - Commissario aggiu~to per gli affari esteri (1923-1927) - Amb_asc1a• torc a Londra (1923-1925) - Amb~1e1a~ore a PariJi (1925-19~7, - Deportato in _S1bc: ria: 1929 _ Condannato :illa png1onc. man.o 1938. Sutbiakov - Commissario aggiunto per le ferrovie . Caduto in distJrnia nel 1927 - Giusti:z.iato: 0 fcbbraio 1937. Tuhcrv1ki _ Comandante dell'Accademia rossa dello Stato Maggiore generale - Promosso Mart"Kia\lo: 1935 • Ciu1tiz.iato: giu- ~no 1937. Uborrvic - Comandante in capo delle truppe in E1tremo Oriente - Comandante del distretto militare di Mosca ( 1928-1930) _ Commissario aggiunto per la difesa (1930) . ~fcmbro dr! Consiglio militare ri"oluzionario (1932-1937) - Giustiziato: giugno 1937. Voroscilov - Comandante del distr<"llOmilitare drl Caucaso - Commissario della difesa e prc,idtntc del Con11glio militare ri- \·oluzionario (da.I 1925 ad 01:gi) • Membro del Pol11buro (dal 1926 ad oggi) - Superstile e in carica. Jagoda . ~1cmbro dc! P,atsidium della C P.U. - Commiuario per l'Interno (la C P.U. riorganiu.ata) (1934-1936) - Caduto in disgraua nel 1936 - Ciuui7.iato ~ mari.o 1938. Queste tabelle potr&nno, forw, . riuK~rc di qualche utilità al lettore. A noi clptta spes,o di doma"!darci che ne sia stato dc! 1ale o del 1alaltro ptrson:1ggio - non d1 primissimo piano - dc:lla rivolu:lionc . ru1sa per ew-mpio di uno Smiroov o d1 un Karakan. E supponiamo che càp1ll un po' a tulli di l\.·c-rr di siffatte curiosnà e di siffatte amnesie. Queste tabelle potranno f()ddisfarr la curiosità e- aiutare la memoria. Sebbene, a dire il \·ero, il ltttorc, al cui spirito si presentino di siffatti intcrrogath·i, possa, sc-nu gran timore di abagliare, risponder,. come François VillC".,! quando si domandava dove Cost,tro a1.11a11 a finire i re, 1 duchi e i grandi dC"Isuo 1empo: flélos! ,1 le bon ro1 d'Espoi1ne, Duqurl je nit Jf01 /JOJ le nom? M'ais où ,si lit p,011 Cltarltmai1ne? MALATTIE DI DIGNITARI SOVIETIOI ffi.\TURA. L_~1ENTE. qual~he volta, i~ l)J Russia, 1 gerarchi muoiono anche d1 malattia Il che non autorir,.u ad af- (rrmare c,hc muoiano di morte naturale. Ma questo è un capitolo del lutto inesplorato dc:I bolscc\•Ìsmo: non si hanno che rari indizi circa l'indole non sempre e benigna > delle malattie, alle quali soccombono i personaggi eminenti in quel paese. Offriamo alla curiosità o alla meditaz.ionc del !cuore qualcuno di siffatti indit.i. L'anno scorso fu annunziato che il Commiuario pc:r I' industria pc:santc, Crigori Orzoniki:r., era morto per 50vraffatic.amento. Alla fine di aprile di quest'anno fu annunzialo che il vicccommiuario per l'inçluitria• pciantc, ~ikail lvanovic T~lisccv, di anni quaranta, cn morto per IO\'raffaticamcnto. La stampa di ~iosca, nel commemorarlo, spiegò chr egli e aveva bruciato se ucs,o >. La stessa uampa a.g~iunse che il nuovo commiu.ario prr l'industria pcunte Laur Kaganovic e soffre anche lui di prruione >. RICCIARDETTO "O )Il N t B o I •• b& a.peno a tutU l ,u.ol lett.orl Wl CODCOrllO pnmanent.e per la DUT&zione dl UD fatto QUaltla- ,1, Nalment.e accaduto a chi ■crl••· Q.uHtou1Uando li da 1.Dcollaresulla. bUl\.a del dattUo.cr1tU cb• HDIODO Ul•laU C0IIC0BS0 PllRldAIIEITE OMiiB'u Piazza della Pilotta, 3 ROMA I 1!11 Alfll011-N.24-llOIOOS01038-IV1 !'Il MNIBUS SETTIMANALEDIATTUALITÀ l\j POLITIOAE LETTERA.RIA I ~ fL SABATO lN 12-JS PAOl;:= I ABB0N AldEIITI l\&llaa l■pero: n■o L. 42, nmutNI L. 22 \Il E111ro I anno L. 70, HmHtNI 1,. 38 00Jfl I0MER0 0N.l LIRA Mu,uri'1i, dlug,1 • fb<og,a!t, mh, M ao■ pabblicatl, IOa ,\ ?Mtlt■IK'ClnO, Dlnd1111: Boma- Piu" d1lh,Piloua, 3 Telefono N, 66,4'70 &m.lalttrad1111: Kllno - Piana 0arto Erb., 8 Taltfoa1N. 24,808 hllblldti: I
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