Ombre Bianche - anno II - n. 4 - aprile 1980

Lavoro e soggettività delle donne 51 Anche nell'allevamento dei bachi da seta, che era prevalentemente seguito dal- le donne e che nelle aziende coloniche era spesso presente come attività collatera- le ma importante, in quanto rappresentava l'unica ancora di salvezza nelle anna- te cattive, la ragazza è ammessa ad imparare gradata1nente gli accorgimenti che rendono le 'galete' più belle e più grosse: "Le semenze si dovevano tenere in sen, dicevano 'a S. Zen la semensa in sen', noialtre invece la tenevamo nel letto, nascevano sul letto, li mettevamo sul letto con un cuscino sopra, sempre col caldina, ecco; dopo quando nascevano li tira- vamo fuori, gli tagliavamo la foglia; erano piccoli ... e dopo 40 giorni erano già pronti a far il bozzolo". (19) "Avevamo i bachi da seta, sa, i cavaleri; con quelli avevamo un lavoro grosso! perchè andavamo a pelare la foglia là per aria, tirar giu le foglie, nei secchi, por- tarla a casa, mettere mano aie arele ... e vedere tutti questi bachi! belli, che erano lunghi così! li curavamo, bisognava tirarli giù dal loro letto perchè erano sporchi (... ) dopo diventavano tutti bei maturi (... ) bisognava aver visto che bellezza di galete !" (20) Nei campi invece le ragazze possono lavorare anche per l'intera giornata e in tutte le stagioni ma vengono escluse da quei lavori che esse stesse definiscono da uom1n1: ''Prima avevamo i bachi, finiti i bachi pronta avevamo la mietitura, mietere il frumento con la 'messora', quanto che ho mietuto! e quando pioveva c'era il fru- mento fuori, occorreva voltare i manelli per farli asciugare e dopo si andava a le- garlo, le donne e anche gli uomini, tutti insieme andavamo a legare( ... ) e dopo la mietitura ce n'erano di mestieri: c'era l'uva, i frutti (... )dopo avevamo un mese secco di vendemmia; e dopo la pigiavamo, l'uva, gli uomini coi piedi( ... ) ecco so- lo gli uomini, la vendemmia sì noialtre, ma quella lì era tutta roba da uomini( ... ) e dopo cominciava la semina del frumento e allora dovevamo andare anche noi donne, anche da ragazze, a dare una mano e anche a portar fuori il letame, loro facevano i mucchi e noialtre con le forche lo 'spampinaimo', file di donne e file di uomini,( ... ) seminare invece seminavano gli uomini". (21) "Certi lavori erano da uomo proprio (... )potare le viti era un mestiere delicato ( ... ) io non mi sarei mai presa l'impegno". (22) "Ben, è sempre un lavoro da uomo potare le viti, non è neanche un lavoro dif- ficile, ma non si ha la pratica, ecco, non ci si è mai messo le mani". (23) "Noi donne andavamo anche dietro le viti, gli tagliavamo quei riccioli, sa? an- davamo avanti per dar l'aiuto all'uomo, perchè facesse più presto, loro tagliava- no i 'cai' principali. Anche il frutteto era roba da uomini (... ) ci andavamo nel frutteto. 111a non a potare, quello lo facevano gli uomini, ne capivano di più''(24) Anche in questa società precapitalistica, pur in modo meno rigido che in quella attuale, ci troviamo di fronte ad una precisa divisione del lavoro tra i sessi. È vero che la donna spesso agisce e viene usata nella sfera che non le compete, tuttavia non si può parlare di intercambiabilità delle mansioni, poichè una più elastica di- visione dei lavori si traduce, infine, solo in un maggior peso per la donna, che ve- de così raddoppiata la sua fatica. Avere competenze precise e fisse in questa real- Bib 1'- ,._PJl e · n,u i- p,rulvilegio.

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