Ombre Bianche - anno II - n. 4 - aprile 1980

Esperienze di un militante omosessuale 31 Attraverso la famiglia si perpetua la continuità gerarchica della società. l rap- porti non ''regolari'' vengono accettati dal sistema perchè andando contro la re- gola finiscono col legittimare la "norma". 1<! ,eermissività neoca italista è, a mio avviso la iù ericolosa delle repressioni. V 01- non aovete fare nessuno sfor- zo per essere "normali" perchè l'anormale sono io. La "virilità" è una delle po- che discriminanti per essere ''normali''. Un operaio dirà: "sono sfruttato e alienato, ma sono normale. Non sono come "quelli". E per lui diventa immorale qualsiasi comportamento che metta in di- scussione questa realtà. E particolarmente negativa è l'omosessualità maschile perchè intesa come tradimento dei supremi valori della virilità. È su questa alie- nazione che nasce il bisogno di trovare conforto nell'insulto e nell'odio per gli omosessuali. Venne assunto un giorno un apprendista e questi si dimostrò di difficile inseri- mento sul lavoro. Avrebbe avuto bisogno di persone che gli stesserro vicino, di operai che lo trattassero come avrebbero trattato loro figlio; specialmente quan- do poco dopo morì suo padre, e si vedeva chiaramente che al ragazzo mancava una guida. Non era omosessuale, ma lo sembrava e questo lo fece diventare lo zimbello di tutto il reparto. Ciò provocò il suo isolamento, aumentò la sua insof- ferenza per il lavoro. Non si licenziò. Smise solo di venire a lavorare. Per lui si a rirono poco dopo le porte della droga e della prigione. _ Un giorno un lavoratore si vantò di essere andato, la sera prima, a picchiare gli l omosessuali che battevano i marciapiedi. Per la prima volta fui costretto a chie- dermi se ero in primo luogo lavoratore o omosessuale. Per me è più importante quello che produco o qullo che sono? Chie erano i co1npagni che voleva difende- re? Gli omosessuali o gli operai? Il ghetto Andavo, qualche volta, in cerca di "compagnia" nei ghetti. "Nella vita degli oppressi esiste uno s azio centrale e naturale per la violenza fino alla brutalità. È 1 u imo risultato di uno sfruttamento che non è solo es_proprio di beni materiali, m~ i coscienza~ di umanità''. (Pasolini). Biso na essere molto forti per amare ia solitudin~. La vita sessuale degli altri mi ha sempre fatto vergognare della mia . .Jl etero.sessuale può rassegnarsi alla castità, alle occasioni perdute: ma in me la , difficoltà ad amar~ ha reso ossessionante il bisogno d'amore. · Nel ghetto c'è, nel rapporto tra individuo ed individuo, l'ombra di un'angoscia che prende forme di timidezza, di rispetto. Per vincolarsi in un rapporto d'amo- re, basta un gesto. Molto spesso ci vincoliamo e ci amiamo per quello che appare. È certamente un giudizio estetico quello che ci porta alla scelta dell occasionale partner. Ma a volte si legge in quegli occhi, l'ansia della scoperta di una possjbile richiesta d'amore, non brutalizzata, non rubata, non negata, si legge di una bontà piena di Bibli t~L,ft · à ifiutata, una personalità positiva, ma nascosta, che lascia

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