Ombre Bianche - anno II - n. 4 - aprile 1980

30 gliai di certo della violenza antiomosessuale che c'era in fabbrica. Mi inserii subito e con molta facilità nelle discussioni degli altri lavoratori e, dopo pochi mesi ero già nel consiglio di fabbrica. Gli operai vedevano in me quel- lo che sa le cose. Ero al centro d. tutte le discussioni, ar itro di tutte le dispute. I Ero que o che risolv~va tutti i problemi_; dal conteggio della busta paga, alle do- man e per gli assegni familiari, dalle vertenze, all'applicazione dei contratti. Ero interpellato per le cose più disparate. Ci fu persino chi mi pregò di scrivere una lettera per la fidanzata che l'aveva lasciato. Da allora sono sempre stato alla testa di tutte le lotte, dai picchetti, al blocco delle portinerie dell'autostrada. Avevo un grande ascendente sui lavoratori, ma cominciò a pesarmi il fatto che tutto ciò era solamente legato alla mia immagine esteriore. Quando gli operai, ma anche i sindacalisti, vogliono insultare qualcuno, gli di- cono culatone. Per loro non c'è insulto peggiore. La fabbrica è il luogo dove per difendersi, non resta che aggrapparsi alla sua "normalità" alla sua "virilità" alla sua "moralità". È questo tutto ciò che gli ha lasciato il capitale. Il padrone ha elevato l'operaio a pa adino e difensore di quella moralità che 1 ui in primo 1 uogo rifiuta. L'ha espropriato (perchè immorale) della sua sessualità perchè non fun- ziona alla produttività. Il sesso in fabbrica è vissuto quasi sempre come un dato estraneo al matrimo- nio e alla coppia, è quasi sempre relegato alla sfera dei desideri ed è vissuto in ma- niera ossessiva ed esasperata, disancorato dall'affettività. È così anche per molti omosessuali, anche loro perchè espropriati del diritto di vivere la loro sessualità liberamente e condannati a vivere nel ghetto dei vialetti e dei cinemini di perif e- ria. e PROV I b lNl JI\I I r: • Le classi subalterne hanno una psicologia miracolistica. Forse sarà la tradizio- ne nnunc1atana aff auto ecisione, aU autoeducazione alla corresponsabilità. Fatto sta che non credono alle loro possibilità intellettuali e finiscono col rinun- ciare a pensare ... Speravo in S. Antonio o in S. Gennaro nella lotteria o nel toto- calcio e nella onnipotente raccomandazione dell'onorevole. Non hanno strumen- ti per capire da soli un'anima. Tutto è stato loro imposto o suggerito e così pren- dono per incontrovertibile tutte quelle norme quei codici di comportamento che la borghesia ha fatto suoi, come il capitale, la proprietà, le classi, il razzismo (pensiamo cosa dicono molti nostri operai dei meridionali), i rapporti gerarchici, la famiglia. t-' H. \.1 f<~ 1 ... La borghesia è riuscita a contrabbandare per natura ciò che natura non è, ma è solo storia. Per lei la sessualità è legata indissolubilmente alla ideologia della fa- miglia. È nella famiglia che nascono e si consolidano e trovano legittimazione i rapporti piramidali della società. Il capo famiglia è quell'individuo che si tormen- ta per tormentare suo figlio, perchè questi cresca obbediente, lavoratore, timbri il cartellino tutti i giorni. E come premio si possa sposare ed a sua volta tormentarsi per tormentare suo figlio. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==