Ombre Bianche - anno II - n. 4 - aprile 1980
Esperienze di un militante omosessuale 27 La madre è autoritaria e il padre è debole od inesistente? È naturale! Il figlio ri- fiuta la figura autoritaria della madre, ricerca la dolcezza e l'amore nella figura 1naschile ed è frocio! Ovviamente può esserci anche il caso contrario del padre autoritario e della madre debole, ma se il figlio è checca non cambia niente, spe- cialmente per quanto riguarda le 50.000 lire. Ci sono anche traumi più sofisticati e più rari per i quali occorre dare qualche cosa in più. Ma la tendenza del frocio, se ce l'hai resta, e non muta. Vuoi fare una prova? Vai da uno psicanalista (non dimenticare le 50.000 lire) digli che sei un omosessuale e stai tranquillo, il trauma infantile te lo trova certamente lui. L'adolescenza e l'amore Ora, vorrei chiedere ai compagni, che cos'è per loro l'amore. Non credo sia questo il luogo per fare una lunga disquisizione. Mi limito ad accennare l'ovvio. La vita è come una medaglia. Una faccia è la morte, l'altra è l'amore. L'amore è l'antitesi della morte. Si ama in uanto si è destinati a morire; p..e ·stinto di auto- conservaz10.o.e~. L'amore è la risposta alle nostre insicurezze. Più uno è insicuro, più ricerca ne- gli altri quelle certezze a cui aggrapparsi che non ha in sè. Più una persona è insi- cura è più è soggetta ad innamorarsi, quasi per esorcizzare la paura della fine. Quelli che come me hanno il destino di non andare secondo la "norma", finisco- no per sopravvalutare il problema dell'amore. Verso l'età dei 14-15 anni io ero certamente omosessuale, non me ne rendevo conto, ma mi innamoravo in maniera incredibilmente forte dei miei amici. C'era tra me e loro un rapporto sottile e delicato, fatto di emozioni. Un guardarsi inno- cente, un toccarsi delicato, mai volgare (comune credo, a tutti i ragazzi di quell'età) un sognare ad occhi aperti. Eravamo coivolti in un eros pagano e gioioso. Sono gli anni in cui un giovane è portato a dedicarsi con tutto l'entusiasmo di un'anima non ancora deturpata dal- la cattiveria che accumuliamo con l'esperienza. Più tardi il giovane sepellirà que- ste belle qualità sotto un manto impermeabile di indifferenza, di cinismo. Ma in quegli anni egli è disponibile a buttarsi nel fuoco per te, e tu per lui. So- no gli anni dei facili entusiasmi e delle facili.delusioni. Poi quasi improvvisamen- te, un giorno cambia; si trasforma. Il suo sorriso si spegne e diventa insofferente ed intrattabile. Io che lo amo, sto male, non so cosa fare, mi colpevolizzo. È l'amore che lo trasforma. Sento che del mio amore non sa che farne, non gli basto più, sono di peso. Dopo un po' lo vedo uscire in compagnia di una ragazza, bella e sensibile. lo resto solo ed il mio amore cade nel vuoto. Questa storia nella mia gioventù, si è ripetuta un sacco di volte. Non potevo neanche piangere. Tutto era molto naturale. Ero io fuori posto. Non potevo che congratularmi con loro e rallegrarmi per la loro felicità. Pensai che dovevo cercarmi una ragazza anch'io. La trovai, era bella e delicata e mi amava. Ero felice. Ora potevo ripagare gli amici di un tempo con la stessa moneta. Addio solitudine! BibliotecaGino Bianco
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