Ombre Bianche - anno II - n. 4 - aprile 1980

14 4. Un sindacato di questo tipo comporta una modifica degli obiettivi effettiva- mente perseguiti dall'azione collettiva: non più, cioè, solo quelli legati alla comu- ne condizione lavorativa dei rappresentati. E qui sarebbe abbastanza sterile fare l'elenco dei possibili obiettivi "extra lavoro". E forse più utile (e necessario) ela- borare delle modalità di lettura, di interpretazione che ci co4sentono di indivi- duare i possibili obiettivi. Spesso, a causa del modello sindacale che abbiamo in testa, non abbiamo occhi per vedere ciò che la gente vuole, non vediamo quello che potrebbe essere obiettivo, dal momento che la bontà degli obiettivi l'abbiamo sempre giudicata dal loro grado di inserimento nel movimento generale della sto- ria. Inoltre ci è abbastanza difficile abbandonare la vecchia logica secondo la quale più alzi il tiro e più rappresenti. C'è molto materiale per riflettere: ad esempio, la nostra posizione sulla casa di proprietà non ricorda quella, perdente, della Federterra all'inizio del secolo, con- traria alla piccola proprietà contadina? Non rispunta il problema delle culture e della congruità degli obiettivi rispetto ad esse? Se prendiamo un terna a caso, ad esempio quello del lavoro ... Due ci sembrano, tra i molti prevedibili, gli ostacoli fondamentali all'affer- marsi di un sindacato di questo tipo. Anzitutto la struttura del sistema politico: possono i partiti permettersi di accettare che il sindacato faccia un mestiere diver- so da quello che gli è stato tradizionalmente affidato, e che quindi esso rappre- senti l'operaio anche quando, smessa la tuta, indossa i panni del "cittadino"? Il discorso sul sistema politico è fondamentale, visto il suo ruolo ambivalente: esso infatti non è solo la sede del dominio, ma la sua maggiore o minore apertura è an- che la condizione perchè la domanda politica e il dissenso possano manifestarsi. Un secondo ostacolo è la cultura prevalente nel sindacato, diversa e spesso ''autonoma'' dalle culture presenti nella società civile. Non sembra invece un ostacolo reale quello frapposto da quanti sostengono che il potere e le possibilità di affermazione di questo sindacato sarebbero molto bassi a causa del basso po- tere tecnico degli strati sociali da esso rappresentati. Infatti non si tratta di sosti- tuire i soggetti rappresentati dal sindacato, ma di verificare effettivamente la pos- sibilità di allargamento della rappresentanza. Inoltre già oggi il deterrente usato dal sindacato non è il potere tecnico, ma la possibilità di sottrazione del consenso politico. Condizione per l'affermarsi di un sindacato "popolare" sarà la capacità dell'organizzazione di affiancare al tradizionale polo di aggregazione costituito dalla lotta e dalla rivendicazione, altri modi di azione (che conservino concretez- za al modo di far politica del sindacato). Accanto alla lotta sono possibili altre esperienze, che peraltro hanno una lunga e prof onda tradizione nella storia del movimento operaio e popolare: istruirsi, associarsi, cooperare, produrre cultura, dove il minimo comune denominatore non è la rivendicazione, ma il fare, co- struire qualcosa insieme. La solidarietà non si costruisce solo nella lotta, e un sin- Bi' a.,,........ c an etrebbe sperimentarlo concretamente.

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