Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979
84 Alessandro Castegnaro to la fabbrica. "Nella fabbrica siamo un pezzo di movimento, fuori siamo un'ar- ticolazione dell'organizzazione e siamo soli''). - La presenza di più generazioni, anche nella F.I.M., con esperienze, cultura e logiche parzialmente diverse; un problema questo che di solito non emerge co- me tale e su cui normalmente non si discute. - La frustrazione che deriva dal fatto di non saper (e di non poter) rispondere a tutte le domande che la gente porta al sindacato; l'esigenza di essere complessivi e quella di essere specializzati; l'impossibilità di essere tutte e due le cose insieme. 2. Molti di questi problemi non hanno avuto per il passato, e in parte ancora oggi non hanno, diritto pieno di cittadinanza nell'organizzazione. Oggi devono aver- la. L'operatore di zona è una figura troppo importante perchè sulla sua crisi non si rifletta, perchè esso non costituisca un problema di tutta l'organizzazione. Il rischio per noi è che, ·se non troviamo delle risposte, ci troviamo a scegliere in QOCO tempo fra "mollare" o burocratizzarci. E un problema nostro, ma è, lo ripeto, anche, di tutta l'organizzazione. Ed è un problema che non può assolutamente essere risolto attraverso il paternalismo. Non si tratta semplicemente di recuperare gli operatori alla "chiarezza dei fini" e a una sàna produttività, ma partire da questo problema per chiedersi cosa non funziona in tutta l'organizzazione. 3. Un aspetto sembra essere emerso con chiarezza: nessuno crede più in una con- cezione totalizzante della militanza. E questo, lungi dall'essere vissuto come un fatto di riflusso, è apparso come un fatto liberante per i singoli, e forse anche per l'organizzazione. Si tratta di capire infatti se l'organizzazione ha bisogno di un esercito di missionari che, nella propria dedizione totale, trascinano inevitabil- mente con sè un pesante fardello di frustrazioni e di deformazioni umane e politi- che, o se ha bisogno di persone che conducono una vita equilibrata, in cui il ''pri- vato" non è solo "recupero della fatica", ma è esperienza arricchente di vita, oc- casione di rapporti che aiutano a non appiattirsi nel "mestiere". Probabilmente non è "più lavoro" quello che serve, ma è più equilibrio nel lavoro, non è più ef- ficienza, ma più èfficacia. 4 . .C'è poi un problema su cui sarà probabilmente necessario riflettere a lu~go: quello della professionalità dell'operatore di zona. Esso può essere enunciato co- me una contraddizione fra esigenze tra di loro opposte. Da un lato, in stretto rap-
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