Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979
78 Federico Bozzini gliosamente di accusare se stesso o, meglio, il suo fisico agitando la sua paura di un infarto e chiedendo ai medici contemporaneamente una conferma della sua diagnosi ossessiva ed una cura preventiva che lo tranquillizzasse. Concludendo, l'uso della soggettività da parte dei sindacalisti è delirante, ri- spetto all'ipotesi lungo la quale il tema è stato agitato e diffuso nel/dal sindacato, almeno per due ordini di motivi. Il primo è che finora il malessere è sempre rima- sto un'esperienza strettamente individuale. La soggettività non è diventata un fatto politico, ma è marcita nel soggettivismo. Non c'è mai stato il tentativo o l'idea di confrontare il mio formicolio alla mano sinistra con il tuo formicolio al- la mano destra. Il disagio è sempre rimasto solo il mio disagio. Il secondo motivo è che questa delirante sensazione di irripetibilità della propria sofferenza è solo apparentemente un atto di narcisismo. C'è molto altruismo (se così possiamo di- re) nel modo in cui un'intera generazione di quadri sindacali decide quotidiana- mente di vivere in modo privato e incomunicabile l'esperienza della propria ma- lattia. C'è un gran senso dell'olocaustro. Se mantengo privato il mio malessere, riesco a non mettere in discussione l'organizzazione alla quale decido di sacrifi- carmi e che potrebbe essere intaccata solo da fenomeni coscientemente collettivi. Poco importa che questa sofferenza sia ormai un fatto di massa, quello che inte- ressa è che ognuno viva questo fatto, oggettivamente collettivo, come si trattasse di una faccenda soggettiva e privata. 6. I giovani nevrotici della CISL. Ribadiamo, ancora una volta, correndo il rischio di risultar noiosi il carattere di prime ipotesi che hanno le nostre considerazioni. Pur con tutte le riserve dovu- te alla limitatezza ed alla casualità dei dati che sono in nostro possesso ci sembra di poter affermare alcune linee di tendenza. Felici di essere smentiti e convinti del contrario. E veniamo ora ad un esame un po' più attento del quadro clinico di questi qua- ranta sindacalisti che hanno accettato di diventar pazienti. In base ad una classi- ficazione strettamente medica queste persone possono essere divise in due catego- rie con tratti nettamente diversificati. Il primo gruppo comprendente la maggioranza (75-800Jo), controllato con tutti gli esami di laboratorio, non presenta nessun sintomo di malattia organica. Que- sti pazienti, sottoposti per esclusione ad un controllo psichico, possono essere eti- chettati secondo una terminologia da psichiatria tradizionale come affetti da ne- vrosi d'ansia depressiva. Questo quadro clinico risulta proprio di una classe di sindacalisti fra i 25 e i 35 anni e, stranezza da rilevare, prevalentemente delle cate- gorie industriali (in particolar modo metalmeccanici) della CISL. Altri caratteri omogenei di questo gruppo sono la scolarità relativamente alta, il breve periodo di lavoro nel sindacato (dai 3 ai 7 anni, tutti comunque vi sono entrati dopo il '68), e la scarsa o nessuna esperienza di lavoro dipendente precedentemente all'impiego sindacale. La causa prima del loro malessere, indagata con metodi psichiatrici, è l'esplici-
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