Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

72 Nicola Me/ideo aveva rapporti con Bruna, reagì alle sue preoccupazioni. (A questo proposito sa- rebbe oltremodo interessante per i nostri ipotetici ricercatori soffermarsi sui so- gni degli invalidi secondo la accezione classica del termine, i nuovi-invalidi, cioè coloro che sono psicologicamente fragili, o anche solo minoranze, e in genere di tutti coloro che sono cacciati a forza in azienda da meccanismi inutili quanto at- tesi). Il rapporto omosessuale, oggetto del sogno del delegato, è di decifrazione più complessa. Probabilmente rinvia a quei giochi erotici infantili ai quali non è in- frequente che i fratelli si diano, in parte per curiosità, in parte per sperimentare un proprio piacere pur nella limitatezza delle risorse disponibili, in parte per imi- tare l'immaginario mondo di rapporti tra gli adulti. Caratteristica comune ai gio- chi erotici infantili e al rapporto omosessuale previsto dal sogno è la consapevo- -lezza di violare una norma, di dar vita ad un comportamento sacrilego verso le istituzioni (fabbrica e famiglia). (Vi è da dire peraltro che talune pratiche sinda- cali possono accendere nelle cosiddette masse fantasie di questo tipo: basti pensa- re agli incontri di delegazione ristrette, al disinvolto ricorso che spesso anche da parte sindacale si da alle due verità e alla pratica che andrebbe conosciuta nella sua reale dimensione di rapporti informali intensi tra persone peraltro poi use a definirsi ufficialmente, l'una nei confronti dell'altra, "controparte"). Anche i deliri hanno una loro trasparenza e non hanno bisogno di complicate traduzioni. Nel primo assistiamo addirittura ad una complessa identificazione tra il padre (assente), il Salvatore del mondo (portato a spalla) e il padrone dell'azienda (evocato), (padre, padrone, padreterno) mentre nell'altro l'azienda viene percepita come il contenitore che tutte le cose buone ha in sè, e fuori altro non vi è che morte e rovina. Vivere le figure investite di autorità, e segnatamente il ''padrone'', in termini mitologici, spesso negativi, spesso - e certo più di quanto non si ammetta-, positivi, è del resto tipico della cultura delle aziende e certa prassi sindacale rap- porta le distorsioni mitologiche a tutto danno di una presa di coscienza realistica della natura delle persone~ dei problemi e dei rapporti. Il delirio di Giovanni U. viene spesso ripetuto con identica, se non maggiore drammaticità in riti collettivi: cambia la scenografia e i personaggi operano di- versamente, ma viene sempre agita l'eterna lotta tra il bene e il male. Si è avuta, negli ultimi anni la cosiddetta scoperta del privato, una scoperta che, così a senzazione, ha tutti i caratteri dell'emergenza improvvisa e irrazionale ( del rimorso. Una scoperta non scientifica, ma emotiva: e il privato si è ritagliato su riviste e dibattiti un suo diritto all'espressione; ha invaso di f ermative da esso ispirate intere collane di case editrici. Ma è un "privato" stizzoso e piagnisteo, opposto e subalterno al pubblico, al politico, allo scientifico, all'oggettività: e al- la fine si coniuga tutto insieme: utopia, lotta, private aspettative e sogni di palin- genesi totale. Il bisogno di un amore con la pratica politica.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==