Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

Come si misura un metro 59 se faccio distinzione tra un picchetto ed un colpo di pistola, o se reputo che ci sia continuità fra Piazza Statuto e Via Pani, fra un consiglio di fabbrica ed una co- lonna brigatista. Questo è il clima: siamo costantemente sottoposti ad un esame di imbecillità. Eppure mi rendo conto perfettamente che, per risultar pacificamente leggibile dentro la mia organizzazione, per non crear imbarazzi e patemi, perchè i miei ar- gomenti possano essere serenamente ponderabili dai venticinque lettori della no- stra rivista, dovrei, prima di proseguire, dar credenziali della mia fede non- violenta e antiterrorista. lo? Pietà! Questa è la nebbia impalpabile e violentissima contro la quale dobbiamo reagi- re. Ecco, a semplice livello di esercitazione, proverò, per quanto non rientra nell'argomento sul quale voglio invece chiacchierare, a non far cenno di tutto ciò. Qui, se non si reagisce in qualche maniera, dovremo dar credenziali di anti- ._terrorismo anche prima di raccontar la favola della sera, mettendo a letto i bam- bini. 4. Le difficoltà presenti nel nostro discorso non hanno nulla di inventato. Dipen- dono dal fatto che tentiamo di discutere ciò che è socialmente indiscutibile, senza aver la forza bruta di imporlo. Non si tratta di misurare il metro, neanche di spie- garlo; ma di tentar di capire, attraverso la nostra biografia e la storia della nostra organizzazione, come il sistema di misura della violenza che ci troviamo fra le mani sia stato imposto. Il metro però non è indipendente da chi lo usa, 1na è sem- pre una diretta espressione della sua biografia umana e della sua storia. politica. Ci sembra quindi indispensabile mantenere strettamente collegato il problema della violenza alla realtà organizzativa nella quale ci interessa discuterne: al sin- dacato. Il saggio dice: "L'uomo è il metro di tutte le cose". Anche della violenza. Non esiste criterio astratto. Perciò, forse, non è tanto una definizione di violenza che stiamo cercando, quanto una definizione di sindacato. Ad ogni idea di sindacato corrisponde uno specifico livello di tolleranza della violenza. Il dibattito sulla violenza è oggi così feroce nell'organizzazione, sicuramente perchè sono le cose, i fatti, gli amici ed i nemici ad imporcelo, ma anche perchè, in base alle scelte finali che passeranno su questo tema, si verrà precisando l'immagine della nostra organizzazione nel pros- simo futuro. Al di là delle solenni unanimità dei massimi dirigenti attorno ai 61 licenziati della FIAT, è in atto nel sindacato uno scontro lacerante. L'ampiezza e la pro- fondità di questo confronto è semplicemente intuibile. Il fatto che non si sia an- cora arrivati al dunque, che le varie posizioni non si siano ancora confrontate in maniera netta attorno a definizioni precise e non aggirabili_,ha permesso di ri- mandare il gioco. Finora i criteri con cui ogni segmento sindacale intende fare la

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