Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

40 Francesco Se/min guaggio, di un pezzo di storia dell'opposizione di classe nella nostra zona dal '69 in poi, specificatamente dell'esperienza politica del Comitato unitario operai- studenti ('69-'72) e del Comitato politico Este-Monselice ('72-'74). Si tratta es- senzialmente dell'esperienza di un intervento politico-sindacale in quella che era la più importante fabbrica della bassa, l'UTIT A di Este. La storia che ne hanno fatto i testi (e Calogero) non ci convinceva. Per questo siamo andati a parlarne con gli operai dell'UTITA che hanno conosciuto o addirittura hanno partecipato in prima persona ·all'intervento del Comitato. Ce ne hanno dato un resoconto che è agli antipodi dell'immagine delineata nell'inchiesta, senza mitizzazioni ma an- .che senza rimozioni. Il ruolo positivo e determinante del Comitato nella crescita politica e sindacale della classe operaia è riconosciuto a chiare lettere. Quando gli "studenti" (così gli operai intervistati identificano il Comitato ed è significativo, tanto più che alcuni degli intervistati militavano nel Comitato) si presentano davanti alla fabbrica, la situazione della classe operaia è nera. ''Era- vamo bloccati dalla divisione sindacale, dalla paura, e dall'inefficacia di ciò che si faceva ... Parliamo sempre di paura, ma era anche incapacità di organizzarsi più che altro, di vedere i particolari, non tralasciare niente, essere sempre chiari nelle decisioni in maniera che tutti sapessero cosa fare al momento giusto. È stato un apporto dato da quel gruppo di studenti, a volte massiccio ... Soprattutto hanno rischiato di persona ed hanno lavorato duro e speso tempo. Col primo turno bi- sognava essere là un'ora prima per sorvegliare le entrate, perchè c'erano più bu- chi per entrare che fabbrica. Alle 4 di mattina gli studenti erano là ... Ideologica- mente gli studenti non sono mai venuti a portare niente là, cioè non sono venuti a portarci la loro ideologia ma a darci un apporto concreto. Vorrei dire: fraterna- mente sono venuti a dare quello che potevano darci perchè potessimo utilizzarlo. Mai hanno detto: pensatela come noi, perchè noi abbiamo una visione più giusta delle cose". (Mario) "Dal '68 le cose hanno cominciato a cambiare. Ma hanno cominciato a cam- biare quando si è riusciti a scuotere gli operai. E lo scossone è venuto da fuori, non da dentro. Questo è chiaro per tutti. Con lo scossone che è venuto da fuori tramite i compagni studenti, sono venuti fuori alcuni personaggi all'interno della fabbrica che hanno cominciato a darsi da fare ... 11primo punto su cui hanno sfondato è stato quello del salario uguale per tutti. Il secondo, che gli operai han- no fatto proprio, è stato quello dell'ambiente di lavoro. Anche perchè lì era mol- to sentito. C'era una grossa fonderia con 200 persone e altri reparti, come la car- penteria, non è che fossero messi meglio". (Bepi) Anche un altro operaio ha dato un giudizio positivo sull'esperienza complessi- va del Comitato dal '69 al '74 "perchè all'UTITA si è riusciti a fare i picchetti che prima non erano mai stati fatti, dietro ai picchetti è venuto fuori che abbiamo sconfitto quasi completamente la CISNAL, siamo riusciti a fare lo sciopero a cortei, che non serviva tanto a battere due pentole, ma per vedere che forza reale si aveva, a fare lo sciopero che è servito a lottare con poca perdita da parte no- stra'' (Romeo) I limiti dell'esperienza vengono individuati con lucidità. "Secondo me, c'è sta- .to un fatto negativo. A livello di elaborazione è stata emarginata troppa gente. È

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