Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

Il 7 aprile a Este 39 l'arresto di Massimo Tramonte, uno degli imputati di quello che diventerà il troncone padovano dell'inchiesta. Con Massimo si lavorava fianco a fianco oramai da due anni nell'ambito del Centro di Documentazione. Insieme a lui ne avevamo definito le linee di inter- vento: il dibattito politico-culturale con una particolare attenzione ai problemi della nostra zona e la storia militante. Per eJllanto riguarda quest'ultima, il suo impegno si era concretizzato nella costi- tuzione dall'Archivio storico della bassa padovana e nella redazione dei Quader- ni del Centro di Documentazione. Una tappa importante di questo lavoro di ri- ~rca storiografica doveva essere quel convegno sulle lotte delle classi subalterne della bassa che si sarebbe dovuto tenere entro breve (giugno o al piu tardi entro settembre) con la partecipazione di un certo numero di cosiddetti ''storici selvag- gi", nelle cui schiere ci mettiamo anche noi. Ma anche per altre iniziative del Centro il suo apporto era stato notevole. Pensiamo ai due cineforum (particolar- mente apprezzato quello sul nuovo cinema americano) ideati quasi interamente da Massimo e al dibattito, che abbiamo avviato l'anno scorso con il recupero del- la vecchia pescheria, sugli spazi pubblici a Este. Sulla figura di Massimo ci è stato relativamente facile far leva per allargare la riflessione sugli interrogativi che la vicenda giudiziaria ha proposto fin da subito. Anche perchè Massimo era uno dei responsabili di zona della CGIL Scuola, oltre che l'animatore di una sezione sin- dacale piuttosto numerosa. Recentemente poi aveva dimostrato un notevole im- 4)egno nella promozione di corsi di aggiornamento per gli insegnanti e di uno di questi - sull'educazione linguistica - era stato il coordinatore. Si spiega così il atto che fra gli insegnanti della bassa si sono raccolte non poche adesioni a docu- enti che, più o meno timidamente, avanzavano critiche sul blitz di Calogero. munque, fin dall'inizio la mobilitazione contro la repressione è stata nelle ma- • dei gruppi sociali. Noi in fondo sembravamo voler tirare fuori dal mazzo quel- buono dando per "spacciati" gli altri. Era evidentemente una interpretazione ·duttiva della nostra posizione, ma propabilmente ovvia per chi teorizza che 'fra i comunisti non vi sono colpevoli''. Una svolta importante nell'atteggiamento, non solo nostro ma anche di una eia più ampia di opinione pubblica della zona, verso l'inchiesta si è verificata ..- ...d..o. si è scoperta non tanto la regia che le sta dietro, che si poteva supporre urata e "seria", quanto la qualità delle imputazioni e soprattutto la qualità · testi a carico. È questo è successo molto presto per noi della Bassa. Non tanto rchè ci si sia messi a fare i detectives, ma perchè qui ci si conosce tutti. Basta fa- la conta e si vede subito chi manca all'appello. Allora un po' tutti si è tirato un spiro di sollievo: "Se i testi sono quelli ... ". I paragoni che Valiani usa per i te- qui non hanno presa. Solo le intimidazioni degli autonomi possono in qualche odo legittimarli. Ma cosa sanno del terrorismo e della ·Brigate Rosse personaggi che da quattro cinque anni militano nel PCI secondo la più rigide regole dell'ortodossia? Cosa ssono aver detto a Calogero. A dispetto del segreto istruttorio la risposta è ve- ta presto e, per quanto riguarda la bassa padovana, è che vanno da Calogero, n con le loro gambe probabilmente, a parlare, sicuramente non con il loro lin-

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