Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

16 Gianni Tagliapietra si fa e il valore cui ci si ispira, implicitamente o esplicitamente, per averne un giu- dizio di opportunità e congruenza col fine. Perciò è necessaria la c}liarezza sui valori - che rimanda ad un'ulteriore distinzione. d) la differenza sostanziale fra condanna politica e condanna penale. Così per il sindacato come per il ''processo 7 aprile'', se non altro per il legame ideologico- morale che si è voluto instaurare fra i due, due sono i livelli di confronto e verifi- ca: 1. Il confronto sui valori, che può sfociare in condanna politica: i valori domi- nanti possono legittimamente condannare i valori cui si ispira il sindacato; e, an- cora, il sindacato può condannare i valori predicati dall'area dell'Autonomia. Si tratta infatti di condanna morale, politica, di isolamento e rifiuto della coscien- za. Guai a cadere nella trappola di una ragione perversa che surrettiziamente muove alla condanna penale a partire dalla condanna politica. Il sindacato stesso potrebbe cadere sotto i colpi di· un effetto-boomerang. 2. Il livello dei fatti empirici, dove il problema non è più "condanna sì condan- na no'', ma imputabilità o non imputabilità circa fatti precisi e circostanziati rite- nuti criminosi ed in riferimento a criteri e procedure (regole del gioco) previsti in un determinato ordinamento penale. Dove il problema è, da un lato, la stabilità delle regole per tutti i giocatori e, dall'altro, la verificabilità dei fatti incriminan- ti. La proficua lettura dei contributi che seguono può contribuire ad uscire dalle nebulose dei dibattiti dei "moral entrepreneurs" sulla violenza e offrire un tangi- bile terreno per esercitare la nostra autonoma e vigile capacità di giudizio su uno dei nodi cruciali su cui si giocano le sorti dello stato di diritto e le forme e le possi- bilità concrete del far politica, qui e ora.

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