Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

SPUTO,DUNQUESPARO di Gianni Tagliapietra Premessa L'articolo che segue tende a costituire alcuni punti di riferimento al termine di una fase di dibattito della redazione di Ombre Bianche. In esso non si intende, volutamente, fornire una definizione di "che cos'è vio- lenza", ma introdurre l'esercizio, non usuale ma indubbiamente necessario, della distinzione, della separazione di ciò che ci sembra unito, della discrezione. Un esercizio che vuole evitare sia l'abbaglio ideologico delle formule o dei concetti tranquillamente in circolazione nell'attuale dibattito sulla cosidetta ''violenza'', sia le facili scorciatoie e le semplificazioni a buon mercato, che possono forse ras- sicurare ma certamente non spiegare. Il punto di partenza, e anche il fine, sta nel mostrare l'infondatezza di un uso del concetto di violenza come se questa fosse un'entità data, immutabile e riscon- trabile nella realtà e esistesse un metro ''oggettivo'' di misurazione del suo grado e del suo significato comune per tutti. Un uso siffatto del concetto di violenza, che contrabbanda per reale ciò che invece abita nella testa degli uomini (e di certi uomini), è un uso ideologico. Tende cioè a mascherare ciò che sembra mostrare: spiega fittizziamente, cioè nasconde, cioè conserva il senso comune e lo usa stru- mentalmente. Quando si discute di "violenza" è dunque necessario: 1. togliere di mezzo gli aspetti ideologici e le finte definizioni; 2. evitare accuratamente, per non rimanere invischiati nel senso comune e nelle trappole del linguaggio, di addentrarsi in dibattiti speculativi sul con- cetto; 3. accontentarsi (ma non è poco) di partire dai fatti giudicati violenti; 4. obbligare l'interlocutore a discutere dei fatti, non dei concetti. Il successivo passaggio sarà la distinzione fra ciò che si ritiene generalmente violento in sè e ciò che si reputa violento in riferimento al Codice Penale: unica definizione certa, perchè storicamente determinata e formalmente definita. Ciò potrà far pensare sul fatto che quello che normalmente si pensa come "violento" è più esteso di ciò che è definito come ''criminoso'' e varia notevolmente sia a li- vello sociale che addirittura ,fra individuo e individuo. Ma, inoltre, ci auguriamo

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