Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979
SULLA VIOLENZA 1. Le cronache di questi ultimi mesi hanno ancora una volta sbattuto sulla prima pagina delle coscienze la nostra incredibile regione. Quasiparalizzati abbiamo as- sistito ad avvenimenti politici, a vicende inquisitorie, ad azioni terroristiche nei confronti delle quali abbiamo potuto solo constatare il nostro terribile ritardo, la nostra insopportabile estraneità. La realtà, ancora una volta, ci ha giocati d'anticipo. Il sindacato si è ufficialmente comportato co,ne la cronaca racconta. Come re- dazione sentivamo acuto il desiderio di discutere e ragionare. Ci siamo trovati più volte, ci siamo confrontati e scontrati. Abbiamo trovato un unico elemento di omogeneità attorno a/l'impegno che collettivamente ci siamo assegnati di far del- la violenza uno dei temi costanti della nostra riflessione. Tutte le analisi che fino- ra abbiamo tentato di abbozzare ci son sembrate insoddisfacenti e parziali. Di fronte alla recita violenta che quotidianamente ci coinvolge, proviamo la sensazione di assistere ad un dramma di un'altra galassia cheper uno strano gio- co del destino vien rappresentato nel nostro tempo e nel nostro spazio. on ab- biamo categorie politiche e culturali che ci permettano di comprendere, di inter- pretare e di partecipare efficacemente a quanto avviene nelle nostre strade, nelle nostre fabbriche e nelle nostre scuole. Questo è l'aspetto che maggiorment~ ci ter- rorizza. Ed è per questo che sentiamo pressante il compito politico di riscoprire e inven- tare un vocabolario che cipermetta di capire e comunicare con quelle fette di gio- vani che ci rifiutiamo di considerare "schegge impazzite" della nostra società. Se rinunciassimo a questo intento, delegheremmo il rapporto con questi UFOsociali a qualche Goldrake istituzionale o di stato. Se rinunciassimo a parlare, il nostro silenzio verrebbe riempito dalle raffiche delle mitragliette e dai colpi delle P.38. L'urgenza di questo compito è tanto più pressante dal momento che già troppe volte è stato premuto il grilletto ed è stata accesa la miccia. Non ci interessa certo mettere a punto un meccanismo ideologico levigato che permetta a noi dieci di sentirci tranquilli ed appagati. Cipreme molto di più ren- dere pubblica ed esplicita l'incertezza e l'insoddisfazione che sentiamo serpeggia- re clandestinamente nel sindacato. Il dibattito sulla violenza deve diventare unpatrimonio di massaperchè produ- BibliotecaGino Bianco
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