Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

28 Pluto sulle spalle e che quando resta a corto di eroina ti pianta le unghie nel corpo e nel cervello. Tiro avanti un po' vendendo roba e facendo affari. Poi cresce il bisogno di ro- ba. I soldi non sono più sufficienti. Come tutti, anch'io sono costretto a rubare. All'inizio educavamo i turisti. Portavamo via le macchine straniere colme di ba- gagli. Poi facevamo un'auto per una borsa, una macchinetta fotografica, un'au- toradio. Così arriviamo al 19 febbraio del '75. Vengo arrestato la prima volta per deten- zione di sostanze stupefacenti. Rimango in galera 45 giorni e poi mi rilasciano col dubbio. Il castello dell'accusa era delirante. La prima esperienza di galera è stata strana. Non mi rendevo conto fino in fondo di che situazione stavo vivendo. Mi sembrava di essere in colonia. Mancava la libertà, ma in compenso la roba allora girava con facilità. Sono uscito inscimmiato più di quando ero entrato. La galera è un tremendo spauracchio per le persone normali. 11disonore è una costruzione, una fabbrica sociale. lo ci sono stato discretamente. La gente che· avevo in cella era simpatièa. I miei genitori, buona gente lavoratrice, ci sono ri- masti male. Mi consigliavano di curarmi, di trovarmi un lavoro, di imparare la lezione. Quando sono tornato a casa però mi hanno accolto bene. Come se fosse tornato Gesù Cristo. · 8. L'eroina è una brutta bestia. All'inizio ti porta alle stelle. La realtà, con tutti i suoi problemi che normalmente fanno soffrire, discutere e lottare, viene trasfor- mata. Diventa bella e desiderabile. O meglio te ne freghi. Qualunque situazione diviene vivibile. Dunque non è più necessario cambiarla. Poi, quando hai la scimmia sulle spalle, comincia a prenderti il terrore di rima- nere senza eroina. Ti svegli la mattina e senti di sbadigliare in maniera strana. Hai i brividi in corpo. Provi una stanchezza mortale. Bisogna alzarsi. Hai la sve- glia nel sangue e la sirena nel cervello.Sei più condizionato di un operaio cin- quantenne. Bisogna andare a rubare. E parti con la paura di non trovare nulla. Non pensi mi- nimamente alla polizia e a:llagalera. L'unica angoscia che senti è di non riuscire a procurarti velocemente i soldi e la roba. Un giorno succede inevitabilmente che rubi i soldi e l'oro che i tuoi tengono in casa. Mi vien da vomitare. Porteresti via il pane di bocca al tuo miglior amico. Non c'è più nulla che conta e che vale. Pen- si solo alla dose indispensabile per sopravvivere questa giornata. Pensi al cuc- chiaio, al laccio emostatico, alla siringa. Passato poi il primo periodo di innamoramento, l'effetto dell'eroina cambia. Mentre all'inizio un buco ti sballa e ti sconvolge, quando sei inscimmiato ti buchi per non star male. Ti buchi per essere normale. È facile accettarsi. Così ti abitui ad essere soddisfatto di non soffrire. E per ottenere questo bel risultato sei co- stretto a far una vita d'inferno. Rubare come è costretto a farlo un eroinomane è atroce. Rubi di continuo e non hai mai soldi per le mani. Non hai le mille lire per BiblioteccG;3ino Bianco

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