Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

8 ca un 'alternativa politica credibile al terrorismo ed alla repressione militare. Mal- grado che gli spazi per una discussione spassionata e appassionante vengano sem- pre più ristretti da arcigni e pressanti inviti allo schieramento preventivo, il sinda- cato può esser ancora uno dei luoghi in cui è forse possibile parlare e ragionare. Può esservi ancora possibile riconquistare un linguaggio che aiuti a comunicare e a ricomprendere la totalità della nostra società. Proprio perchè ci rifiutiamo di non poter comunicare con qualcuno, dobbiamo intervenire contro lafacile accet- tazione di questa biblica confusione delle lingue. L'Adige e il Brenta non sono affluenti dell'Eufrate, Padova e Vicenza non so- no sobborghi di Babele. 2. La posizione che per ora ci sentiamo di esprimere come redazione è terribil- mente insufficiente. Ci limitiamo a constatare e a rendere escplicito il ritardo di riflessione in cui ci troviamo. Al di sotto della sicurezza delle affermazioni da co- municato ufficiale, questo bisogno di ripensare autonomamente i termini della questione ci sembra generale nel sindacato. Nelle urgenze concrete della politica ognuno di noi è costretto quotidianamente a prendere posizione in forme rozze ed affrettate. Vorremmo che queste pagine non servissero per inutili e gratuite scelte di campo. Cercheremo di tener lontano il ricatto di chi ci obbliga a tagliare la nostra riflessione imponendoci uno schieramento. Per essere chiari: vogliamo dar spazio a quell'angolo clandestino in cui è ancora possibile non schierarci aprioristicamente "nè con Questo nè con Quelle", ma sforzarci di far l'unica co- sa decorosa: cercar di stare dalla nostra parte. Magari con un pò di intelligenza. In questo numero pubblichiamo due tentativi di riflessione scaturiti diretta- mente da un coinvolgimento personale nella tematica della violenza. Il primo documento è costituito dagli appunti di una discussione tenutasi a Thiene fra alcuni militanti della CISL nei giorni immediatamente successivi allo scoppio che ha dilaniato tre ragazzi dell'autonomia. Le posizioni che vi vengono espresse sono molto articolate e ci sembrano un buon campione di cosa sarebbe la discussione fra la gente se fosse ancora possibile chiacchierare. Il semplice fat- to di rivendicare il proprio diritto a discutere rimane comunque la posizione poli- tica in cui ci riconosciamo· totalmente. Il secondo documento che pubblichiamo è la testiminianza di un militante FIM della IRE di Vareseche tenta di fare il punto politico e umano sull'esperienza la- cerante provata scoprendo che un amico con il quale lavorava, mangiava e chiac- chierava da anni, aveva scelto di imbracciare i/fucile. Questa testimonianza pone un interrogativo drammatico: che cavolo d'organizzazione può pretendere di es- sere il sindacato se diventa possibile che un giovane di veni 'anni faccia scelte del genere senza che la gente che gli vive accanto se ne accorga? Sul tema, ovviamente, ritorneremo. Rivolgiamo intanto un invito nonformale a quanti lo desiderano di contribuire alla discussione. La Redazione BibliotecaGino Bianco

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