Ombre Bianche - 1979 - numero unico
UNA BARRICATA SULLA PRATERIA Gli insegnamenti del Gen. Custer Federico Bozzini 1. Il modo in cui è stata formulata la richiesta contrattuale dei metalmeccanici sul- la diminuzione dell'orario settimanale di lavoro è gravido di ambiguità sulle quali val la pena riflettere. Fatta la battaglia ai vertici per far passare questa richiesta, dissennata secondo un quadro di compatibilità con i limiti ristretti della crisi eco- nomica, la FIM ha dovuto giustificare la sua proposta contrattuale. E nella scelta del "discorso" giustificativo è stato determinante decidere l'interlocutore per il quale costruire le proprie argomentazioni. Decidere a chi parlare significa decide- re un criterio secondo il quale scegliere gli argomenti. Si è scelto di parlare ai politici, agli economisti, ai governanti, ai giornalisti, ai compagni che seguivano per dovere d'unità ma senza convinzione. on solo: quello che più importa è che si è scelto di parlare con la parte politicizzata, re- sponsabile, produttiva, professionale degli operai, con coloro che non si trovava- no spontaneamente in questa scelta inconsueta. Ancora: si è scelto di parlare alla fetta di personalità governativa che sta dentro ad ogni operaio, anche il più scal- cinato. La scelta di questo discorso da farsi come organizzazione ha significato essenzial- mente impedire di sorgere di un altro tipo di argomentazioni degli stessi obiettivi. Dire che la diminuzione dell'orario è destinata a creare nuovi posti di lavoro per i giovani disoccupati è falso. Ma questo conta poco. È pratica normale che le in- venzioni contrattuali ottengano obiettivi antitetici a quelli che ufficialmente ci si son proposti. Con la diminuzione dell'orario si otterrà, al massimo, di conserva- re gli attuali posti di lavoro minacciati dall'incremento della produttività. Il pregio però di questa falsa argomentazione è che essa tiene nel campo culturale delle controparti. I padroni possono essere obbligati a discutere questa richiesta, perchè è formulata secondo schemi concettuali che sono loro propri. La borghe- sia ha tutto l'interesse a fantasticare su una gioventù laboriosa, che purtroppo oggi si incanaglisce e si abbruttisce nell'ozio e nella disoccupazione. Però la scelta degli interlocutori (in parte obbligati perchè è con loro che bisogna stipulare il contratto) ha significato anche scegliere di non parlare con settori so- ciali con i quali era invece estremamente importante, dal punto di vista politico, trovare un qualunque terreno d'incontro. Se si fosse detto: vogliamo lavorare di meno perchè lavorare non cipiace, si sa- rebbe fatto un discorso intoIIerabile per i governanti della crisi, ma perfettamente omogeneo ai sentimenti di gran parte della gioventù. E invece no. Al di là di pre- gevoli posizioni individuali, come organizzazione si è scelto di mistificare il mes- saggio, chiedendo ai metalmeccanici di presentarsi ancora una volta come inutili altruisti: vogliamo diminuire il nostro orario di lavoro per far lavorare anche i BibliotecaGino Bianco
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