Ombre Bianche - 1979 - numero unico
Commenro al/'aurobiografia 71 con il padre prima di aderire alla proposta di G. Pastore che lo voleva sindacali- sta a tempo pieno. Lo stesso spazio fisico lasciato alla privacy individuale e fa- miliare in questo tipo di famiglia era minimo: «vado in camera?» «No, perchè ti vedono andare in camera, va fuori per il campo». Questa atmosfera soffocante dovuta alla convivenza coatta generava figure autoritarie all'interno della divi- sione de.icompiti fra uomini e donne: il patriarca, con ampi poteri, da una parte, la madega, forse con giurisdizione solamente domestica, dall'altra: "le mamme in quei tipi di famiglia non erano neanche padrone dei loro figli, comandava la nonna o le zie nubih: le madeghe ... ". (4) 3. Spontaneamente Severino Castellan manifesta la sua voglia di fare, la sua ambi- zione, la sua "volontà di essere impegnato". Questi suoi stati d'animo, che egli riassume con l'espressione "essere una persona che si possa esprimere", trovano la loro primitiva collocazione all'interno della tradizione cattohca, del cattolicesi- mo di campagna, fulcro dell'intera vita del paese ("l'unico sfogo diremo così an- che come divertimento cosa era se non andare alla messa, partecipare alle funzio- ni?"). La sua voglia di fare non si esaurisce nella pratica religiosa, ma si esplica in tutte le occasioni d'incontro che nella parrocchia sono possibili. È in mezzo agli amici all'oratorio, durante le gite in montagna ecc., che l'amicizia e la solidarietà di- ventano valori concreti che egli fa propri e maturano anche sul piano umano il suo carattere. L'impegno nei gruppi cattolici diventa con il tempo sempre maggiore, e i grandi temi del cristianesimo, l'uguaglianza, la povertà ecc., non rimangono lettera morta o dfacorsi imparati a memoria, ma alimentano la sua naturale predisposi- zione a lavorare per gli altri. Dal confronto scontro tra la dura realtà quotidiana e le istanze sociali del cattolicesimo si definisce la sua coscienza politico-sociale, ed egli, anche grazie a fattori obiettivi e casuali "ero l'unico contadino" in mezzo a persone di altra estrazione sociale, trova l'occasione per potersi esprimere. La fede cattolica non è nè una scelta di interesse o di comodo, nè semplice accet- tazione della tradizione ("non sono mai stato bigotto"), ma è il movente, l'ali- mento intimo, della lotta per il cambiamento, ed infatti la sua militanza non è mai «professione» ma «vocazione». Il rapporto clero-contadini è, a mio parere, uno dei temi dell'autobiografia in cui si possono maggiormente notare delle contraddizioni interne. Severino Ca- stellan non rrianca di mettere in rilievo la responsabilità di tanti preti che avrebbe- ro dovuto farsi "strumento di liberazione della nostra gente e non predicare solo di mettere al mondo figli e dopo basta", ma riduce la polemica a carattere locale in quanto osserva le indicazioni della gerarchia ecclesiastica, non discute l'istitu- (4)"zitella. Etimologia incerta, forse dal latino ma1er, in senso ironico e spregiativo." Cfr. D. Du- rante, G.F. Turato, Dizionario e1imologico venero-italiano, Padova, 1975. BibliotecaGino Bianco
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