Ombre Bianche - 1979 - numero unico

STORIA DI VITA DI SEVERINO CASTELLAN, MILITANTE CISL Marco Girardi Esordire con le "storie di vita" proponendo quella di Severino Caste/fan può voler dire riproporre antiche e sempre nuove questioni che intendiamo subito chiarire. Castellan infatti è un uomo di organizzazione, nè ha condiviso fino in fondo tulle le vicissitudini e tutte le contraddizioni: c'è allora il rischio che venga- no prima gli schemi de/l'organizzazione e che la sua storia di vita venga letta con gli occhia(i dell'organizzazione. Allora Caste/fan sarà sempre e comunque quello che rappresenta quella parte de/l'organizzazione contro altri che rappresentano quell'altra parte dell'organiz- zaizone, con tutti gli annessi e connessi (come ad es. di fare una storia delle rap- presentanze più che della stessa organizzazione), nobili e meno. Allora, sia almeno chiaro, ognuno di noi riproporrà cose importantissime, fon- damentali, ma avrà perso una occasione. Si vuol dire questo: sappiamo che è fa/so pensare che la storia delle organizzai- zoni di massa, delle loro scelte come dei loro meccanismi, è storia esterna alla gente o ai lavoratori, storia cioèfatta da eper gruppi dirigenti. Sappiamo anche il rapporto organizzazione-individuo-classe, se è complesso non per questo vuol di- re che sia negativo, soffocante l'intelligenza, il bisogno, la moralità dell'indivi- duo e/o classe. Sappiamo anzi che con mediazioni a volte complicate (come è d' altra parte complicata, complessa e contradditoria la vita di ognuno di noi) l'or- ganizzazione esprime il meglio di chi rappresenta: dove per meglio si intende quello chi?lega, quello che resiste, quello che trasforma. Quando non esprime il meglio d~-chi rappresenta, l'organizzazione per un pò resiste con le risorse pro- prie di o i organizzazione (le varie burocrazie) poi declina, infine sparisce. Allora o i nostra caratterizzazione di organizzazione, ogni nostra battaglia di organizzazione, è nostra: siamo noi e noi non siamo diversi da essa. Ma ... : ma ognuno di noi vive la crisi, propria di militante di organizzazione, propria dr:individuo che pensa e vive. Nè il fatto di crescere (come organizzazio- ne) ci con orta rispetto al declinare (come peso politico specifico, come rapporto con noi e con la gente, come capacità di trasformazione). Sentiamo che le cose che spiegtvano il mondo e spiegavano noi a noi stessi, non spiegano più tutto e sono anzi a volte ragione di sragionare. C'è biso no di autenticità; una autenticità che si credevaposseduta e catalogara BibliotecaGino Bianco

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