Ombre Bianche - 1979 - numero unico
Dopo un'assemblea 49 menti c'è sempre una crisi delle istituzioni. Non ho mai visto verso il sindacato un corteggiamento così duraturo e intenso come quello che le donne stan facendo. Deluse e tradite, son sempre tornate alla carica. Alcune le abbiamo perse per strada: alcune che proprio nel sindacato avevano ri- posto la speranza di sperimentare un nuovo rapporto tra donne e istituzioni, ma che non hanno retto all'impatto con l'organizzazione, che agli "strati emergenti" chiede alla fine di raccogliere e inserirsi nei suoi problemi, piuttosto che interro- garsi sul suo modo di essere organizzazione; altre, che partendo dalla loro mili- tanza sindacale avevano scoperto la specificità della dimensione donna e avevano dedicato a questa spazio e risorse, ma che di fronte al problema di vivere la doppia-militanza, hanno preferito sciogliere la contraddizione a favore del sinda- cato, augurandosi che con l'impegno nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro si aprissero tempi migliori per le donne. Ma questa automaticità (cresce lo spazio per l'iniziativa sindacale, cresce lo spazio di crescita per le donne) non tiene. Per chi sta dentro l'organizzazione da diverso tempo, risulta paradossalmente dif ficil,e pensare che questa si muova con meccanismi e modalità difficilmente comprensibili per chi vive da poco nel sindacato e ancor più per chi si avvicina con qualche ambizione di cambiamento. Così il malcapitato/a - deve accorgersi a sue spese che una lettera inviata a una segreteria provinciale in meno crea un problema politico; non chiedere il permesso per incontrarsi, pure; la risposta del sindacato è sempre netta: "questo non è un circolo, siamo un'ORG IZZA- ZIONE". L'affermazione è di un'ovvietà quasi scontata. Non ci si rende conto che le modalità di funzionamento del sindacato (a chi rivol- gersi, chi ha le competenze, a chi si risponde e come, ecc.) sono tutt'altro che co- dificate e tantomeno chiare e non rendendole trasparenti il sindacato si autori- propone come forza inattaccabile. Addirittura, si usano le "direttive tacite" (cfr. intervista a Macario sull'Avvenire del 21.1.79 a proposito dell'aborto) per sancire l'appartenenza al sindacato. L'at- tenzione sindacale e "la prudenza" che hanno caratterizzato il dibattito sull'aborto nelle nostre sedi, non sono contenute in queste dichiarazioni. E a ciò si accompagna il rifiuto di affrontare i problemi dell'applicazione di una legge dello Stato e non si individua nessuno spazio specifico per il sindacato: la prevenzione, i servizi sociali, la salute della donna sono altra cosa; e intanto sia- mo complici di tutti gli aborti bianchi che "accadono". Eppure il Congresso .... la mozione aveva preso impegni precisi su questi temi; ma dov'è l'Organizzazione? E viene il dubbio che questa proprio non voglia pensare a questi problemi, che le esigenze della classe operaia non coincidano con quelle delle donne. Che l'obiettivo di conciliare la nostra specificità (ruolo domestico, maternità, sessualità) con il mondo della produzione non sia posto nei termini corretti: che forse bisogna ribaltare i termini del rapporto, lavorare cioè perchè questo modo di produrre si pieghi ai nostri interessi. E intanto il sindacato non affronta una questione come l'aborto: dietro la preoc- cupazione di toccare elementi presenti nella coscienza cattolica che possono divi- BibliotecaGino Bianco
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