Ombre Bianche - 1979 - numero unico

DOPO UN'ASSEMBLEA Quando la politica si rappresenta così Chiara Ghetti Oggi c'è stata l'assemblea per i fatti di Roma: l'attacco alle 5 donne della Radio Città Futura. E altri attentati. Prima di tutto volevamo dare una risposta come donne. Così ieri il Coordina- mento Delegate proponeva una assemblea con tutte le donne. Iniziava una "trat- tativa" con la federazione CGIL CISL UIL. Così la federazione ci proponeva una iniziativa allargata, di massa. Questa decisione era stata condivisa, ma forse ciascuna di noi aveva aspettative diverse rispetto all'assemblea, aveva l'esigenza di esprimere cose diverse. C'erano due cose che ci accomunavano: da un lato la sparatoria contro le 5 don- ne di Radio Città Futura, dall'altro il fatto che, forse per la prima volta, la nostra risposta, come donne, si confrontava e commisurava con la federazione CGIL CISL UIL, con il Sindacato. Non è stata una assemblea di massa; c'era un centinaio di donne, non c'era "la classe operaia", solo alcuni sparuti compagni. Eppure li aspettavamo; aspettava- mo, a quel punto, un confronto, certamente faticoso, perchè oggi tutto sembra dover venire immediatamente ricompreso nelle grandi strategie. Ho avvertito un enorme disagio durante l'introduzione della Federazione. Tutto sembrava doversi svolgere come previsto. Che lì ci fossero solo le donne, che "la classe operaia" fosse così spaventosamente assente, sembrava non aver alcun si- gnificato. Il rito si svolgeva egualmente, non una parola in più per quelle disgra- ziate presenti. Era lo stesso. Si attribuiva pur sempre al MOVIME TO OPE- RAIO, senza nomi e senza volto, del tutto idealizzato, il compito di dare unari- sposta complessiva, nei modi già previsti: pronunciarsi sull'unica proposta defi- nita di iniziativa (un'assemblea con i Consigli di Quartiere), un susseguirsi di in- terventi da un microfono che appariva lontanissimo dalle persone sparpagliate nella grande sala teatro, forse una mozione e le solite conclusioni, possibilmente rassicuranti per tutti e circa tutto. Ma il linguaggio ancora una volta non serve per comunicare, quanto per riaffermare un susseguirsi di parole d'ordine e il ruo- lo "sacerdotale" dei nostri dirigenti. Nemmeno la capacità di gestire una situa- zione imprevista: un'assemblea imprevista (per la sua composizione), si gestisce "come previsto"; l'elasticità mentale sembra non appartenere più al "mestiere" del sindacalista. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==