Ombre Bianche - 1979 - numero unico
26 Federico Bozzini Il Parte 1. La crisi non ammette supplenti. Ribadiamo un concetto precedentemente espresso. È nostra meditata convinzio- ne che sia oggi necessario assumere tutta la portata della crisi, e che questa crisi globale debba essere vissuta nella concretezza dell'esperienza individuale. Ci sembrano due indicazioni indispensabili. Una crisi parziale, ragionevole, decoro- samente generica ed astratta è un espediente furbesco che ha tutto il sapore della frode scoperta. Queste due condizioni sono vincoli stretti. Mentre la dichiarazione della globali- tà della crisi sembra essere un elemento che unisce ed accomuna, la sua necessità di essere individualizzata apparentemente divide. Ognuno deve trovare la propria strada, ripercorrendo la propria esperienza per quel dato originale e banale che si trova ad essere. (È chiaro che sto tentando di rispondere ad una critica che mi è stata mossa e che trovo seria e meritevole di discussione.) Certo, il bisogno di riflessione, con questi chiari di luna, è generale. Sarebbe ot- tima cosa trovarsi in numerosa compagnia. Ma il discorso è di una difficoltà mo- struosa e, soprattutto, non ammette supplementi. Ognuno può fare al massimo la propria parte. Se io sono veneto, d'origine cattolica e della CISL risulterei ridicolo se tentassi di entrare in crisi recitando il copione del piemontese, laico e della CGIL. Per quel tanto che queste definizioni hanno contato nella mia esperienza individuale, è su di loro che devo far opera di riflessione e revisione. Sono poi profondamente certo che, se ognuno fa la sua parte, non c'è specifici- tà, individualità, particolarismo geografico o politico che ci può dividere. Noi pe- rò siamo in grado di criticare radicalmente solo ciò che conosciamo, e conoscia- mo veramente solo ciò che abbiamo vissuto, ciò che, in qualche modo, è entrato a far parte della nostra biografia. Possiamo dunque fare i conti solo con noi stes- si. E solo se tutti fanno i conti con tutto se stesso, alla fine avremo fatto collettiva- mente i conti con tutto. Per questo quando io parlo di sindacato, parlo della CISL. Fra l'altro avrei troppe simpatie imbarazzanti se mi limitassi a criticare la CGIL. E per questo trovo utile prendere in considerazione quella qualifica fastidiosa, che è il mio essere veneto. BibliotecaGino Bianco
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