Ombre Bianche - 1979 - numero unico
16 Federico Bozzini I tiratardi sono sempre esistiti: è una questione di scelta politica o di metaboli- smo. Ma è notte, amici. E s'è fatto buio anche nella nostra testa. 2. La crisi del mestiere di sindacalista: ovvero la ridiscussione radicale della buc- cia dei problemi. Esistono settori del sindacato disponibili ad una discussione, bisognosi di cer- tezze un pò più solide di quelle garantite da una pratica fideistica ed ottusa, che come massimo segno di spregiudicatezza si dichiarano in crisi nel loro ruolo, nel loro mestiere (in senso buono, ovviamente) di sindacalisti. È un atteggiamento che va soppesato attentamente. In una situazione di crisi totale questo può essere il tentativo decoroso per salvare dal gorgo della destrutturazione tutto quello che ognuno sa benissimo non rientrare nel ruolo o nel mestiere. Se io ho la gobba, non mostro eccessiva disponibilità all'autocritica se accetto di discutere la foggia della mia giacca. In secondo luogo, la ridiscussione del mestiere può ben essere un'operazione utile, ma il suo interesse non oltrepassa come ambito gli addetti alla professione. È un problema strettamente di categoria, e la crisi di senso di un gruppo prof es- sionale può riuscire interessante per gli addetti, ma riveste una valenza politica e culturale molto relativa. Succede oggi ai sindacalisti quello che in anticipo e con più radicalità è già avvenuto ai medici, agli avvocati, ai magistrati, ai poliziotti democratici. Oggi i sindacalisti non trovano più un'automatica corrispondenza fra il proprio mestiere e le aspirazioni democratiche della gente. Se si riesce a mantenere la discussione a questo livello tollerabile di autocritica, la logica con- clusione di questa crisi controllata sarà formalizzarè uno spazio associativo per i sindacalisti in crisi. Lo sbocco politico di questa ridiscussione radicale della buc- cia dei problemi porterà, in fogge più o meno esplicite, alla costituzione di un sin- dacato per i sindacalisti. Ma, pur con tutta l'abilità che un mestiere consumato concede, ci sembra abba- stanza difficile impedire che sorga il sospetto che sotto il buco aperto dalla crisi nella corazza sindacale non si nasconda una ferita ben più profonda. Il rosso che vediamo colare sul nostro petto potrebbe non essere ruggine, ma sangue. Non è solo il nostro mestiere sindacale che è stato toccato, è la nostra stessa umanità che è stata messa in discussione dalle radici. 3. Un sapere che non sia potere. Non è una cultura della crisi con pruriti decadentisti che ci interessa. Quello che ci importa è una crisi della cultura all'interno della quale, con molti amici, ci sia- mo crogiolati in questi anni e che in questa fase si sta dimostrando una barriera insormontabile nel tentativo di costruire un progetto di vita sensato rispetto ai bi- sogni nostri e della nostra gente. Questa estate, ad un corso sindacale, è stato invitato Giovanni Jervis per fare BibliotecaGino Bianco
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