Ombre Bianche - 1979 - numero unico
14 Maurizio Carbognin porta normalmente: anzi, se gli capita di romperli e di doverne usare un altro paio, può capitare di vedere la realtà esattamente come prima, perchè il cervello si è abituato a percepire la realtà in un certo modo (o forse perchè le percezioni che abbiamo rifletto- no più i nostri bisogni che la "realtà"). È significativo un esperi- mento condotto da alcuni psicologi molti anni fa. Ad un indivi- duo sono stati fatti inforcare degli occhiali con lenti invertenti: egli dapprima vede l'intero mondo capovolto, poichè il suo appa- rato percettivo funziona come era stato allenato a funzionare con gli occhiali normali, e il risultato è un estremo disorientamento, una acuta crisi personale. Ma non appena l'individuo ha comin- ciato ad imparare a trattare con il suo nuovo mondo, il suo intero campo visivo fa qualche sobbalzo, solitamente dopo un periodo intermedio in cui la visione è semplicemente confusa; dopo di che gli oggetti tornano ad essere visti come lo erano stati prima di in- forcare gli occhiali. Questo esperimento è ricordato da T.S. Kuhn, in La struttura del- le rivoluzioni scientifiche, Torino, Einaudi, 1969: questo libro analizza lo sviluppo della scienza non come progressivo accumu- larsi di conoscenze (come siamo abituati a pensare), ma come si- stematico "cambiamento degli occhiali" con i quali guardiamo al- la realtà. - Gli spunti e le riflessioni sul tema del rapporto tra identità e storia sono emersi dalla lettura di un articolo di L. Passerini, Sto- ria e identità, in: "Rivista di storia contemporanea", n. 2, 1978, e di un capitolo (''L'identità sociale e i movimenti sociali") di un li- bro di A. Touraine, Per fa sociologia, Torino, Einaudi, 1978. BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==