Ombre Bianche - 1979 - numero unico

A Proposilo di idenrità 9 s,indacato è anzitutto un sistema di solidarietà, nel quale i rapporti non sono ba- sati esclusivamente sullo scambio d1 rec1proc1vantaggi. La CISL ha cercato di sanare le poss1bih divancazioni tra offerta di servizi e of- ferta di identità, proponendo ai militanti (e soprattutto ai quadri) un'identità ba- sata sul principio che "noi siamo i più bravi nell'offrire i servizi, cioè nel fare il sindacato ". Ma questo gioco non regge più, sia perchè di fatto l'identità dei mili- tanti si fondava anche su altri fattori, oggi in via di frantumazione, sia perchè il servizio fondamentale (e nuovo) che si offriva, la contrattazione, oggi ha margini estremamente ristretti. Non a caso quando capita di interrogare i delegati o gli at- tivisti sulla loro identità "professionale" e sulla loro attività concreta, ne emerge un'immagine che si avvicina di più a quella dell'animatore sociale che a quella del dirigente politico o del "professionista" che offre determinate competenze. È vero, d'altra parte, che anche questa "marginalizzazione" del militante si iscri- ve in una tendenza generale nei paesi industrializzati, che vede sempre di più il sindacato basarsi su un forte apparato di "professionisti" a tempo pieno, anche mediante l'introduzione di "tecnologie che risparmiano partecipazione". Ma dobbiamo anche decidere se questa "tendenza generale" ci va bene, oppure se, con un'iniezione massiccia di velleitarismo, intendiamo dirigerci da un'altra par- te, salva restando per ciascuno la possibilità di dedicarsi alla cromoterapia o ai tarocchi. Non si tratta di riformulare secondo il lessico veneto-cislino la proposta leninista, riproponendosi come testa pensante per la gente. Si tratta di dare legittimità e spazio nel sindacato a chi si pone questi problemi, creando le opportunità anche istituzionali per condurre la riflessione e il dibattito. D'altra parte, teorizzare la schizofrenia del lavoro quotidiano del sindacalista, che, offrendo servizi ad un livello dignitoso di professionalità, si ritaglia degli spazi per ricostruire su brandelli di utopia la propria identità, all'interno di una attività dominata da contratti, assemblee e riunioni, può essere un'operazione estremamente lucida, ma, secondo me, perdente, sia dal punto di vista, come si dice, "politico", ma soprattutto da un punto di vista personale. 4. Il sindacato vive sempre in modo precario l'equilibrio tra solidarietà e interesse. Non necessariamente i due termini sono contraddittori l'uno con l'altro. Tutta- via, l'azione sindacale tende ad oscillare, almeno nell'ideologia ufficiale, tra la più pura solidarietà di classe ed il perseguimento di interessi "corporativi". Puntare all'offerta di servizi, significa privilegiare un modo di azione in vista dell'interesse dei singoli o di gruppi di lavoratori. Perchè ciò sia possibile è neces- sario che i risultati di questa azione siano misurabili e questo comporta anche un sistema di valutazioni comuni, corrispondenti alla "cultura" degli interessati: ad es. avere un sussidio è importante, è più importante o meno importante di avere un posto di lavoro; un insegnante deve essere pagato di meno, o di più, di un ope- raio specializzato, ecc. BibliotecaGino Bianco

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