l’ordine civile - anno II - n. 23-24 - dicembre 1960
pag. 2Ò ti, a meno di non credere nella possi– bilìtà di un rovesciamento delle posi– zioni {ma i fatti dimostrano che· CGLL nulla -·ha perso del suo « mordente J) e del suo ascendente sulle masse operaie) o ,di_ augurarsi un ritorno al sindaca'li– smo ;;li Stato, inconcep'ibile ed antiteti– co _in un sistema democratico. La verità è che al cosiddetto libero sindaca-lismo italiano manca. la forza ed il coraggio di ammettere i propri errori e di staccarsi da un sistema che è di– venuto un modus vivendi, forse comodo ma comunq_ue inconciliabile con la mis– sione stessa di un vero e concreto sin– dacalismo,· non paten{alistico e funzio– naristico, •che trae vita, sostanza e ra– aion d'essere nella difesa individuale e o . collettiva del lavoro -umano. • Manca il coraggio di ammettere la insussistenza di una efficace_ organizza• zione di base che-possa risolvere i pro– blemi ci,rcoscritti ed ispirare al vertice le azioni, e non da questo essere mano– vra1a secondo principii ed esigenze a volte estranee, -spesso contrarie alle rea– li necessità . .Manca il coraggio di am– mettere una centrahzzazionè, eredità del ,corp.orativismo fascista, che rende impossibile ogni dialogo ed ogni colle– ganza con chi nelle officine, _nei cam– pi, nelle àziende, vive ·quotidianamente i problemi del lavoro e ne sopporta i sacrifici. Manca il coraggio -di ammet– tere l'inesistenza dello strumento prin– cipe di ogni sano sindacalismo, costi-. tuito dalla organizzazione sul piano aziendale, e la esistenza deleteria in– vece di organizzazioni centrali, avulse e paternalistiche, che si sorreggono at– traverso· strane ·acrobazie, nascosti cor– doni ombelicali, più o meno nascosti interessi.• Manca soprattutto il coraggio ,di am– mettere la necessità di un movimento interàmente nuovo che riporti il sinda– cato alla sua naturale funzione di rap– presentanza e .di strumento. Ma questo significherebbe, 'per molti nostri sinda– calisti da tavolino, che forse mai nella Ìoro vita hanno messo piede in una f_ah– hrica o in una azienda, la. fine di una . posizione· di tutta tranquillità. Ecco •perché si continua sulla via del– l'equivoco, destinati inelu.ttabilmente ad essere rimorc·hiati da chi ha del sin– .dacalismo un concetto ,ben preciso, an• che se prevaricatore, assumendo a volte la. parte degli utili idioti,. tradendo co– munque la causa dei lavoratori _e, in ultima ·analisi, ,queHa stessa d«:lli! liber– tà e della .giustizia distributiva. ATTUALITA' Il progresso. e le piccole PIERO RANZI° tecnico industrie Una delle caratteristiche fondamèn• tali dei metodi moderni di produzione industriale ,è quella di aver fatto della macchina lo strumento normale di pro~ duzione, mentre l'utilizza'ziorie dir"et•• ta '.del lavoro ·umano si ·è sempre più ristretta nell'ambito di operazioni estre– mam_ente semplici. Questo fatto, se da un lato può _con– siderarsi .una coµseguenza delle sco– perte scientifiche della- prima metà 0 del secolo scorso - almeno nella misura , in pui tali scoperte hanno ricevuto una pratica applicazione - d'altro làto ha determinato, a sua volta, la spinta ad un continuo perfezionamento dei mec• canismi g_i~ introdotti, e quindi un sempre più forte interesse dell'indu– stria per la .ricerca scientifica. . I rapporti di interdipendenza che si sono così venuti a crear-e tra ri– cerca scientifica ed industria pongono una quantità di pro'blemi il cui esame . esige una attenzione vivissima da parte di coloro, politici ed economisti, che, mediante una ·serie di •provvedimenti rivolti a favorire il_ progresso tecno– logico, si propongono certi obiettivi e finalità di politica economica. • Una prima osservazione che certa– mente me'rita fare è che lo studio d.el – le conseguenze. economiche, dovute al– l'introduzione di nuove tecnologie, non può farsi senza aver chiarito quale sia la struttura del mercato i~ cui tali innovazioni vengono introdotte. L'ipo– tesi .di un tipo di mercato •diverso d.a quello concorrenziale è determinante nel descrivere i mutamenti che, in ter– mini di prezzo e di costo per unità prodotta, o di qualità o di quantità di prodotto, .si. verranno a verificare come conseguenza di innovazioni tecno"~ logiche .• Stabilito di assumere una struttura ,di mercato in.cui coesistono imprese di di- •mensione diversa come la situazione più vicina alla realtà economica attua– le, conviene ipotizzare una certa « en– tità )) nel mutamento tecnologico i CUI effetti si desidera studiare. Le conse– guenze, infatti, sar.anno diverse a se– conda si supponga un cambiamento· tale che la composizione qualitativa del . pr~dotto, •~inale _o strumentale, cambi aìich 'essa radicalmente, oppure che tale composizion~ rimanga invariata, ma au– menti la produttività della trasforma– zione tecnologica. .Si _può,. infatti 1 nel primo caso, sup– porre che, ove il mutamento tecnolo~ gico conduca all'ottenj.mento di beni qualitativ,amente diversi rispetto a quelli c'he venivano prima impiegati nel soddisfacimento del medesimo :bi– sogno, la necessità· di una completa ri– c.onversione degli·' impia~ti e delle at• trezzature comporti, ·per le imprese fi. .nanziariamente più deboli, addirittura il rischio di essere estromesse dal mer– cato. La situazione, invece, che si viene a creare in conseguenza di un aumento di produttività, in quelle aziende in cui· si è • proceduto ad un migliora• mento della ·tecnica • produttiva come risultato del progresso tecnico; è . assai diverso. Anche questa volta, la maggior par– te delle innovazioni tecnologiche - e certamente le più importanti - com– portano la còstii:uzione in ·misura mag– giore o· minore di nuo·vi impianti é ai- I l'ordine civile f t t • i lt • • • • - • rezza ure; 1n a r1.term1n1, c1oe, 1 mu. tamenti tecn~logici incidono sopratutto sull'entità e 1 Ja composizione del ca– pitale fisso: d.'altra parte, se il nuovo impianto e il nuovo macchinario sono access~bili a futte le imprese, qual~n– que siano le loro dimensioni allora ' ' ' m un period~ che può anche non es- / sere lungo, Jr aumento di. produttività. e il. conseguente diminuire dei costi unitari di prodot~o, diviene generale .. Ma ,quando, sullo stesso ·mercato coe– sistono imprese -di dimension~ diversa · . ., se il nuovo impianto o la nuova mac-. china sono accessibili solo alle imprese maggiori, la situazione che viene a de– linearsi è ben diversa. • Infatti, da una parte abbiamo i-m· prese che, per l'élevata possibilità di ricorrere al •·finanziamento inter~Q ed esterno, possono migliorare i propri meto«Ji di prqdm.;ione, conseguend-0. in definitiva minori costi e, quindi, nel casò di prezzi rimasti invariati come f~e~uen~emente acc_ade, m.aggio;i ~pro, ' fith; mentre, dall'altra parte, abbi!l• mo imprese che ·non hanno avuto la possibilità di procedere ad innovazio~i nei· metodi produttivi, e perciò sosten~ gono dei costi in. misura propÒrzional~ mente· mag-giore. . Va però osservato che, oltre alla dif. ficoltà da_ parte delle piccole e medie imprese di introdurre mutamenti tee•: nofogi-ci derivante dailla deficienza· ocl onerosità del finanziamento, dal regim~· fiscale ecc., vi siano altre difficoltà con– ness~ al,l'acquisizione dei fattori pr-odut-. tivi divel'si dai capitali fissi {-lav~rò e, materi·e prime) e delle necessarie cono• scenze che una teénologia' più raffinata richiede. ' Accade infatti che l 'iiitroduzione di nuo~i metodi produttivi crea spesso .la necessità • di una ulteriore e· nuova s~eci~lizzazionè professionale da· parte d1 coloro, tecnici ed operai, che sarari~ • no addetti al funzionamento di tali· macchine o impianti. Anche questa volta la pos~ibilità' di procurarsi i dipendenti più capaci è. certamente maggiore nelle· aziende .dì' dimensioni grandi che non i~ quelli piccole, e questo aia per le' retribuzioni più alte éhe sono . in grado di corri-." spondere ai lavoratori ed ai tecnici giil' con un sufficiente grado di· specializ-. zazione, sia per la possibilità che. hanno di _formare professionalmente i propri dipèndènti mediante corsi di specializzazione istituiti dalle aziende stesse. . La •realizzazione di una politica di svil!1ppo economico, implica, poi, di per se stessa, così profondi cambia– menti nella ·composizione e nella uti• lizzazione delle forze di - lavoro, da porre il problema dell'istruzione pro• fessionale in termini molto precisi. • _Il successo di una t~le politica non potrà mancare di influenzare favore•· volmente sopratutto le piccole e medie industrie, la cui necessità di provve– dersi di. mano d'opera specializzata e qualificata è una componente inelimi– n_ahil~ del processo con cui esse rag-·: giungeranno una migliore -efficienza • e.·;
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