l’ordine civile - anno II - n. 23-24 - dicembre 1960
pag. 16 E sa pure che la sola via da bat– tere per conseguire tale obbiettivo - sul quale concorda - è quella di fare sì .èhe il PSI perseveri nella politica intrapresa dalla maggioranza che l~i rappresenta. Ma tale politica è condizionata in tutto dalla possibilità per il PSI di •conservare intatta la sua forza organiz– zativa elettorale e parlamentare. Che a nulla servirebbe un PSI ridotto di forza, .cc saragattizzato l>, quando, do~ venisse a ·determinare un solco· ben preciso tra le forze marxiste e le forze, cosiddette, democratiche. Pe_r tale ragione, Nenni è certo che l'ultima cosa che il PCI si augura è una scissione a. sinistra del PSI. Nenni sa questo; e ricatta la sinistra del P.SI con la minaccia della scissio– ne, nel caso ia sinistra dovesse irrigi– dirsi nel suo massimalismo. E non v'è dubbio che tale atteggiamento di Nen– ni è condiviso in pieno d'al PCI e quin– di dalle sinistre socialiste. Le prove? L'acquiescenza sostanziale mnstrata dalle sinistre del PSI alle ultime enunciazioni tattiche di Nenni e del comitato. centrale. Si potrà. obbiettare che negli ultimi tempi si sono JJ1oltiplicate le polemi– che fra Nenni ed il PCI. E' una obbiezione che cade da sé, quando si guardi ai fatti e non alle parole. Ma se tali sono gli intendimenti del– l'on. Nenni, qual'è il vero significato della politica dell'on. Moro? E' ,quello di puntare sulla scissione del PSI, per allar,e:are a sinistra lo spa– zio di manovra dalla DC, dopo il fa]. lim~nto della politica socialdemocra– tica. Ma quello dell'on. Moro, alla luce di quanto sopra detto, altro non deve considerarsi se non una << astrazi'one » frutto di quel « com plesso delle tatti– che » che nella DC, da anni, ha ormai sostituito la c-arenza assoluta di una dottrina politica autonoma. L'on.· Moro punta sulla suggestione che il potere potrebbe esercitare sulla frazione di ma,e:e;ioranza del PSI, per spingerla alla scissione. • Ma dimentica che tale tattica avreb– be valore solament~ nel caso che al PSI non si presentassero valide alter– native alla mezzadria ,minoritaria del potere che lui offre. Ed una alternativa invece c'è, e ben cl1iara e vicina. E' l'alternativ_a delle sinistre al potere. Ne fa fede il pro– gressivo avanzamento elettorale dei marxisti; ne fa fede la volontà di Nen– ni rli -difendere le « posizioni di pote– re dei lavoratori >> irià acquisite unita– mente a.I PCI; ne fa fede il suo pro– ponimento di rappresentare· ufficiai-· mente· anche le forze· comuniste in quelle posizioni eh~ la pochez_za de– mocratica dovesse offrirgli in co-ge• stione. Cosa dovrebbe significare infatti quest'ultimo atteggiamento se non la volontà di s-pianare, operando all'in– terno degli istituti ,democratici, la via al crearsi di nuove « posizioni. di po– tere l> in -cui. i lavoratori, cioè le forz-e marx_iste, possono esprimere da sole una organica maggioranza? Dobbiamo allora concludere ancora una volta,' che alla b a.se degli sbanda– menti della confusione e della crisi che travagliano 1~ DC è la carenza di una visione organica e finalistica del· suo · impegno, che gli deriva dalla. mancan– za di una dottrina politica. Non è questa denuncia una nostra fissazione, perché le cose, ogni giorno, si incaricano di portare nuove verifi– che a ques-ta tesi. LUIGI ANFOSSI EST ETJROPEQ Il COMECON e- la politica sovietica Nell'immediato . dopoguerra, i diri– genti dell'economia sovietica si misero allò studio per creare un piano . che potesse. integrare la pianificazione del– l'URISS con lo sviluppo degli altri paesi socialisti, cercau-tlo cio•è di .rndere uni– tario -per tuto il mondo comunista il sistema economico. Il « Consiglio per il mutuo aiuto economico l>, noto ormai come ·« ,Comecòn », solo in questi ulti– missimi anni ha cominciato ad a,vere un'importanza decisiva nel ,mondo eco– nomico comunista con le riunioni te– nute nel 1956 e 19·57 a 1 Moscil e con quella tenuta a Tirana nel maggio '59. Il GOMiE100N non garantisce, come si potrebbe credere considerandosi l'or– ganismo come prettamente economico, almeno per il momento, ,crediti_ ai pae– si aderenti, né sotto la sua egida si sono svohe le più importanti trattative eco– nomiche avv,enure negli ultimi anni nell1Europa • orientale. Il credito e gli accordi economici sono sempre stati frutto, ·finora, di patti bilaterali dei sin– goli paesi satelliti con l'Unione Sovie– tica. Si vorr~bbe, -da parte dei dirigen– ,ti ,di Mos·ca, che d'ora in avanti sia il COMECON a· presied;re ad ogni trat– tativ,a economica ·che avviene al di là deHa cortina di ferro : •questo per ren– dere più stretti gli accordi già stipulati e quelli che sono in procinto ,di esserlo, nel senso che l'adesione al COMECON dei rappresel}-tanti d-egli altri ;paesi co– munisti potrebbe dare ad essi qualche • maggiore garanzia -di sicurezza, seppu– re soltanto dal ·punto di vista formale, consid·erando l'evidente controllo_ eser– citato dai. sovietici suU'o~ganizzazione. D'altra parte il COMEOON apparente– mente dovrebbe -costituire un am'bito economi,co nel quale si troverebbero a·d agire in condizioni ,di parità e di re– ciproco aiuto tutti i paesi -comunisti. ,L'Unione Sovietica però viene a,d essere il paese che ne trae i maggiori ,vantag– gi, potendo acquistare sottocosto su un mercato dai prezzi ·più o meno pariifi– cati,_ certamente inferiori a 1que1li di un 'eventuale' necessità di importazione e potendo sempre vendere, non !lnaan– do quindi Il'!ai incontro al 'pericolo ,del, I - I 1 d . I a superpro uz1op.e, come sta avvenen- do negli 1Stati Uniti in questi ultimi I anni, a prezzi dil·impedio ai paesi -ade- renti alla sua ol'~anizzazione economi– ca, i ,quali, lega*dosi in questo modo, hanno sostanzialmente rinunciato in maniera definitiva al commerdo con lo occidente. I Così, dunque, rltre ad impedire unò svHuppo maggiore a un qualche paese satellite più ric~o o ehe ha migliori possi 1 bilità natur~li, l"Unione Sovietica si viene a trovare anche nella situazio– ne di_pot·ere con la massima tranquilli– tà controllarne ~'economia ,e quindi la politica. _ 1 Attualmente ,è;lo svHuppo tecnico su cui si incentra l'~ttività del OOMECON. Automazione e !meccanizzazione ·costi– tuiscono i--prob\bmi -chiave degli stati comunisti. L'asp~tto politièo di questo proble·ma non può essere ignorato : la automazione e la meccanizzazione non sono intesi ,dai dirigenti comunisti, co– me in Occi-dentéJ per garantire cioè una • d I • magg10re pro ~z10n-e contemporanea.- mente però ad un accrescimento del te– n-0re di vita ; usalndo delle macchine, in~ fatti, si può tare! a meno, nel campo in cui vene:ono us~te, del dispendio di energie - dell'in,~ividuo. .Nell'Europa orientale, invee~, i dirigenti economici • vedono nella tecn-icizzazio,ne solo un modo di produrie di più dell'occidente, •unendo al lavoro invidi-duale quanto una macchina può rendere. • . H piano sett~nnale ,sov-ietico, che è stato virtualme;e cc eopiato » alla let– tera dagli econ misti della Germania dell'est e su cui 'i fonda tutta la produ– zione degli altri! paesi satelliti, deve es– sere considerato· profondamen'te signi.fi– cativo per quan~o riguarda l'ambito in cui agisce il CO;MECON. Il « Consiglio per il mutuo aiu~o ecoil-omico » non rap– presenta che la jlegalizazione, medi-ante accettazione da parte dei dirigenti (J:>0li– tiri degli altri [paesi comunisti, dello stato di legame' politico-economico che vige nell'Europ3t orientale. I paesi mem– bri hanno ben poche possibilità di di- . stricarsi, a~che te ad un :certo momento li> condizioni politiche lo rendessero possibilé. d-al siJtema in cui si trovano. I legami. econo~ici ,sembrano,· almeno per il momento praticamente indissòlu– hili ed ogni eve:ptuale tendenza .revisio– nista, come que~la jugoslava o polacca del,l'ottobre 19~6, 'di significato enii– nen~emente polrtic_o, _sem~rano l,e più pencolose form~ -d1 nhelhone all attua– le stato dele co~e, perché il paese che ~i mettesse a ba~tere una strada dèl ,ge– nere, oltre a cfollare economicamente per il cessato r~pporto di i~portazione ed esuortazione.J con gli __ altri paesi del r.OMECON, no~ troverebbe aiuti, per . 1~ s1_1a ricostitt~zf one economi~a e ,finan: ziana, ·come, 1~vece, pr~bab-1lmente_ h troverebbe un paese che s1 sgravasse con la forz·a del p~so del'oppressione -so- vietica. ,f- : - La politica- i,nf.i'-al)resa dall'URSS con la -creazionè-:del, GOMECON -è uno ,dei cavalli ,·di ebait~glia, dei cosiddetti cir– coli « collabora~ionisti l> dei paesi sa– telliti, :i quali trovando~i itt llna po~i• \. ' l I
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