l’ordine civile - anno II - n. 22 - 15 novembre 1960

pag. 16 sionistico in Africa è -costituito dai le– gami di amicizia-e di influenza •dei pae. si ex-ocolonie con i paesi colonizzatori, legami che spesso rimangono a fonda– mento dello sviluppo economico ,de,]– pa,ese a1ìfranoato. L'Unione S1:wietica. tenita ,di ovviare a •ques•to inconv·eniente ~ell 'unico mo,do ·possibifo, ,certando una infiltrazione rapi,da- nel maggiore nu• mero di •paesi possi,bi'le, favorendo ,qua· é •là po•ssi,bili unificazioni, per potere poi rfare blo.cco contro qu,ei paesi afri– cani che si possono _consi-d •erarep.er es– sa già •definiti~amente. perduri. Come si vede vasti sono gli ohbiet– tivi sovieÙci in Aifrica, investendo essi tutti i ,campi, politi·ci e cuhurali, do·ve sia ipossilbile. un,inserimento comunil'>ta. L'attuale situazione del Congo, ,cui SO• lo il polso fermo delle Nazioni Uni– te, in contrasto con l'irre'S'ponsa 1 bHe at– teg,giamento di quaJ.c 1 he ,dirigente indi– geno, ha ,ev1itato_,_almeno per il momen– to, H ha.ratro comunist~, dovrebbe fare te.sto per gli occi 1 dentalL STEFANO DE ANDREIS ATTUALITA' Mao e là ideologica controversia con Mosca Si è parlato molto del contrasto fra Mosca e Pekino e certo non sono ec– cessivamente chiari. gli estremi dello svolgimento della disputa, che indub·• bìamente si è sviluppata e si sta svi– luppando in seno al co.munismo inter– nazionale. Non è perciò. fuori di luogo esaminare qualche ·,punto, quanto mai significativo, dell'ideologia di Mao-Tse– Tung relativamente a quei punti di contrasta con la teoria kruscioviana della coesistenza pacifica. .Mao è stato· sempre pe~suaso che so– no le masse ·umane e non le realizza– zioni ,tecniche che determinano la sto– ria. Già nel maggio del-1938 scriveva nel saggio Sulla guerra di lunga dura-. ta-: « Le armi sono un fattore impor– tante della guerra ma non quello deci– sivo. Il fattore decisivo è l'uomo, non una cosa; il mpporto di forze non è deter,minato solo dal rapporto della potenza economico-militare, bensì an– che dal rapportò delle riserve umane e della loro situazione mora·le. Per usare le forze militari e quelle economiche occorrono uomini ». .Durante la guerra civile in Cina 111 ào ha sempre riipetuto essere il fattore umano assai •più decisivo che l'aiuto, militare· dato dagli americani a Ciang– Kai-Sheck. Nei saggi più recenti Mao continua a polemizzare nuovamente contro le "teorie opportuniste di de– stra " secondo le quali le armi decido– no tutto e che, secondo la sua opinione, finiscono "per sopravvalutare sempre la forza dell'avversario ". . Nella sua intervista con Anna Luisa Strong, Mao ha· anche dato una valuta• zione dei rapporti politici di forza an– che relativamente alle armi atomiche: c1 d L; l'ordine civile • • • v1tam1ne l'n • • • ognigoccia ,~ -– ogrumi d SiclH maturati al· sole del mediterraneo " La bomba atomica è una tigre di car– ta che i reazionari americani usano per spaventare- gli uomini. Vista dal di fuo– ri è tremenda ma in realtà non la si deve temere. Naturalmente la bomba atomica è un'arma con la quale si pos– sono annientare uomini in massa ma è sempre il p01polo che decide il risul– tato vittorioso di una guerra e non uno o due nuovi,generi di armi-". L'opinio– ne di Mao non ha suscitato opposizioni soltanto in Cina, come ad esempio da parte del deposto rettore dell'Universi– tà di Pekino Ma~Gim-·Chu, ma anche. in altri Paesi comunisti come ad esem– pio la Jugoslavia: Mao fonda la sua teoria sul fatto che Marx e Lenin af• fermavano a suo tempo, essere le masse umane e non le innovazioni tecniche, a trasfo,rmare la -storia. .Dall'altro lato . Krusciov ten(a invece un'vnterpretazio-• ne deZ:-marxism'o-leninismo: basandosi sulle nuove tecniche militari e sui nuo– vi mezzi di produzione pur senza ri– nunciare agli scopi finali d.el comuni– smo. Tale disp!!,ta non è altro che una razionalizzazionè del fatto che la Cina oggi po§siede soltanto masse umane mentre l'Unione Sovietica ha à sua di– sposizione bombe atomiche e razzi, e in caso decisivo può contare su una forza che i cinesi non sanno . valutare O non riescono a vedere. Il Ministro della Di– fesa Pim-Piao, commentando una re- cente opera di jJ/ao sull'organo ufficiale del partito.,, Bandiera Rossa" del pri– mo. ottobre, sott.olinea il significato del– l'insegnamento strategico e tattico per la moderna condotta della guerra e la sua attuale validità: " Le esperienze della terza - guerra civile rivoluzionuria ha nuovamente provato che sotto ·una • giusta guida e in caso di- una vera dura lotta le masse rivoluzio.narie dovreb'be– ro vincere una guerra •indipendente– mente dalla forza dell'avyersario e dal– la potenza delle armi nelle sue mani". All'vnizio della guerra· civile Mao av.eva creato - una nuova formula consi– derata un nuovo sviluppo dell'insegna– mento bellico marxista-leninista e che fino ad oggi ha dominato il pensiero militare cinese: " Da un punto di vista strategico e nel giudicare la situazione nel suo complesso noi dobbiamo di– srprezzare e sottovalutare l'avversario e le diverse difficoltà, mentre da un pun– to di vista tattico e nei problemi con– creti dovremo valutare esattamente l'avversario e le difficoltà ... La nostra strategia è ,di apporre uno contro dieci, mentre la nostra tattica .consiste nel– l'opporre dieci contro uno e questo è il princ~pio fondamentale con l'aiuto del quale sconfiggeremo l'avversario". In– fatti Mao durante la guerra civile men– tre sprezzantemente dipingeva l'avver– sario. come unà tigre di carta e condu-

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