l’ordine civile - anno II - n. 22 - 15 novembre 1960
bi pag. 14 .10n lo è dal punto di vista sovietico: si cerca infatti -di accusare i colonizzatori europei di avere anche trascurato, nel– le loro avi-de spartizioni, i più elemen– tari fattori etnici e -linguistici, neU'evi– den·te scopo _:_ come P.o,tekhin dice chiaramente in un altro suo articolo - di' evitare quaJsiasi moto rivoluzionario o di pro.testa, a sfondo .nazionalistic·o. La quarta parte del piano ·'ri,guarda l'economia africana in ·genere~ le su~ po~si 1 bilità e a quali risultati ha poria– to il movimento indipendentista, dalla fine della guerra ad oggi. Essa .investe il campo storicamente più positivo ·per una infiltrazione comunista, tanto più se si pone mente alla naturale fragili– tà degli stati da poco indipéndènti e l'attuale caos politico che dal Congo si sta lentamente e-spand_en.do· a tutto il •continente. Il quinto •punto riguarda esclusiva– mente il Sudan e la Costa d'Oro. Per quanto riguar,da il Sud·a·n, in partico– lare, .si cerca di studi.are • un piano di aiuti economici in grande stile, che, ol– tre ·a perinette~e più facilmente l'infil– trazione comunista, farehbe 'ca,deie •sul~ la _hiilancia po'litièa internazionale il no- • tevole pe,so 1 delle sue potenziali risorse. La· sesta sezione del piano· riguarda la filologia africana, uri canipo do'Ve fi. •no a quaÌche anno fa in tfoiòne SoV'ie– Ùca non ·si erano fatti. studi. Sono state e~identemente ragioni politiche ·a ·,con- • sigliare, invece, di ,curare anche là filo– logia: la conoscenza delle ·lingué. inrdi– gene è la matrice prima di ogni propa– gairèla che· si vuole positiva. Gli esperti •sovietici hanno intuito l'importanza della -conoscenza delle lingue indigene, proprio •sulle esperienze generalmente negative fatte in •proposi•to ,dai paesi èoloniali d'Europa. Come si può vedere in base. a questo .piano·, l'interesse sovietico per l'Africa ·è dettato da strette ragioni politiche; nel tentativo di sfruttare tut,te le possi– bilità dì infiltrazione •nel continente africano, i" sovietici hanno apparente– mente. scelto il mo 1 mènto opportuno e il mo:do· più adatto. Bisogna solo vede– re se· alle circostanze favorevoli della shuazione politica africana corrispon– derà anche una lòtta intèresisata fra ·1e. potenze occidentali chè vantano •di- ritti nel contin.enté: perchè solamente in questo caso il comunismo potrà at– tecchire posltiv.am- ente •nei paesi afri– càni, che non possono non risentire la influenza occiidenta 1 le, specie se hanno da poco oùenuto l'indipen·denza. I so– vietici sì". illudono di potere stabilire ùnà contrad-dizione fra anticolonialismò e democrazia e, fovece, una armonica proposizionè fra comunismo e antico– loni-alìsmò. Ma, evidentemente, l'Unio- •ne Sovietica non. si· accore:e, come :del resto si è. potuto· notar~ ascoltando Krusèev all'ONU, che le suè accuse· di imperialismo agli occiidentali; ,le sono pedoméno •estensibili .. Dove il proble– ma delle nazion-alità ,è sempré stringen– temente attuale è -dove :Si violano éon la massima disinvoltura i principi. del– la sovranità. p·ooolare e· dell'autogover– no Ji.bùo èon l'im"p"osizione dèl comu- \.,O \., nis~o ai paesi_,. dell'Europa orientale, vi è imperialis~o. Mikoyan nel ,suo discor-so •di saluto al recente XX-V Congresso 1 di Studi Orientali, tenuto. a Mosca, ha riba,dito le linee essenziali della· politica sovie– tica in proposi~o: « Il dove-re· ,degli orientalisti è di Jparlàre, obbiettiv-amen– te nei loro scritti ,dei progressi dei po– poli. a.fro asiatiéi, verso la libertà na– zionale e ver•so uno stabile ordine eco– Il(Jmiéo ». Que~ta affermazione· è in evi– dente contra.sto con gli obbiettivi poli- . tici sovietici, come li abbiamo ilh:i.stra– ti sulle pasi della stampa ufficiale, ~el sénso che apparentemente ·si vorreibbe fare credere che la sezione africana di Studi Orientali.· ha scopi puraimente scientifici e culturali, mentre per qual– siasi osservatore il piano di sviluppo degli studi sul continente nero hl:! un valore prettamente e sostanzia-lmen:te politico. La base ,di lancio della politica sovie– tica in Africa è costituita da-I rifiuto di accettare come co~fini lega'li geo-poli– tici, i confini stabiliti senza dati etno– logici delle potenze coloniali. I sovie– tici propongono invece _una divisione etnologica che finora sare'bbe st,ata evi– tata -soiltanto per, tema -di rigurgiti na– zionalistici. L'a1bolizione del sistema co– loniale non può,,,però, essere adeguata• mente sostituita . dalla nascita di stati borghesi· indipendenti, perchè è stori– camente ineviotahHe-· che ,a 1 d un certo momento - e qui si ritira fuori la teo– ria dei -confini naturali, accettata e re– spinta dai sovietici, a pia-cere __;_ si crei– no -stati .nazionali. al di là delle fo11mali barriere confina;ie che sono attualmén– te in vigore. La tesi sul1a natura artifi– ciosa dei ,coruEini ..cofonia-li in Africa è venuta fuori alla Conferenza dei Po- . poli Africani, tenuta ad Accra, nel .di– cembre del 1958. La terza .parte della i:isoluzione, intitolata « confini e stati>>· afferma che e< le barr-iere e .i .confini -ar– tificiosi ~creati . da·gli imperiali-sti per dividere -i- popoli africani debbono es• sere rivedute o a·bolite. Confini· che at– traversano territori ,abitati- da .po·pola– zioni etnjcamente affini sono .innaturali e la loro preserv-azione non è certo un incentivo per la ·_·sta•biilizzazione della situazione >>.La « Sovetskaya etnogra- fiya >>.ha immediatamente ~fruttato la risoluzione a fini poEtici, sostenendo . che l'Unione Sovietica lavora da anni intorno al progetto di divisione del con- • tinente in stati che ..riospettino, oltre al– la so•vran:ità popolare, anche le più nor-· maH e .•giuste le,ggi etnologiche .. • Questa tesi sulla natura artificiosa r degli ·attua 1 li confini· è, per i sovietici, . ,1 dì g·rande ini,portanz.1;t pratica : permet- te -loro, infatti; 1tli inter,ferire negli af– fari interni' ·,dei singò'li · stati, àgitando lé loro idee di giustizia che, e·ssendo SO· stanzialmente •favoreV'oli s·oltanto alla gente di colore; crea ·di 1 sagi e scompensi nei rapporti fra g1i stati, sia fra· .quelli anco,ra in mano agli ·euro•pei, .si.a fra quelli· orinai •con:ipletamènte sovrani. Per quanto riguarda 1' organizzazione degli apparati· statali, l'Unione Sovie- l'ordine civile tica tenta di favorire la formazione di vasti stati di unificazio~e nazionale, do– ve sia maggior.mente possilbile ·inf.iltr.ar– si, dov,endò semplicemente combauere una autorità centrale, il cui pericolo pur semprè V'ivo; è certarmeIÌte rminore di queHo di uno stato più pi 1 ccolo, me– glio organizzato internamente: si vuo– le in sostanza tentare la conquista co– munista dell"Africa, con lo stesso siste– ma che. è servito alla vittoria sovietica del '17 in Russia. Paraliz~ando la vita alla peri.feria del potere centrale si pa– ralizzerà anche, gradatamente, la- vita del· governo, fino aUa _sua soppressione. In qu~ste condizi~ni, assistiamo .al momento in Africa alfa lotta sovietièa contro il colonialism9, secondo gli sche– mi sui çui è impostata t~Ua la politiea ester russa •di questi ultimi mesi, tesa come è nello sforzo d·r battere gli occi– dentali nella monopolizzaztone delle .al– leanze afro-asiatiche, che certamente, fra quarlche hanno, peseranno notevol– m_ente sul piatto politico mondiale. Le intenzioni unitarie sovietiche si sono ampiamente manifestate nei recenti fat. ti del Congo e nella attuale situazione del p·iù caotico stato african~. Si pro– pugna senza esitazioni la tr~sfQrniazio– ne· dell'ex territorio belga in repubbli– ca federale, sovrana, indipendente di cui faccia parte anche il Katanga, cC>n– trariamente alle tesi delle Nazioni Uni– te, che •intenderebbe;o mant~nere • a controll~ del paese, fino_ a qu1;1rid_o il Katanga che, economfoamente, :rappre– senta la base fon 1 damentale del Congo, no~ espri~a ·chiaramente la· sua •libera volontà. E'_ chiaro che un governo indi– pendente, come hanno dimostrato .i cla. ·morosi contrasti interni cause della re– ce~te crisi, sarehbe l'i,deale teri:eno. di infilt~a~io~è ~Qmunista. L'Unione So– vietica, dunque, vive anche nella con– trnddizione ,di pro·pu~are sì la sovra– nità popofa~e e l'anticofonialismo, ma solo per poter sfruttare la_ conseguente debolezza dei nuovi stati privi di ap– poggio, ai prnpri :fini polit~•ci necessa– riamente imperialistici, come stanno a di:iiiostrare le esperienze storiC'he· delle naz.ionalità •russe oppresse e dei _paesi dell'Europa ori~ntale, .conculcati in ogni loro aspi~azione di libertà. I territori del Congo attuale, comun– qué, non sono mai appartenuti ad un umco stato. Come la Grande Enciclo– pedia Sovietica ammette, l'attuale· _Ka– tanga costituiva lo stato dei Baluba, mentre oltr·e al Congo propriamente detto, esisteva un terzo stato. del Ka– sane;o situato tra i fiumi Lualaha e Lua– pula. • L'Enciclopedia atfer,ma anche che ··« lo svi1uirpo indi-pendente delle nazionalità e -degli stati nel bacino del Congo,' fu interrotto dall'arrivo dei pri, mi colonizzatori europei >>.Nonostante questo, la stampa sovietica continua ad opporsi alla secessione •del Ka•tanga d-al resto ·del Congo e la trasformazione di questo in stato federale, C()me vorrebbe uno sviluppo storico logico, nel senso che si ,dovrebbe pro,se~ire lo stesso orientamento· ireo-politico dei· coloniz– :>:atori bian.chi che, come abbiamo visto, hanno ordinato nel modo più giusto an-
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