l’ordine civile - anno II - n. 22 - 15 novembre 1960

Spediz. ~n abb. postale - Gruppo II l'ordine- civile RIVISTA QUINDICINALE Anno II • n. 22 • 15 novembre 1960 Una copia L. 100 in Campidoglio L'ecumenicità dell' ordine civile di Antonio Editoriale: L'on. Saragat De Sanctis - La Spagna e l'Europa di Paolo Possenti - Fine di una politica di Oddo Bucci - Teoria dell'informazione d1 Glauco Licata. Note e commenti: I democratici alla Casa Bianca - Nenni e Malagodi tonomia dei franco-canadesi - Gli interessi politici sovietici in Africa di Mosca. Il vincitore e la sua politica - L'au– , Mao-Tse e la controversia ideologica Opinioni e dibattiti: Il plebiscito del 1948 al l 960~ di Giorgio Berlutti. Polemiche: 11 "salvatore,,. Studi: Israele e i Luoghi Santi di Giovanni Baget-Bozzo ·1 L 'I on. Saragat Si dice che le ele ioni abbiano segnato, diremmo così, il suggello del gof erno d{ luglio. L' on. Malagodi, questo af/ossatore di goterni democristiani, come Sturzo lo fu di quelli gìolittia ii ( una vera nemesi storica, che vede il figlio dell' amic di Giolitti render la partita al partito figlio di Sturzo· ha dichiarato di· ,:itenere .che il voto del 6 novembre abbia espresso il placet della so– vranità popolare anche bi fatti cli febbraio, cioè alla crisi del ~o~erno Se~ni. ( Er,i1enteme~te,. il l~a~er lib~rale condivide, con l on. La !Pira, la fiducia nei singolari de– stini .dell'on. Fanfani). Tutto questo, per_Jhé questa volta l' on. Saragat è uscito meno malconcio ~lalle urne del solito. Ma non ave– va la DC invitato, con timorevole insistenza ( e non solò a parole), gli elettori a prendere in considerazione il partito di Saragat? Se 1wn l'elu du peuple, il leader so– cialdemocratico è stato, questa volta, l'elu de la police ... Bene, l'on. Saragat ha per la prima volta in vita sua gustato lo struggente aroma del successo elettorale : e non dubitiamo che sia vero quel che si dice, che egli sia ora in un dolce nirvana di Bengodi. A colmare queste ~elizie, così felicemente mediate dalle esortazioni dell' Of- Scelba, si aggiungono ora le sollecitazioni, opposte, del PCI e del PSI. • b1b Il PCI pratica, nei confronti dei saragattiani tanto •. ID Campidoglio sprezzati, la politica della mano tesa: esso pensa di in– durre non soltanto i socialdemocratici ad avi 1 enturarsi nelle maggioral'},ze di centro sinistra, ma . anche nelle maggioranze di sinistra, da cui alcuni di e~si possono trarre i massimi successi personali. Ricordiamo, per esempio, che. a Genova, nel .'56, il capogr~ppo comunista Adamoli offrì la possibilità di. una giunta socialdemocratico-socialista co_n sindaco so– cialdemocratico e comunisti in maggioranza ma non in Giunta. A Novara questa maggioranza si è realizzata, sia pure a beneficio esclusivo dei socialisti. Anche il PSI preme sul PSDI, accettando pubblica– mente la nota impostazione saragattiana della soluzione nazionale globale delle Giunte difficili. Con questa abile mossa Nenni mostra di protrarre le conseguenze della - _situazione elettorale: l' "apertura a sinistra" deve an– dare in fretta. Il PSI non può rimanere a mezz'aria senza perdere dalla spina e dal tacco: perché troppo poco a sinistra per gli uni, perché troppo poco democratico per 'gli altri. Il dilemma comunismo-socialdemocrazia travaglia ancora drammaticamente il massimalismo italiano. L'on. Nenni vuole entrare nella "cittadella" governativa: e ha bisogno di andare avanti, anche a costo di mettere

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