l’ordine civile - anno II - n. 21 - 1 novembre 1960

l'ordine civile rite erano state conside:r,ate mo-rtali. Non si ha notizi11 di procedimenti penali a carico dell'autore dell'incidente o di eventuali mandanti. I Forse questo ,brutto episodio, che ha profonidamente tu:ribatd tutti i sinceri patrioti e specialmente gli ambienti maroniti, è il riflesso -del peso fortissi– mo cihe sulla scena politica e sociale de'l Libano ha preso il movimento ·dei Ka– tae!b, c'he, anche recentemente sono ,riu. sciiti, con un atto energico, a .s•ventare una non chiara manovra di alcuni ele– menti ,di ,governo. ' * * *I L'uomo, che racco·#ie il prebiscito delle simpatie e -della stima, è e rimane il Presidente della Reipuibblica, il .gen. Fuad Sceha:b, che, dopo le elezioni iha com·piuto un atto coerente con i suoi principi idi onesto e umile servitore del– la patria: ha rassegnato le sue dimi,ssio– ni ritenendo di aver ormai compiuto il. suo CO!mpito di riportaré il paese allà pace e -alla vita normale. I depurtati, •al– l'unanimità, lo 'hanno /pleJbiscitariamen. te pregato .di conservare il ,suo posto e il presidente Sceihah ri1ane così i'l sim– bolo vivente e rispettatissimo dell'unità e della concor.dia nazionale. Mentre i-1facinorosd Saeb Salam, l'a– gitatore heirutino -del qua-rtiere musul– mano di Basta, deve <tenere un atteg-gia– mento ,guardingo, .data la delicatezza della sua carica idi Prbsidente del 1Con– si'glio dei Ministri, si e mostrato un uo– mo di ordine e ,di e~i'lilbrio il. focoso deputato di Tripoli, il -mursu1mano Ka– rl!mé. Resta iuvece elemento di preoc– CUJpazione l'esponente 1-druso Giumblatt, il capo deHa zona ,del Shuf, ohe 'ha die– tro dì se alcune decine di migliaia di montanari drusi amnati e risoluiti. Ecco perchè i KateeJb di Gemayel hanno -do- • • 11'. 1 d l • vuto -i•mpors1 ne interesse , e rispetto ~Ho Stato e ai d-iritti della nazione, ed hanno dimostrato chiaramente, una vol– ta ancora, di essere la prima forza or-ga– nizzata del •paese. Là nobile personalità del capo è per •tuitti -~aranzia ,di sereno • equiliibrio non disgiunto da una forza • • •1 I cosciente e vi-g1e. Mentre nella zona di.Jiheil l'esponen. te maronita Raymond •Eddé ha mante– nuto in ,pieno la sua ·posizione, nel Metn, l'ex •presidente della ~:epubiblica, il ·ben noto CamiHe Shamun, uno dei protago– nisti delle torbide ,giornate di ,due anni or sono e capo idi mi fo11tepartito nuo– vo, è sta•to !battuto dal rappresentante loca'le -delle Falangi, rMaur.foe -&emayel. Pure un altro veccihiQ e notissimo capo politico, ex Presi•dente e uno ·dei fonda– tori dell'indipendenza libanese, Besihara el-Khuri, è stato 1battuto nella zona di Baa·bda, come -pure Asa·a•d Ashkar, capo del Partito popolare sociale e amico di Shamun. I Insomma, l'elettorato, che ha potuto esprimer.si in piena calma e senza al– cun incidente, ha idi-mostrato chiaramen– te il suo orientamento verso quei can. didati cihe esprimevano ,di più fideale dell'indipendenza nazionale senza com– promessi e si è ,pure spostato a preferire i -giovani ai vecchi maneggi·oni profos– sionali de'lla politica. Questo significa che -al concetJto di clan, così caro e 1 diif– fuso in pareccihi aimhienti del ,paese, si è sostituito un concetto superiore ,di at– taccamento ai !basilari interessi nazio– nali, senza considerare soltanto le per– sone. Di :fronte a questi risultati ohe le ele– zioni e gli .avvenimenti seguenti hanno messo in luce, non meraviglia ohe l'epi. soidio di Gemayel e l'atteg,giamento. in– eerto ·di Sala-m abbiano inciso suH'opi– nione ,puibiblica insieme a una recrude– scenza, specie in queste ultime setti,ma– ne, di alcuni dolorosi fatti di sangue, in cui la vendetta privata è chiara i&pi– ratrice. Occorre un governo più forte per tenere meglio in mano il paese e servirne m-eglio i veri interessi, che la stampa più lrbera continuamente agi– ta: interessi e pro·blemi che sono emi– nentemente sociali ed economici : la– voro per i disoccupati, organizzazione di nuove fonti di produzione, previden– ze sociali, sistemazione della viabilità specialmente nelPàhitato della capitale. L~aiuesismo -che •tuttavia si manifesta negli atte,ggia,menti ufficiali del ;governo è d'a:ltro lato spi-egaibile con tutta la pre– caria situazione del vicino Oriente, di cui il Li•bano 1è il 1SensihiHssimo sismo- . grafo. • L'attentato ,di Amman ,ha impressio– nato fo11temente, per le conseguenze gra– vissime ohe ,avreM>e potuto avere se il delitto. avesse ra-ggiunto fo scopo di sop– primere il re Hussein: Così il fermento; m3.i SO]Jito, della v_icina Siria, la propa. gan'da latente •d,elnasserismo, l'atteggia– mento •dell'E•gitto non ,sono motivi •di tran1quiHità. , Si h·a insomma la sensazione che sot– to iJ.; ~al~-a~ ohe ora regna ìn'.'._ pieno in questi paesi, covi un pericoloso fuoco foriero di ,grarvi ncendi. FILIPPO DOTTI OLTRECORTINA L'attuale sjtu·azione della Chiesa russa - Il Patriarcato di Mosca sorse nel XV secolo ·nel periodo i;n cui _Costantinopoli ormai- assediata dai turchi vedeva se– gnato il suo -destino. Zar e Patriarca si considerarono sempre eredi di Bisan– zio tanto ohe Pietro il Grande Jiel 1702 si proclamava esso stesso ca-po della Chiesa russa, continuando così la tradi– zione cesaro•papista d'oriente. J;)opo la distruzione dello zarismo fu introdotto nel 19117 il •Patriarcato. Il Patriarca di– rige la ·Chiesa insieme con il Santo Si– nodo al quale partecipano il Metropoli– ta di Krutitzi, di Kiev e di Lenirrgr-ado e altri Vèscovi scelti a turno secondo ùn criterio di anzianiià. Il primo Patriar– ca sottoscrisse già nel 1923, dopo u-n pe– riodo di sanguinosa persecuzione una dichira~iòne di lealtà verso il re.gime bolscevico. Egli tentò così di evitare un movimento ,<;ci~matico pro·mosso -da una pag. 13 parte del basso clero sobillato -dai co– munisti il quale -sotto il nome di « Chie. sa vivente » mirava ad una riforma ec– clesiastica conforme· •ai desideri dei so– ·vietici. Il successore -del pri~o Patriar– ca, Sergio, proseguiì questa politica di lealtà senza tuttavia ;poter ottenere di essere insediato come Patriarca, rima-_ nendo •così ,fino al 1943 in una posizio– ne ·giuridicamente non precisata. Tut– tavia, la dichiarazione di lealtà se po– teva portare al supera.mento ,dello sci– sma, pro·ducev,a la perdita delle comu-· nità russo-ortodosse fuori ,dell'influen– za sovietic-a:. Frattanto, l'entrata in guer– ra della Russia sovietica contro Hitler costringeva i comuni~ti a cercare aiuto iri. tutte le forze nazionali della Russia, compresa -la Chiesa ortodossa. Già il 22 giugno del 1941 il -Metropo– lita Sergio inviava ,al Clero ortodosso e al ·popolo un messa,ggio nel quale si a;f. fermava •che la Chiac;a ortodossa aveva condiviso in ogni tempo il destino del popolo, e che essa aveva sofferto con a popolo e si" era conso-lata con i suc– cessi ,del popolo. 11 Metropolita Alessio di Leningrado; -che è l'odierno Patriar– ca, rimase nella città assediata e più volte ,si rivolse a,l popolo sostenendo -la giustizi.a della sua lott:a e r-afforzando la· sua speranz-a. Si può dire ohe fa Chiesa russa fu nella lotta contro il di– sfattismò un aiuto decisivo per Stalin. •Nell'a·ppello ,di Alessio si affermava inoltre, signiifìcativamente, -che né al– l'epoca dei principati feudali, né .ùu– rante le invasioni dei •barbari, né nelle discordie aH'inizio del XVI secolo, la Chiesa aveva tradito il Paese o •con la sua debolezza a•veva favorito l'interesse del nemico : al contrario essa aveva •con tutti i mezzi •possibili sostenuto, unito e rafforzato il popolo: la Chiesa, dopo la rivoluzione di otto•bre, non avrebbe mutato il suo atteggiamento. In ricono– scimento di •qusto patriottico comporta– mento, il 4 settembre ,del 1943 il Me– tropo·lito Sergio fu ricevuto assieme ,ai Metropoliti Alessio e Nicola -da Stalin e •poterono ,quivi esprimere il loro desi– derio di radunare un consiglio per po– ter eleg-gere i-1 successore del Patriarca morto nel 1925 e provvedere ad altre necessità della Chiesa. Quattro giorni più tardi aveva luogo concilio ed ele– zione. In quella occasione i-1 Patriarca condannò il nazionalsocialismo come ideolo·gia anticristiana e sostenne l'an– tica idea panslavista di una -grande fra– tellanza di po•poli sotto la guida russa. Si poterono allora fondare ,due ac·cade– mie teologiche, una a Mosc-a e l'altra a Leningrado, per provvedei-e aHa forma– zione della gerarchia. Ma questo non signi1icò un mutamento decisivo nella situazione di inferiorità con ,cui era sta– ta fino allora" virtualmente tenuta la Chiesa russa. -Cess~ la pers·ecuzione, -ma non per questo ,venne la libertà. In que. sto ·periodo post-hellico non si è mai potuta sentire alcuna voce della gerar– chia ortodossa sul ,carattere ideolo·gico ateo dello Stato. Riguardo l'organizzazione ecclesiasti– ca, esisterebbero in Russia 73 diocesi e

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