l'ordine civile - anno II - n. 20 - 15 ottobre 1960
l'ordine civile nisti nel continente nero sono indiscutibili: l'URSS - come ha fatto chiaramente capire Krusciov nei ,suoi intervent_i al– l'ONU - punta ad imporre la sua egemonia su tutta -l'Afri– ca. E non si può dire che quella dei sovietici sia una vel– leità se è vero, come ◄~ vero, che essi negli U:ltimi anni - grazie alle debolezze l!d alle viltà degli « occidentali » - -sono riusciti ad impossessarsi di capisaldi di indubbia im– portanza. L'Algeria iniiipendente cadrebbe fatalmente sotto l'influenza soVIetica: n,on è una previsione azzardata, è una certezza. E' not~ che q famigerato F.L.N. è in mano dei CO· munisti: lo stesso secllicente Governo provvisorio algerino non nasconde le_sue ·silnpatie per Mosca: il recente incontro di alcuni suoi membri con Krusciov a New York ed il viag• gio di Ferrat Ab-bas a Mosca soon due_·delle pi:ove che gli indipendentisti si preoècupano di fornirci ,giorno per giorno. VAlgeria diverrebbe, perciò, un deposito di espiosi_,yo sovietico destinato ad iessere scaricato sui-l'Europa; l'Algeria .in mano al F .L.N. sare,bbe il' coronamento dei sogni di Kru– ,st:iov di accerchiare, dii chiU:dere il nostro continente in una sfretta .mortale: blocc(!I orien.tale, Asia neutralista dominata dai gigante cinese, Afiica filo.sovietica sono le maglie della catena che i capi comùnisti vogliono porre intorno· all'Eu– ropa. ,E' un dise~o . chiaro che dovrebbe scuotere tanti ..uomini po}itici dormieinti dei paesi « occidentali ». ·-L'Algeria viene ad Ìavere in tal modo un'importanza stra- ..tegica di -primo piano,; abbandonarla significherebbe offrire ai sovietici un '-arma micidiale ·di cui essi si servirebbero pre– sto contro noi stessi. iye consegue che -gli assertori- dell'Alge• ria francese non soltal'lto mostrano di non volere in nessun caso scendere -a compiromessi con il comunismo,. ma anche di essere spiritualmente legati alla ,grande realtà europea. Nello stesso momento/ in cui si vedono lanciare dai folli e clag-li agenti provocatori l'accusa di essere preda del nazio- •nalismò più esasperat~,, essi si con-vincono con i fatti C'he la loro lotta non ha alcun elemento in, comune, ma -anzi re– spinge le nostalgie del vecchio. colonialismo, per qualificnsi come azione in difesa; dell'Europa che non può e non---deve rimanere soffocata nel cerchio mortale entro cui l'URSS ed i suoi alleati tentano ~i costringerla. E' una fede nell'Europa quell1t che anima gli!_ « ultras », una •fe!le nel destino del– l'Europa e nei compiiti della Francia all'interno dello scac– ·chiere europeo .• Le perplessità e le preoccupazioni dei giornalisti e degli o·sservatori del no-strol paese, inoltre, traggono origine dalla cc ifronda » che verrebl:fo esercitata con sempre maggiore inten– sità dai capi dell'eserdito e dai dirigenti dei partiti di destra verso il Capo dello S,tato ed il Governo. Alcuni giornalisti, _provvisti evidentemen~e di una troppo fervida fantasia, han• - no illustrato i fatti i/n modo che il lettore ne traesse l'im– pressione che la nazione vicina si trovi alla vigilia di un cc -pronunciamento » .j"litare di tipo sudaméricano. E per convincere i cii? non hanno esitato a caricare for– temente le tinte· p-re ·entando ogni attrito e dissidio, Ìnevi– tabi-li in particolari omenti~ come un'irrimediabile rottura dell'equilibrio intern . Sono state inventate addirittura in• terviste con fantomatici organizzatori della cc rivoluzione - iiµminente » e sono stati fatti i nomi di coloro che - nella mente degli esponenq. della destra - dovrebbero succedere a De Gaulle. Anche f, -questo caso deprechiamo il disprezzo di tanti ed cc aut~r~ vf.li »• c~rrispond~nti ed inviati per ogni corretta norma d1 1nirormaz10ne e d1 ,commento.- . , • Nessuno ignora, infatti, che· gli uomini presentati oggi come i più pericolos· nemici di De Gaulle furono _quelli che nel ma,gio '58 arre tarono tempestivamente il processo di 1anco decadimento politic~ provocando la fine della indecorosa Quarta Repubblica. Nessuno ignora che questi stessi uomini furono coloro che condussero al potere De Gaullé non per farne un· loro strumento e per aver modo di dirigere tra le - quinte la politica francese, ma perchè De Gaulle era l'unico uomo in grado di rimanere a-1di sùpra delle fazioni, capace di- affrontare i problemi e di risolverli secondo le esigenze della Nazione e non di quelle della _partitocrazia. Questi uomini, infine _:_ non lo si dimentichi --- si erano mossi non animat( da un'ansia· qualunquistica di scardinàrc e di rovesciare, ma dal bisogno interiore di riportare orcl.ine e sicur~zza in una società che ·rischiava di rimanere vittima del caos. Questi uomini salvarono la Francia dal comunismo.· Mentre i vari Mcndès-France e Guy Mollet si rivelavano in • tutta- la loro inettitudine, essi coraggiosamente posero il pas• so di fronte ad un'alternativa e lo aiutarono, ·quindi, a ,sce– gliere la via giusta. Tutto q~esto deve essere tenuto presente quando si vogliono giudicarè i suggerimenti che essi oggi danno per evitare ·che inconsapevolmente si offra il destro ai ·pv-titì ,per altre aivventurose sortite che prostrereihbero ir– rimediabilmente la Francia. Essi non vogllono la fine della Quinta Repubblica: sanno ciò che questo regime rappre– senta non soltanto p~r il proprio pae,se, ma per tutta l'Eu– ropa. La Quinta Repubblica è riat:i grazie al loro decisivo intervt,nto: nata da pochissimo tempo, essa si trova ancora alle sue prime 'esperienze e, soprattutto, si trova· -dinanzi al d'overe, di liquidare al più presto il patrimonio fallimentare lasciatole dalla Quarta Repubblica, da quello che passerà alla storia come cc l'allegro regime » della sinistra democr.a• • tica. _Nessùn uomo della destra pensa, oggi,, di scavalcare· De Gaullè, ma - al tempo _ -stesso -- nessun homo della destra pensa che De Gaulle sia ·un Lui,gi XIV o un Buona parte. Non si sono cacciati i partiti per dar ·vita ad una dittatura. -De Gaulle è l'uomo di transizione: è colui che dovrà- condurre la Francia da-lla partitocrazia ad ·un nuovo ordine, più ri– spondente alle esigenze dei temp.i. Gli uomini. ·della -destra osservano ogni atto' di De Gaulle e ascoltano ogni discorso· • tla lui pronunciato non per essere pronti a par(1le di con• _danna, ma per far blocco compatto e impedire errori fatali. Pur valorizzando come meritano _il senso' di opportùnità e il realismo che animano D~ Gaulle e lo consigliano a prendere decisioni che possono a·vere l'apparenza· di ripiegamenti, essi sentono il dovere di creare le -condizioni affinchè la Quinta Repubblica non rinunci a nessuna delle sue finalità. • Così, anche nei casi in cui si trovano all'opposizione, tutti i rappresentanti d'el frònte patriottico tengono bene a distinguersì dai nemici del 1·egiine. • Nello schieramento politico attuale, i capi dell'esercito, i dirigenti dei gruppi di destra, e· gli uomini di cuÌtura ( quelli veri e non i modaioli seguaci di Sartre) sono· e rimàrranno la coscienza critica di De Gaulle; sono· e rimarranno la ri– serva morale e sp1rituale per le futiue prove che la Francia dovrà superare: non si dimentichi che l'Algeria· è soltanto uno dei gravi problemi che De Gaulle si è i,mpegnato a risol– vere. Nessun pericolo incom.1:Ìe da· destra· sulla Quinta Re– pubblica. Ed i sov,versivi non stanno tra èoloro che ,hanno 'permesso ieri di stabilire ie premesse di un nuovo -ordina• mento politico. Ad un accurato esame d_ella congiuntura, a·d un· vaglio obiettivo dei fatti ci si accorge, perciò, che la realtà francese di oggi non giustifica il pessimismo. In un paese in _cui esi– stono· gli strumenti costi_tuzionali per reg9lare •1a vita civile seuza gli scompensi della partitocrazia~ il dibattito, politico è una garanzia contro l'imìnobilis~o. •
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