l'ordine civile - anno II - n. 20 - 15 ottobre 1960
bi l'ordine civile reihbero_ raggiungere. 1 i potrebbero es– sere sfasa ture di rilie'l"o, dipendenti sia da manovre. speculative interne sia da contromisure nei paesi terzi : e ·questa prevedibile altalena Idi aggiustament~ del valore dei prel*vi stessi, molto probabHmentc gioch·drebbe in favore della confusione e d/e,lla. inorganicità. A nostro avviso, sarelibe molto meglio, anche per non qualifikare in senso pro– tettivo ed autarchico lil mercato- comu– ne, lasciare la difesa !degli specifici in– teressi comunitari e nazionali alla ma- - novra coordinata delle licenze di im– portazioni, restituendo, inoltre, alla tariffa dog,male comu 1e esterna il com– pito della tassazione dei prodotti da importare. - In merito alla bnr cratizzaz-ione ar– ticolata del mercato agricolo. comune attraverso .uffici e c mitati consultivi, continuiamo ad espfimere le nostre perplessità che em!nano particolar– mente dalla diffidenz verso tutte quel– le forme di elefantia i amministrativa e èonsultiva in cui l'hperienza ci por– _ta a- rilevare spesso ]a teorizzazione e le lungaggini formaht • Per ciò che rigua da il riavvicina– mento dei prezzi, è ppena opportuno osservare che non è ~l c~so di spinger– si troppo avanti, cozhe traspare dalle proposte della ComJ.issione, sulla via delle « tappe bruciale ». Vi è ancora da dì':ée in merito ,alla politica dei prezzi, che essa, se· s-dperfìcialmente _at– tuata, potrebbe artififiosamente gonfia– re alcune produzioni, creando squili bri ai fini -della compKement-arietà e mi– nacce di inutili -ed dnerose eccedenze. , I Non è da opporre a ynest'ultima osser- vazione il facile richnamo della ,propo- - ·• d l' 1 • d 11 sta cne preve e acquisto e e ecce- denze da parte della comunità. Una sa– natoria del genere on annullerebbe l'eventuale dannosit~. conseguente ad una errata politica ei prezzi : servi– rebbe, anzi, a riba- •ire che i « fondi comuni » sarebbero precati •in o-pera– zioni di sostegno non meritevoli di tan– ta postuma attenzion . In.fine, bisogna a cennare al oondo europeo per il mi 7 lioramento- deTie . strutture agricole per richiamare l'op– portunità di alcuni olbiettivi riliévi fat- , ti ·a suo tempo dagli 1 esponenti italiani per evitare con-tri~mzioni nazionali troppo onerose. Il fdndo comune è ar– gomento veramente discutibile soprat– tutto perchè è molt) difficile trovare preventivamente ed anche esecutiva– niente un autentico punto di vicende– vole garanzia nei coffro-nti di tutti gli stati membri. In qufsto senso è sotto questa luce, l'argomento merita_ - da ' parte delle nostre raf)presentanze in se– no all'Assemblea europea_ uh impegno -veramente assiduo e ealistico. Possiamo concludere CO~ un~ felice . . - . - I fras~ che il Presid,int~ del Co~siglio Naz10nale dell'EconQmia e del Lavoro .. . .. -, .. ' ha pronunciato diniimzi. alla •Commis- sione agricoltura de~'A.ssemb-lea parla– mentare europea: I« Armonizzare la politica agraria ne-ll'ambito del mer– cato com~me è il cojnpito più difficile fra ,quel11 c~e deve JClfroJJtue l'Assem- blea parlamentare europea. Ri-solverlo in modo da .avvicinare i redditi e le condizioni ,di vita del mondo agricolo a quèlli dei settori più avanzati signi– fica -dare l'a,pporto risolutivo ·all'uni– ficazione economica sociale e politi-ca . dell'Europa ». Per no-i questo apporto all'unifica– zione è condensa lo in questi tre· fonda– mentali criteri: gradualità, libera eco– nomia di mercato, prudenza ,e misura da attuarsi attraverso le .normè e gli organi di cordinamento. RIEVOCAZIONI Il problema del • socialismo spagnolo . Molte sono state negli anni seguenti alla tragica guerra civile di Spagna i commenti e le polemiche sulla parte avuta dal sociulismo in essa. Recente– mente i mdicali italiani promossero una serie di con/ erenze sul problema, attribuendo ogni responsabilità morale ai f ala,ngisti ed accusando il clero di a11eresabotato un governo democratico di sotJranità popolare con una sangui– nosa rivoluzione che non aveva altra aspirazione se non quel la di restaurare un sistema di- gover.no antiquato ·e or– mai inaccP.ttabile all'evo.Zuta mentalità politica della massa popolare. Crediamo che basti un rapido s-guar– do alla storia di Spagna nel periodo im– mediatamente- precedente la guerra ci– vile e durante di efsa per rendersi con– · to della falsità di quelle osservazioni. La dittatura di Primo de Rivera, se nel 1923 aveva salvato la Spagna mo– narchica e ne aveva risollevato il pre– stigio non solo formale, ma anche da un punto di vista economico, militare e politico, dal 1925 si trova, a causa del suo eccessivo conservatorismo e della sua politica troppo autoritaria, a fron– teggiare aperte insurrezioni. La re– pressione violenta di questi tentativi democratici, l'esilio. di molti intellet– tuali aritigovernativi, le ' 1 misure pre– ventive" - difronte ad ogni movimento popolare, non po:tf!vano che suscitare una violenta reaz'io-ne rivoluzion_a·ria contro questo t~po di regime. Ma la ca– duta di Primo de Rivera, aivuenuta nel .1930, portò anche alla caduta di quelle forze politiche su cui egli si era appog– giato: la monarchia, crollata l'anno do– po, il clero, principale - vittima dell'o– dio sociakomunista durante il governo rèpubblicano; e le forze armate, le qua. li però fecero fede alla loro tradizionale forza, facendo dipf!ndere dal loro ap– poggio le sorti della guerra civile. ll 14 .aprile del 1931 Alfonso XIII abbando• na la Spagna, dopo avere inutilmente tentato con -i ministeri di Bereng1.1,er e Aznar di ristabilire una forma di go– verno costttuzionale .democratico. Ma lo improvviso ristabilimento della libertà di stampa e di parola, una larga amni– stia politica. anzichè giovare al re, in– crinano • maggiormente le file monar– chiche: .le nuove libertà favoriscono gli avversari, politici del • governo che_ ora pag. 15 possono criticare liberamente .l'operato del re, la dittatura di Primo de Rivera, e le eccessive misure autoritarie nei confronti degli oppositori della monar– chia. Le elezioni del 28 giugno 1931 danno una schia,cciante maggioranza ai partiti di sinistra, socialisti, radicali e repubblicani storici, mentre i comuni– sti· e in genere l'estrema sinistra sono appena rappresentati alle Cortes. Ini– zialmente il governo è di rappresentan– za. nazionale con Alcala Zamora, ma quando questi viene eletto Presidente della Repubblica è il repubblicano Aza- na che .sale al potere. • • Forte in questo periodo si profilal'in– f luenza su tutta la po-litica spagnola di Largo Caballero, comunista riv·oluzio– nario, oppositore spietato di ogni for– ma di ·democrazia borghese e di socia– lismo moderato. La sua influenza si fa particolarmente sentire al momento della stesura della costituzione, ·promul– gata alla fine del 1931 e che definisce la Spagna una "repubblica democratica di tutti i lavoratori". Punto f ondamen– tale della nuova costituzione è la com– pleta separazione della Chiesa .dallo Stato con conseguente abolizione del– l'insegnamento religio·so nelle sc1wle e con il divieto agli ordini religiosi di qualsiasi attività extra teo-logica. Nel 1932, la Compagnia di Gesù è scio•lta, i suoi beni confiscati; viene introao-t– to il divorzio e solo il matrimonio civi– le viene dichiarato legale. Il governo cerca nel frattempo di allontanare lo esercito dalla vita politica, in modo da avere piena l_ibertii di azione : ma· nel– l'agosto del '32 scoppia una rivoluzio– ne militare a Siviglia che però pratica– mente non ha se·guito; dopo tre giorni viene soffocata daJle auto·rità governati– ve e il suo ispiratore il generale Sanju– rio viene condannato a mo·rte, pena tra– mutata poi nell'èrgastolo. Le elezioni del 1933 fanno cro-llare la precedent!! maggioranza socialisteggiante e si verifi– ca un brwsco sterzo a destra, dove trion– i ano i radicali e un partito di "A zio ne popolare" .. Lerroux saJe al potere nel dicembre dello stesso anno; nella sua dichiarazione programmatica afferma di lavorare per la pacificazione gene– rale e per fonda re finalmente le basi della nuova repubblica. Questo gover– no cade però nell'aprile del '34 per un disaccordo col Pres-idente della Re-pub– blica sulla richiesta da parte di Ler– roux di una am.roistia per i rivoluzio– nari militari del '32 a Siviglia. Dopo un brevissimo tentativo di Samper, sot– to comunque la influenza di Lerroux, è di nuovo questi che costituisce il go– verno, al quale ques,ta. volta partecipa– no anche gli uomini dell'« Azione po– polare ». Le sinistre si wgitano; la re– pubblica trahalla; si dimostra cont~o il nuovo governo che co·mprende "le più rappresentative forze della r_eazio– ne spagnola". Il malcontento generale sfocia nel tragico "o-ttÒbre rosso", quan– do Companys .,i fa fautore di un grande movimento autonomista catalano-: il tentativo è stroncato ; i capi catalani so– no arrestati. Le r-iltt;:ioni alle repre-ssioni ~overnati.
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