l'ordine civile - anno II - n. 20 - 15 ottobre 1960

l ' d. , .. ,_ or ine t,civiw pressionafo le ,parole el dr. M. I. Ok. para, primo ministro deJla Regione Orientale,' il quale in occasione della conseguitii indipenden a del Paese, ha portato lè ore lavora· ·ve da 36 come erano fino allora, a 7, proponendosi di portarfe a 45 in un prossimo futuro._ Ma accanto a quest • prove· di matu- , rità politica, gli stes i nigeriani pos– sono contare sulle buo e infrastrutture lasciate d~gli ingllesi al ,paese: dalle vie di- corìmnicazione al serv1z10 sani– tario, in c;ui militano n numero vera– mente assai rilevante di medici indi– geni. Non;:-manca nep- U:Teun ccColle– gio Univer'sitario », CO ' sede ad Ibaden, presso il quale, fatto verament~ .im– portante, oltre agli e ropei esiste un. cospicuo gruppo di· d centi negri. Di- frcinte a questi fa ti potrebbe sem– brare divenuta una ce tezza la respon– sabilità dei belgi e I loro incaparità • di dare al Congo la fo ma di uno Stato moderno. Il Belgio, però, sem re vissuto nello spazio cult!trale fran • sà; non- perse.~· guì, fino agli ultimis imi -tempi, una politica. che 1 prevede • in qualche mo– do l'avvio del paese ll'indipendenza. Mentre la F-rancia an he nelle colonie dell'Africa ·Nera pe eguiva, almeno teoricamente, una po-~tica di assimila– z~o~c,. coerente,inente ~Ile vecchie tra– d1z.iom della Repubb 1cà Fi;ancese dal tempo della)livoluzioJie {vedi Haiti ed Antille Occidentali), la Belgio aveva calcolato i t~mpi di ~adenza dell'evo– luzione africÀna ad ud ritmo molto più lento, come era lecitJ pensare ancora fino a pochi anni orsofo. D'altro canto bisogna tener presente la situazione contiµ;en~e ~n diversa fra Nig~ria e .Congo. Ne~! p~imo paese, i~– fatt1, specie nelle reg1pm del nord, es1-· steva un sistema pohtico di tipo feu. dale, con veri e profri stati indig-eni influenzati dalla cult1r-ra araba : e non è. da dimenticare che l'attuale primo Ministro nigeriano viJne dalla R~gione Settentrionale. Nel d:ongo esistevano, al ·contrario, popoli la:d uno stato as– solutamente primiti\TO, m continua guerra tribale. D'altra parte, mentre l'Inghilte~ra poteva indirizzare le sue correnti mi– gratrici verso i ricchi territori dell'Afri– ca orientale, centrale e meridionale. ove a sua volta ogl};i esistono prohlemi l};ravissimi e pressòchè: insolubili. di cui l'esempio Sud-african~ fa testo,. i colo– ni belgi si sono ovviamente concentrati nel Congo. Ma c:è ~n altro elemento particola_rmente importante nell'evolu~ • 1· • I .- 11 • I h z10ne po 1hca co on1a f mir ese, c e pre- ;,ent~ un~ sua nota di 1 indubitabile v~n– la!!;~IO nsoettc, a· -qt!telle del Belino. Mentre infatti, nei cqnfronti de-lla Ni– geria tutti i governi I inglesi, laburisti compresi, hanno seguitò una politìca .:oerente ed omogenet consistente nel– la ·durissima soppress~one di O!!ni estre• mismo politico e di j ogni intolleranza :az~i~l~ o. relig~osa fji:a le popo!a~ioni md1gene, 11 pen9do /della ammm1stra– z10ne socialista in B,efoio sej!;nava un llllZlO di confusione e di disordine nel CQllgQ, -l~ parte p~:r .~:~sideriQ ~ç111p,qfo, ,. samente progressista, ma molto di pm _!)er colpire la politica dei cattolici nel Congo, il governo socialista di Bruxel– les non solo cercav.a di mettere mano sulla scuola cattolica, la quale aveva ti– toli st01·ici ed un'esperienza sul contat– to con gli indigeni che qualsivoglia go– verno laico non avrebbe mai avuto, ma -commetteva il grave errore di lasciare mano libera alle_ sette. Nell'ambiente primitivo e supersti– zioso del Congo, si erano -spesso diffuse fra• i 'negri strane contaminazioni -cri- 8tiano-pagane, o addirittura assoluta-l mente •pa,gane, attràverso le quali tro– vavano sfogo fra i negri la tendènza alla stregoneria, alla superstizione ed in genere alla resistenza contro la civiltà europea. Un saggio governo laico nc,n avrebbe mancato di_stroncare sul nasce– re simili manifestazioni, come del re– sto avevano sempre fatto, con estrema durezza, sia francesi ;che inglesi. I SO· cialisti belgi fecero il contrario, e non è ·oggi mistero per nessuno,_ che dietro l'incapacità ciarlatanesca dei Lumumba si celano sèttarismi come il Kibanghi– smo, il Fonghismo e così via. Non è da dimenticare i-1 molto di– scredito gettato dalle sette sul Cristia– nesinio in genere, e Jhe proprio tra set:-_ tai,:i e pa:gani delle ciuà si introduce oggi più agevolmente il marxismo. A· questo si deve aggiungere che fino a poco tempo_ fa, almeno prima che ar-' rivassero i consiglieri sovietici, erano molti i socialisti che si erano messi al fianco di qiiegli espo_nenti politici, che . I pag. 13 alla prova dei ·fatti offrirono un così ,pe– noso e pericoloso spettaçolo. Quando poi si considera la continua pressione esercitata dai -socialisti su governo ed opinione pu6blica, con irre- b ·1 • • 1 'd sponsa 1 e ms1stenza, per una rapi a concessione dell'indiperidenza al Con• go, ce n'è più che a suf~i-cienza per in– dividuare delle ben gravi responsabili– tà, le •quali non sono tanto da attribuire ad incapacità del Belgio, quanto a co- • loro che per partitismo,! fa'Isa ideologia e malafede furono caùs~ di simili mali. T fini e i programmi 1 del Belgio era– no fondati in Africa in' ,premesse ideo– logiche ben diverse da, •qiuel-leinglesi. Se si tien conto delle con(iizioni partico– larmente avve:nsè, in cui ebbe luogo la colonizzazione belga, el del fatto che gli -scopi civili del Bel~io erano a ben più -lunga scadenza, noh c'è da mera– vigliarsi del collasso chk ha co-lpito la 1 • • f d' 1 • co on1!l 1n ase · 1 crescenza, 1n un mo• mento tanto delicato, s~ho la spinta di egoistici interessi interrazionali. Del resto il ,sistema, deHlc 'indireèt rnle )> che oggi fa la fdrtuna della Ni– geria, fu per lo più usaio da-He potenze coloniali, pn risparmiàre uomini e de– naro in regioni dove_ alta colonizzazio– ne .bianca si aprivano I poche prospet- tive. I , Stando così le cose ~ono forse legit– time certe reazioni dell'opinione pub– blica: ,belga, e ,profondamente ingiusto è il falso confronto che si è sentito ,fare da troippi uomini. polìtf ci, anglosassoni e non, fra Nigeria e Congo. PAOLO POSSENTI A neora sull 'agricolturq Questo dell'agricoltura è un tema di scottante attualità, troppo carico di in– teressi politici, economici, sociali e di riflessi internazionali per poterlo liqui– dare con quelle considerazioni di mas– sima esposte su cp;·esto periodico nel– l'articolo del l O ottobre scorso. E' un tema che ha •già acce-so, con la solita scontata insincerità partitocra– tica; ·1a rettorica dei ludi elettorali: e che, di conseguenza, diviene argomen– to di suggestione, spesso credula ed in– genua, per le cla-ssi lavoratrici, stretta– mente ancorate agli interessi della terr·a. • L'agricoltura, settore economico in crisi, zona depressa dell'iniziativa pri– vata, pallone gonfiato dalla demagogi– ca attitudine degli esponenti dei pa·rti– ti, vive in questi tempi la sua più im– pegnativa stagione: sul fronte int-erno, il « piano verde >> cerca di uscire dalla lunga· letargia dell~ progettazione e de– gli esami pr-eliminari, imponendosi al- -– l'attenzione della pubblica opm10ne in funzione più elettoralistica che or– ganica ; sul tavolo delle emergenze set– toriali la cri~i cerealicola ed i proble– mi della riconversione della produzio– ne granaria suscitano le cento polemi– çhe partic<:1lari, delle quali è diffiçile di Giacinto Gindre I estrarre un valido concetto di unitarie– tà valutativa; in camp 1 o internazionale invece più polemica elv.istosa. è diven– tata la tesi dell'inte-g~azione agricola, anche per le incertezze e le opposizio– ni emerse dopo l'approvazione in Com• missione del MEC del ! piano Mansholt. E' dovéroso perciò ihsistere· sull'agri– coltura: specialmente ldacchè abbiamo affermato su queste c~lonne che essa costituisce l'elemento ieconomico prin– cipe per uua chiara e !fattiva qualifica– zione politica. Va, però, precisato, per ~pirito di opportuna • chiarificazione che le nostre note agi.iicole dell'ultimo numero furono scritte j alla vigilia del- 1 'intervento del Presidente del Consi– glio all'assemblea dei Coltivatori Diret– ti in Roma. Cosa ha detto, .in fondo, l'onorevole Fanfani, per suscitare im vespaio di critiche e di 'contestazioni, le quali vanno dalla notazione delle sue parti– colari insofferenze di tipo messianico ai giudizi sulle ,sue ricorrenti tendenze· di pianificatore? Non vale ritornare sul caso persona– le dell'uomo Fanfani, già troppo elo– quentemente circoscritto, in termini psicologici, dai suoi stessi non emenda– bili- atteg,gia-menti; vale, invece, indica-

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