l’ordine civile - anno II - n. 19 - 1 ottobre 1960

Regime L'evoluzione ,delle istituzioni e ,cl.egli organismi po·h~ici m seno ,a.1lanostra civiltà neolatina mostra nel nostro teID!pOdi avere ·concluso la sua .parabola di svilwppo e di. esse.re in attesa di ·r,adi 1 cali trasformazioni. Rinnovarsi. o ,per,iTe è orma.i il diilemma dei nostri regimi. La originaria •sponta~ea fo11ma di or.ganizzazione '\demo• cr,ati,ca" era compa•r,s•a..,_.agli albori ,deHa nos!l:ra civi1Ltà ,come primitiva ri·sposta ,aUe necessità ,poliitic·he ,di una socie-tà che traisforman,do 1 Sii ,da fuu,dafo •in boi:;ghese veniva moralmente à trovarsi quasi nelJ,e con)dizi,oni infanti.li d-eUa vita comuni• taria. Per .succe:ss>ive generazioni interne essa avè·va a poco a po'Co, attraverso una fase transitoria ,di regime ol-igarCihico, a trasform•arsi e Hssarsi in una forma "-mimarchi•ca" nel 11a qua-le trova ,la stabilità e .,la sua forza ,di dur,a,re a lungo. Il libero comune di,viene ,pro-gressivamen•te campo di co-n<t-esa d,i una élite d,i ·potenti e •poi domi,nio incontl'iastato ,di un "·si– gnore" c1he diventa' il suo 'ìprincipe". ·E 1.a storia ,di princi, pati e ·di ,principi .che si co·n.tendono terre e predominio r,i– mane Ja nostra sto,r-ia po·1iti-c,a_ •successiva ~in·o 1 qu11si ai nostri giorni. Il ·primo tra,passo istituzionale a,d un nuovo cido non si avrà con la rivoluzione francese; Vista più ,da . vicino nelle sue sin.gole fas_i -ques 1 ta l<ine.a evollU'tiv,a•permette di constatare anche una fo 1 rte ,diversiità quantitMi•va e qU"a1'itati-va ,delle forze .che ila determinano, uno 'SqruHihrio di impulsi rivo 1 lu– zionari neUe v.arie -te,ndenz-e che si ,constatano. Così men't1·e ma,ssi,ma a'P'p.are subito fa spinta verso la fo.r,m1a"monarchica" (intesa naituralmente la parola nel ,suo ,signi.f.icato gen·erale etimologico senza ri.for.imenti dina:sti<ci) mol,to ,debole e spesso ·rnesi•stente risu1l,t,a l',i1ID1puJso ,de,l/Late.ndenza "dem•oc•ra·ti 1 ca". Ciò signifi,ca che una co·scienz.a 1p0Htica ,ddle necessità comuni matura ben ,più ·ra 1 pidamente e -con hen ,maggi,ore forza in in• clivi,dui singo,li o ail massimo in ,ambienti ci.rcoscritti, ,cih-enon in tiutta la 1 coUetJti-vità ne1 suo insieime nelrla ·quale solo l'ar-a– mente ·riesce a diffondersi ·e solo eccezionaLmente arriva .aUa espfosione. Donde la con'se-guenza di una relativa stahi:lità deUa forma "monarchica"· ,di contro a.Ua ,preca,rietà tumul– tuosa -dei regimi "demoicra~ici". ,E lo· •sviiluppo della sto,ria co•nferma •praticamente ·.anche una fo-gica ,deduzione ,di que,5-te o,sser,vaz:ioni: a0he reio•è u,na sta 1 bi'lità ancor maggior,e 1 pre~en– tano ,quelle forme istituzion,a1l,i ,c·he ,l,a forma monarchie.a rie- , sco.no a compo•rre e ,con:tem·perare anche rcon un'·ahra {cioè i•l ,caso ,deHa repubhLi,ca di Venezi,a). E sug,geri•sce l'osserva– zione che i,l massimo idi sJabi'lità refativ-a, ,èome ,conseguenza ,di un massimo ·grado ,di eHicacia, po·treihbe raggi,urngere ru,n.regi– me misto che contemperasse e comprendesse .insieme le varie esig,enze che sono aUa 1ba,se,deUe. varie tendenze istituzionaìi e -delJe forze :mornli che ,le d·eterminano. 1 Esso è.limine 1 rebibe prati,camente o·gni oip,posizione che non sia personale e·d iso– lata; e la sua sta:biilità rimarr:ebbe ,condiizionata ,da,He sole cause ·e,s·terne. La situa'zione.auua'le di questo s•vi,luppo storico rdeUe for– me isti,tuzionali- si colloca come fase ,di >transizione nel punt·o deUa lunga parnboJ.a; e •tm~a '1a ,sua 1d,ata iniziale ndfa rivo– luzione francese. L'illusione naturalistica degli iUum:inisti produsse aUora il •primo tentati,vo di r~portare le condizioni dei re-gimi d,e.l mondo civi'lè a.Jlo stato originario infantile. llr1usione ne1l'iH,usione; •questo ,ri:torno er,a ovvi•a•men.te una assurd.a utopia. La ·ri,demo-crntizzazione ,degli stati nwd-erni comportava -il rin,negamen,to :di tutta l'esperienza stor.i,ca trn– sco1•sa e vissuta ,da•l1lè:forme ,di o•rganizzazione po•lit!ica, la, pretesa di ignorrala, e ila V'olontà: ·di ,distmggerla ,distruggen– done matetia,1ment,e gli impuls,i mora'li ,cihe la rapp-resenta– vano ,(e fisicamente gli uomini che se ne facev,ano inte11pre-ti). Non era in sostanza un uil,teriore svi,luppo ,positivo ma so,lo una .fase .nega,t,iva. Non ,si esprime un'aepoica di costruzione ma ·so•lt:anto di ,di,struzione. Ciò che nei •~comuni" ,dagli inizi c:I e . ' autor1ta di Antonio De Sanctis delia. nost~-a civiiltà si rearlizzav,a •pe•r concor.so spont,anto .e per naturalè .primordiale ,convergenza d•egli uomini in organismo poJlitico, neRa Francia ,derJlo '89 èra un ritrorno artificioso in– na:turalè e in f~ndo impossibile. L'essenza di •quella "Rivolu– zione" ,che ormai ·si ·er,a ,diffusa e ,conti-nua in -tutto il mondo ( ed è già -ani,vata alle sue estreme co,nseguenze, a divo·rare e rinnegare ,se stessa ne1 ,comunisril'O) •si risoive infa~ti in una i,po,crita menzog,na. La demm,gogica •esal!tazione ,dei .pretesi '"va-lori" che ne ,s•ono aJ/la base è orma,i sohanto il freno che serve a co·prire una effettiva ,dittàtui-à 'in condominio da parte • dei "ipartiti" e •ma-g,a,ria•nc'he •a •na:sconde're ·mo1lite altre fo.rme di potere effeaivo. •Ma noi continuiamo -a , cullar.ci nel suono d'elle magiche parole;di quegli "immortali ·principi". Le no– stre costituzioni li ·prodamano al posto della verità e li sanzi 1 ona,no in assur:di tentati·vi ·di ordi•namento civi,le ic,he fiiniscono •per riso'lversi in un colossale bluff, in una fra,gi 1 le impalcatura -d·i cai:;t,a ,dietro la •qua·le ,c'è il vuoto la nullità concettuale che 1èpr01pria ,deH'errore. 1E-c'è ila conf.usione ideo– logica che •l'errore ha ,portato con sé. La formula •magica, il "vangelo" su cui po,g,giano 'le nostre •costituzioni è ormai quella ,de1 ''popolo sovrano". E l'-e,quivoco ,deHa fo.r.mula ha portato aH'e·quiv-oco ,dei p•rinci,pi e viceversa. L'abuso -demagoigi,co ha por.tato ad una interpretazione ,estrittiva ·deM.a,parola propol-0 che ne liimita la caipaci•tà di designaziione a.1la massa legaile, "e•letJtora'le" degli i,ndividui quando non addi,r.ittura alla ,sola "piazza" tumultuante. Non è qui q,ue-stione ,di 1p,aro1Ìema .di ,conceHi ,ohe esse esprimono e .determinano. Se in:fatti ,è esatto .aHermarr.e -che la autori•tà è attrirbuto -prQ/prio ,specifico dell'•organismo •sociale ,cos-tiiitui·to dal po,poilo "in toto", ·è del -tutto , ar.bi< trario ·trasferire questa auto– rità alla somma •delile volontà ,de~li i-ndividui (cioè a,l popolo "in sirng,ulis") che fanno ip•arte ·deUo Stato. E' pr.oibabii 1 lmente in quest'o pa:s,sa•ggio gra1tui·to ,dèterminato -dal •piregiudiziale falso ,coucetto -del "con.tra1'to sociale" che ,l'errore 11irbe-rale trova mod·o di insinuarsi anche •nelle :concezioni politiche dei ,cat– tolici. Ricgndo'tta 1\autorità ,aUa _,sua sede naturale ohe è la vo– lontà -di Dio, ri•porta:ta ,la •CODJcezione pO'liti,ca ai suoi ,principi giusti, dissolti gli equi,voci "formulistici" coi quali si tenta di battezzare i,l ",liberalismo ,politico", -anche 1a · arti.fi: c-iosa 'antitesi democrazia-,auto-ritarismo cui si tent~ -di ridurre 1,a essen:i'a ,della ,politica, ,resta -come una diver,;;ità iche inerisce soltanto alla fo11ma. E clhe in 01gni,caso non esce, -anche nelle co,ridizioni-limite ipotetiche di un solo dittatore universale o ,di un u~ivers•ale imlIDenso •parlamento 1d,aH'interno ·della entità •popoilo, intesa nel suo giuso ·senso ,di "compfosso, com– patto comunitario". Nessuno dei due arri•va a costituire u-na. entità ,diversa, •estranea e contrawosta ,al :popolo, e nessuno dei due è ,debitore ad a1tri ,che a Dio ,della sua autorità. De– mo•cr-azia e dittart,u,ra, _o,liga:mhia e mona·rchia, ricondoue al loro ·vero signifièato, esprimono ,la forma" di regime ,la qua-le è insuscetti•bile ·di condanna mòrale. La ,composizione di una forma di governo, di un regime, non comporta una 1scelt,a sui· •pri,oipi ,dell'azione ,po.Htica, i q,uaH restano iudiscutibiJi. La ,scelta della ,do"ttrina ,è inamis– sibile. La ~cel,ta suHa forma è opera di sapienzia umana ed è , legata aH'o:pem umana di sa•pe•r tra1durre in or.dinam·ento ,della comunità, in istituti 6torici concreti, la propria concezione del bene comune. L'esiigenza immediata nella •nostra ci:;iisi• poli ti.ca ·è il ,ri,tor– no ai principi giusti, e iii ,tentativo, ,pur ,se fail,libile, ,di tr.adurli .in pratic·a. E nel ,punto ,di tr,aipasso lin 1cui ci accorgiamo di ,,viverè, sentia,mo •per la stessa esasparazione cui gli errori sono giunti, c_heun futu_ro ordine civi-le .che impronti ,di sé la noslra storia tutuira, o sarà ,im,prontaito ·ail,Cni1stia:nesi1ID-o, non sarà più possibile.

RkJQdWJsaXNoZXIy