l’ordine civile - anno II - n. 19 - 1 ottobre 1960
bi 0-PINIO·NI E Giudizio Nella scia ,di un'indagine che vuole essere un modesto studio delle contraddizioni che paraUzzano la civiltà occiden– tale ci preme, oi,g!§i,mettel"e in evidenza il significato che "il giudiz"io" e "la legge" so,no venuti ad assumere. , • A,bbiamo più volte sostenuto - e di ciò ne S'ia-~o tuttora convinti - che ,so.lo una mininta parte di uomini si sfo,rza di comprendere i T'imanenti, mentre la maggioranza preferisce rilegare gli altr,i al di ,là di un confine e autoconvincersi c.he solo •essi sono nel "giusto.''. Per esse~ precisi, esiste anche una terza categor-ia: quelli che ave,rodooapibo ben poco o ,nulla si mascherano dietro vuote formule lette qJa e là e non vi. sanno dire altro che questo : siete degli ideJlisti pie.;,,,i di complessi, s{ete degli inibiti e non comprendel"et-e m·ai la realtà". ll che può essere vero, ma a costoro non è concesso chie– dere - di rima,ndo - se c'è qualcosa che giustifica l'even– ·1uale complesso; non è permesso dire che l'accorgersi di que– -~to è un passo •ben piccolo:· è co,ne sostenere che un uo-mo è ,ferito qw1ndo se ne v-ede sgo,rgare il sa-ngue. Il ,che è molto lontano iàalla ·vera comprensione e non risolve assolutamente nulla. • ' E' come dire a un -malato che rantola che sta per morìre; anzichè diagnosticare il male e so,mministrargli il farmaco. E ·a questo pro,posito voglia il le_.ttoreconsentirci una breve parentesi. Più per merito della sensib,ilità e della intuizione, piut– tost-o che di un freddo e lagico ragionamento, non ci senti– vamo di accordare troppa fiducia ai risultati delki psico.logia freudiana che -1Jalutava il •grado di salute mentale degli indi– vidui rapportandoli alla societJà, che per il solo fatto di esi– stere veniva presa -co,me-modeUo del "normale". Oggi un noto ,sociologo e psicologo, Erich F ,ro.mm , viene a confortarci con. idee ,più illuminate. Nella sua o,pera \'Psicanalisi della sooietà contempora– nea", il criterio seguito da Freud viene ,accusato di conformi– smo e!d egli, addirittura capovolge i tenmiroi del problema. N o,n accusa l'individuo, ma la società, e si domanda se non è sbagliato z>re.ndem questa c01ne mode.llo. Sostiene che coloro che harono i.l cora.ggio di rifiutare la via degli a1tr.i sono, in realtà, i migliori. Afferma che il -nev_ro– tic-o non è un malato, ma molto spesso un uomo che dice di– speratamente di no a un insieme di cose ingiuste. S.i chiede, ancom, se alcuni dei nostri difetti, ,non siano in realtà le poche virtù che ci -restano e se "i bisognosi di ricovero" non siano pi·uttost~ i soli che possano curare gli altri. Ma torniamo, ,a noi. Ciò che contraddistingue gli uomini moderni, non è l'es– sere artefici di una batta.glia tesa alla conquist•a della Vèrità, ma di una lotta fero-oe per d~fen:dere la propria idea, il pro- ' prio credo, "la propnia" verità. • Sia,,;,o arrivati a questo punto, pe.rchè abbiamo identifi– cato il giudizio negativo co,n una ca.ndanna che non ammette appelli, perchè abbiamo dimenticato vl valore religioso ed umano dell'-inseg,namento di Colui che punirà i colpevoli, ma ama i colpevo.li più di ogni altro tanto da ,lasciare le novan– tanove ,pecorelle che sono al sicuro, ,per -amlare alla ricerca de.ll 'uroica S1J1;arrita. La storia recente è tutta una pr.ova di q""U!f!;nto asseriamo. Per il marxismo dogmatico non esiste -borghese che possa D 1-B-A T T-1.T I e ·legge· essere recuperato. Quella parola ,è sinonimo del marciume più completo e l'esse-re ,nato in u,nd casa di benesumti è già una colpa difficilecda havare. ' La stessa logica domina i rapporti individuali, e da qui ri,torna a quelli sociali con una rigidità sempre più fenrea. Un cattohico coerente e praticante è, -neUa sommaria valu. tazione ester-roa, un uomo che non sente come gli altri l'im– pulso carnale e c'è già qualcuno eh~ dubita persino del suo , sesso. Un indùstriale è, per forza di cose, un affamatore del popo.lo, mentre è estremamente difjic.ile pensare ad un agra– . rio che non .•sia sporco .e reazionario. Il vero artista è quello del Babuino, ,q,i Via Margutta o di Via Veneto .. E' l'uomo che non si priva di niente, nem• 1neno degli 1 stupef à.ce -nti; è l'uomo a cui tutto è permesso e che "fa la vita". Siate sinceri: sareste ancora capaci d'.immagÌ!nare un poe– ta vestito ,b-orghesemente, con la camicia bianca e la cravatta, che lavorasse dietro lo sportello di un ufficio o che com– prasse il pane prima di ,andare a ca,sa? Non credo si possa obbiettivam~nte negare questa quoti– diana realtà, . o non accol'gersi come! la nostra vita sia tutta intessuta di luoghi_ comuni, di inte.11a diffidenza e di col"dia– lità superficia.le . Perchè? Perchè ,abbiamo identificato il singolo giudizio umano con qualcosa di "definitivamentJe giusto", mentre esso è - qualora si volesse indagare più nel p a.fondo - ,la chiara pro- va della limitatezza della ,conoscenzia umana. • Il giudicare qualcuno definitivamente, se,nza corosentirgli appelli, senza pensare' ,che chi giudiica è un •essere limitato come "i.l colpevole", senza do,mandare a se stessi se si possa avere sbagliato, è .la maniera più eh ·ara -per negare qualsiasi comp,re.nsione e qualsiasi giustizia eh - al -contrario - sarà tanto più vera quanto più sarà f ond sulla pnima. Intendiamoci: comprendiamo b~nissimo che non sarebbe neppure concepibile una. vita ché .n n tnaesse dalla realtà e dall'esperienza delle Conclusioni e d gli orientamènti, ma ciò su cui insistiamo, niguarda un'altra e sa: che il giudica.r-e ne– 'gwtivamente non deve essei'€ il confi e delle nostre azioni, ma l'inizio di un lavorio più conipleto e profondo, di" un contatto più attento, ma egualmente fratern , di una comunione più · redditizia per tutti. So!o facendo_ questo, potremo e1Jitare che i mondi, indi– viduali f! sociali, abbiano a chiudensi nelle loro f orliezze, nel loro ostinato- orgoglio, nel-la loro verità che potranno difen– clere solo con la violenza e il ricatto. E' purtroppo vero che il vivere in una società organizzata 110n ci consente sempre di agire su questa linea e succede che a volte incarcer.iamo i ladri e i delinquenti non perchè giu– stizia sia fatta, ma solo perchè non s ppiamo come salvaguar– dare altrimenti la nostna libertà e ,integriti'z. Ma .come· è sen.tito -- ,purtro,p o senza alcune applica, zio-ni pratiche - il problema di ried are queste per-sone e di _rinser.irle •neUa società, perchè non dovrebbe essere ·egual– mente avvertito il bisogno di una ·ni ducaZJÌ-on·ereciproca fra noi, di un dialogo che ·non sia form le e polir.ico, ma indivi– dU!ale ~ sincero?, Se realmente si crede in un avv nire che migliori i rap-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy