l’ordine civile - anno II - n. 18 - 15 settembre 1960

pag. 6 E la massa!? che .rap•porto ha con l'idea? Il popolo tappresentò una unità, nel mondo antico, sol– tanto a partire I dalila romanità, e ;pure nella romanità lo fu limitatamente alla .sfora politica e giuridii.ca (,cives romanus). Assolutamente ~o ìn quella spirituale. Non c'é neppure da prendere in consid.erazione una indagine sulla eventualità che - nel mondo ,antico - la ma,ssa 1possa essere stata_ depo– sitaria dell 'i-dea'. Soltanto col cristianesimo - e con partico• lare riguardo ai primi ,dodici -sec~i - la ma6Sa assunse un significato di Jnità spiri 1 tuale. E pure così non è la massa consideràta und ,collettività, ma una ,comunità. Non ,è la mas• s~ ~he· c·arattetizza il raggruppamento di individui, ina è ciascun individ'\10 ( come dirà più taY'di San Tommaso) •che at– traverso i1l suo ;logos si mette in rapporto ,d,i convivenza con uiia infinità dii altri corpi. E':la massa vale ed è g'iust,ificata solo da questa lcom.unione di partecipazioni individuo1i. Sen– za •considerare .poi che - in ,virtù dell'etema ·causa1-ità di cui fruisce ciaspun uomo - è l~i'Il'dividuo ,come tale che c·on la sua a11ione partecipa delil'azione ,divina, e •quiudi caratte– rizza e illllprontà la massa. Soltanto a-ttraverso la vita indi– viduàl'e· le raigil:mi eterne si eistendono alla vita sociale. Non parliamo poi ·dei momenti in cui la massa ,sarà frazionata in parti:iii., iiti cla.sJi :• in momenti nei quali dovreh'be presumersi ch'e •esistano t~hte idee quanti sono i pa~titi e le classi. Si giunge ,al· icinicb parados·so di Disraeli, _.per il quale un uomo p_qsto a seegliefe trà ~[ _prop_rio ,partit•o e la pr_opria cosci~~z~ dovrebbe opta'lje per 'li .partito. iDa questo eqmv,oco (,che eme, depositar,io de~l'idea possa essere un partito) sorge un inqui– namento per cti non si distin:gue più la causa dal valore por• • tato e tutto si_ rjsolve· in crisi di d·ecadimento che a 1 ccompa– gna persone e i 1dee. l partiti dal cant:o loro proseguono ad a~tod.~11.omina~~iportatore di idea, e 1gli individui componenti i pàrtiti imha•siardiscono, ciascuno, la propria rpersonali tà ( p_er il fa;tto _che rieei-cano •non più l'i,dea, ma la pseudo idea del proprio pa~tit?,-· che preferiscono alla prima). Cicerone tuo– nava: ~<! Mai bisqgna dimel).iti•çare la propria digll'ità e il posto che si occupa jnfilla. vit~· ». È' una cond,a,,nna C'he può appli– car,si ai politic,aqti' ,del nostro tempo, come si appli,cò ai poli– ticanti ,del par' ~i.fo :dJ Cesàre e, di .qÌ,tello ,di Pompeo. Né - se consideriamo un:a Ì;iia·ssa più al!l,pia - le cose vanno meglìo. Per esempio, k~ta del marxi,smo è la dittatura del pro!J.eta– riato, cio·~ •di I u~a vasta. massa, s·tal'ei per ,,dire - teorica• mente - di 1tutt;i la collettività umana che nello stadio ultimo dovrebbe addiyeµire al comunismo. lha il materiali,smo stori– co identifica come molla di o,gni storia e attività umana il .fa.t- • IN 'd h I •• tore eco.nomico. on e . ·etto •C' e questo --- ·per a cuni versi -, sia del tutto Jrr'oneo. Però elemento primo ,del marxiismo è la ~ateria evtluta'Si fino al'la forma -de]l'uomo pensall'te: il pensiero viientì con.sid·erato solamente quale ,suprema ·attività della materia medesima. Ora se considerassimo depositaria di idea la massa - dall'angolo visu;ile del marxi1smo 1( cio1è dal– l'angolo più ampio per illlquadramento .della massa) - si ,presenterebbe I immediatamente un assurdo: depositaria del– iJ.'idea risulterJbhe 'la materia, poiché l'indiiv,iduo non sarebbe che niateria folutasi alla forma ,pensante. ~ , Postulia~o Jrpiindi la se,guente propolsizione: l'indi~iduo è depositario u7tico di un!id-ea' clie l_o,permea di sé, ,come ·p.èr – mea ciascun ~ndivirluo convivente ; -ciascun individuo -- e quindi la co"tunità di individui di ogni tempo ( il rapporto . tempo è assicl-'-ratodalla tradizione) - · per vir,tù dell'eterna causalità imptlconta di spiritualità la propria vita individuale. Attraverso la v.ita indi,viduale di ciascuno, le ragio,ni eterne si estendono alla vita sociale di tutti ( e ,quindi, di :i;imhalzo, anche •allo Stlato ). ,Così l'idea - da p-atrimonio - diviene veriità, bene c~mune e ,(come dice Sant'Agostino) -bisogna co– municarla generosamente. Ora che abbiamo eletto !',individuo ·quale deposit~rio dell'idea, tornano i ,conti 1 per l'una e per l'altra. Si spiJga perché - a,d esempio -- carattere dell'idea de:bba essere la volontarietà e la meritorietà. • . La ricerc:a de1'la verità, •cioè il tentativo di raggiungere e attuare Pidea, comporta so.fferenz.a ,ed errori, appunto per– ché si tra-!ta I di parteci~az~one in~ividu~le. _Ne ,sa :qu;ilc~~a Sant'Agostmb; quando s1 ·:nvolse ai mamcher - lm che a lungo sbalestrato·", poté .finalmente vedere -cosa sill quella luce purissima. - .non poté adiradi contro ·di loro, ma.,si ado,però l'ordine civile per comunicare l'idea, che sentiva ferme-~tare in sé. A v,olte la ricerca deWi,dea è ostacolata seriamente - -come nel -nostro tempò - da teorie giustificative che .ritengono l'idea come inesistente. Daille sopraddette conisi•derazioni si ricava che !J.'atto di volontà che oggi sceglie e persegue l'idea, nell'individuo, è completo. Altro ostacolo: l'idea assoluta mm è -comprensibile totalmente dall'indiv-iduo - pur essendone questo iil depo– sitario. Ed allora -- come osserva Chesterton -- l'uomo può capire tutto con Ì'a:'i-uto di ciò ,ch'e non capiisce. Hl Da queste diffico !J.tà si ricav,a che - tra ,gli individui -· ve ne sono ohe hanno una ma·ggiore capacità d'essere porta– tori delfidea: si ,tratta degli intellettuali. llntellettuale ,è un termine generico, ~d oggi svalutato, se non dispr-ezzato. . ~i _sono almeno ,t:e d~finizio~i di i1;1tellettu~le. ;Per alo . cum e mtellettuale ehi detiene una tecm-ca parti-colare e la mette al servizio. della dasse d·ominante .o di quella in via di ,divenirlo. L'intellettt~alle - in forza di •questa definizione·. - sarebbe i 1 l tramite fra la classe alla 1qua_leappartiene e la massa, ·fra la classe e individuo, classe e Stato, classe e storia ( ~sempio; Gr.a~sci). E' depositar.io, in questo caso, non del– l'_idea assoluta, ma della pseud.o idea· della classe che rappre– senta. Non è il •Ca•so di chiarire ancor.a perché -l'idea deUa classe non può essere quella asso'luta: 1basterà a•ccennare al fatto che essa _emana ,da una struUura . economie~; nasce con questa, muore con questa. Una seconda definiziione dice che intellettuale è -chiun– que abbia educazi,one,, una erudizione, che gli èonsente di e~primer.e la sua personalità in un particolare lavoro. Croce, per •esempio. Anche questo tiipò ,di .intelJlettua'le non può essere depositari:o dell'ii-dea, ma pure lu,i di- una pseudo idea, che questa volta nasce con lui 'e con lui si ·canclu,de. Ahibiamo infine un terzo __: e •più va-lido - tipo di intel– lettuale, c,he p·ossiamo definire casì : intellettuale è chi inter– pre,ta la tradizione e curà .che essa si svolga e proceda nella forma più adatta, armonizzandola nel s-uo tempo con la realtà. Questo intellettuale non ha, come partenza e termine una ell'tità part_icolare (-elas·se, partito, -st:r-uttura economica, e netp• pure l~individ'll_,alismo), ma 1 l'universa·lità.- La sua visione -ilon è limitai-a a.I suo_ tempo, ma tiene conto della tradiz,ione- e dei fini delle co 1 muni.tà •!li individ:ui, preesistenti, èoev,e e future. Questo intellettuale non costituisce, ,ma interpreta. Le altre· due catego•rie sono forse più appariscell'lli, più p.opofari. Però nei per,iodi di cesura, di decadimento, esse irrimediabilmente ,cedono, mentre l'intellettuale dè'l !'erzo. tipo è l'unico ehe ahbia mantenuto vi:vo- i-1 ,gern;ie de'!Pidea anche nei momenti di peggfo,re oscµrità. Il 1pericolo ,dell'islamismo - ad esempio - fu çe:rto più ,grnve di quanto. lo sia stato quelilo della ri– forma e di quanto lo sia ,quello d-el marxismo. Ebbene, esso fu affrontato si'lenri·osamenite, neutra1izzato; aT:ginato, insab– biato. non tanto ,dalle crociare, :'quanto - ed in ·profondità - dagli inteMeH:ua-li dell'·epo,c·a. ,La contaminazione del pensie– ro, il decadimen'to -delrndea furono resi inoperanti dalQe uni– versitates stu,diorum, dalla scola-stJica; 'Ìl colpo di grazia al pericolo di decadi·m'ento fu arrecato pòri da un altr-0 sussulto di vitalità: .l'umanesimo. ,II pensiero fu ravvivato da-i due rnmi classici, greco e latino . .La -sco'lastica attinse a Platone e •Aristotele, da_.qu- ~s.ti appo.rtJi seppe--interpr,etare, scev>erare quant'era •da ,prender.e-e quanto da ahband·onare: in ailtre p.a• r-ole, armoll'Ìzzò perfettam'ente meta.fisica e realtà. Gli intel– lettuali ·scavaronq _un nuovo letto peri-I fiume ·dell'idea. E' un caso che -questo sia stil'tO iJ periodo ·di_1Dante, San Tommaso, Innocenzo Hl? Si riuscì finanche - e senza •pregiudizi - ·a sceverare filoni preziosi dall'invadente islamismo, ed a farne ulteriore arricchimento. Gli estremismi, le esasperazioni, le hanalizz·a~ zi~ni ddla metafisica vennero d•opo .:_ per fortuna - v_en• nero a pericolo scongiurato. Gli intellettuali allora decaddero. Però, ,quando gli i·n• tellettuali somigliàrono .al don Ferrante manzonian-0, il germe dell'idea era già .al sicuro, in: un'altra trincea. Gli ii.ntelQettuali riuscirono ad assolvere il loro-com-pit-o di portatori della i 1dea e, s.fiancatii, si-,addormentar1,mo ,ai bord,i ,del, secolo di Kant.

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