l'ordine civile - anno II - n. 17 - 1 settembre 1960

pag. 12 polacco, per 'fronteggiare la strapotenza deWAK e il •prestigio delPArmata in esilio, per ·non parlare -del governo di Lon·dra, da tutti indistintamente ritenu– to il governo legale della nazione. Le fo-rze tedesche, :dislocate a Varsa– via, vennero attaccate •quasi -dappertut– to :alle ore.17 del 1 agosto 194-4. Fruen– do 'dell'elemeuto -so~presa, gli insorti ri– portarono ·notevoli successi iniz,iali nei combattimenti ,svoltisi ,per le •stra-de, ca– sa per casa, abituati com-e erano a 1que– sto tipo di battaglie. L'attacco iniziale si esaurì in -quattro giorni ed i successi parziali ottenuti •se pure notevoli non permisero a.gli insorti -di avere il con– trollo completo dèlla ,èittà. L'insurrezione passò a qu,esto p:unto dalla sua fase offensiva alla •StJil fase difensiva. ·Giungevano intanto g!i _eçhi della battaglia sostenuta ,dai sovieti'ct alla pel'iforia orientale ,di Varsa via e, come contava lo sfato ma.ggiore dell'AK, si sperava in un ,rapido intervento so– vietico che sanzionasse 1a liberazione della capitale· da •parte degli insorti. I sovietici per ora non si muovevano. La battaglia infuriava •per -le vie di Varsa– via. La situazione durò stazionaria fino al 1 ° settembre : i tedeschi attaccavano violentemente di •giorno, bombardando costantemente la eittà dall'.alto e impie. gando truppe specializzate, arma.tissi– me con mezzi cingolati, 1per stana-re le posizioni •polacche; gli insorti si -difen– devano contraNaccando di notte e affi– dandosi alla •precisione anzichiè al nu– mero ·dei colpi. Lo sforzo tedesco per isolare fa ,città vecchia, ,dopo -un mese di strenui combattimenti, elilbe.:successò. J difensori senza 1più viveri e munizioni tentarono ugualm•ente una sor.tita ma, respinti, raggiunsero il centro della cit– tà, ,per unirsi alle altre ,unità eombat– tent,i, attraverso 1,e fognature. La si– tuazione si faceva -disperata : il ,ghetto raggiunto ·dai nazisti, veniva completa~ mente saccheggiato e raso al suolo; nel Centro i ,bombardamenti, gli incendi, la mancanza di viveri, di acqua, di me– dieinali, costringeva i combattenti, or– mai a corto di ,munizioni, ·e la popo:la– zione civile rifugiatasi -nelle cantine e lra macerie, in una situazione :precaria. Oltre a ciò si aggiunga 1a ·disperazione per i mancati aiuti -degli occidentali o dei sovietici, che a pochi chilometri dal Centro osservava'.D.o la ,di,struzione della città senza muovere un dito, consideran. do la repressione della rivolta, con con– seguente annientamento dell'AK, un fo. ro ·grande successo •poHtico, come in realtà ·è avvenuto. Facendosi strada la possibilità ,di una - resa, 1a Croce Rossa Pòlacca e. il comando· tedesco si accor– ·da·rono ·per l'evacuazione -dei civili, ma non più di •quindicimila ,persone lascia– rono la capitale. Il 15 settembre i ,sovie. tièi si mossero, ma solo per attestarsi sulle rive della Vistola. Quindi da par– te russa vi fu un lancio sulla città di viveri, armi e munizioni senza paraca– dute, tanto che molto materiale andava distrutto, oppure . non ,r,a,ggiungeva il terreno controllato dagli insorti. Il 18 settembre un analogo lancio americano finiva -per ·errori di calcolo in quasi rtut. ta la sua totalità in ,mani tedesche. I ,te• des'chi ora attacca·vano senza posa, car– ri armati, cannoni, mitragliatrici :pèsan– ti, aerei abbattevano ,la loro piO'ggia di fuoco sulla città, •che ormai non poteva ·con.tare su nessun aiuto esterno. Dopo altri quindici giorni ,di lotta disperata, in cui cadde gran parte della ,popolazio. ne ·della città ·e ·del. col'po combattente, il 2 ottobre il comando ,delPAK accet– tava di firmare la capitolazione. Ma la resa ·polacca non fu una resa senza con– dizioni: i tedeschi avevano bisogno di Varsavia come c·entro di smistamento rifornimenti ·per il fronte orientale; per evitare una ,disfatta ,do-vevano al più .presto troncare l'insurrezione. Ai co.m– battenti furono riconosciuti tutti gli at– tributi di forze militari regolari e fu promesso che nei confronti di essi non vi sarebbero state rappresaglie, consi– derandoti semplicemente come militari che obbedivano a precisi ordini di uno stato maggiore. Le perdi-te tedesche ( ufficialmente trenta mila uomini) stanno a dimostrare che l'insurrezione -di Varsavia ,fu una vera e propria battaglia e non semplice– mente la repressione da parte tedesca l'ordine civile di un'insurrezione. Le perdite polacche d.ell'AK non .furono più di cinquanta– mila, .mentre fra la popolazione civile, l'ammontare, dei morti fu di circa 150 mila unità. • Enormi forol).o le distruzioni arrecate dall'insurrezione a Varsavia. La città era già stata -fortemente -danneggiata in precedenza, ma fu l'insurrezione eon le sue conseguenze a darle il colpo di gra– zia, provocandone la totale distruzione. Come si vede ,da questi ultimi dati l'entità militare dell'insurrezione fu no– tevolissima, 1Ma cosa la Polonia, con i suoi 200 mila morti ·di 63 giorni di combattimenti, con i suoi milioni di morti in ,sei anni ,di guerra ,pot:è dire al tavolo della pace? •Cosa la Poloni.a ebb~ dagli alleati? La ,mutila~ione di grnn parte del suo territorio ad opera· dei so– vietiei, l'imposizione -di un governo da parte comunista e l'indifferenza del mondo civile. -Ci sono ora nel mondo milioni di polacchi in esilio : molti con– ducono una vita di stenti, difficile, 'get- . tati nei campi profughi. Nonostante tante dure ed eroiche prove, il popolo polacco soffre ancora ·a quindici anni dal conflitto che lo ha visto protagoni– sta e che ne ha decimato la popola– zione. I presupposti politici dello sviluppo • econom1co L'onorevole Farof.arvi, presentando il 2 agosto al Parlamento il Governo da lui fo,rmato, riconfermò -l'invportanza fonda mentale della politica di svilup– po eoonomico da attuarsi sia attraverso il pe.rfezionamento de-i pravvedvmenti elabarati dai precedenti gavef.ni sia at– traverso l'adozione di nuove ed· oppor– tune iniziative. , I.l mio art,icolo del 1° agosto "Politi– ca •co.rotro economiia?", scritto alcuni giorni ·prima delle dvc-hiarazioni pro- . grammatiche dell' o,n. F,a,rofani, mira.va appunto a sottolineare, vn chiave for– te-mente critica, che nessuna seria e positiva politica di sviluppo economico è concrel!amerite opina,bile, qua,ndo l'at– tività politica si r,ÌJduce - per ispira– zioni astratte, denvagp·giche o mernmen– te polemiche - ad una gana di persona– li,smi e di correnti, av-ente come traguar– do alcune ben vrodivvduabili nonchè vel– leitanie oziosità ideologiche di discuti– bile carattere etico e 'Sociale. D~altra pa,rte, tanto per denunciare contro ogni •possibile equivoc,o la Linea coerente di questo periodico _e la conse– guente refmttarietà ad influenze estem– poranee, ricavabili da ingenue inte-rprt:• di Giacinto Gindre taz.ioni ,di avvenimenti apparentemente nuovi, ma sostanzva~mente immutati ed immutabili rispetto alle ,trascorse "de– formità", sembra opportuno ricondare che, anche in occasione del commento criti,co alla esposizione fatta il 3,1 mag– gio in Parla,mento dall'on. Tambroni sul,la situazione generale economica del Paese, mi soffermai sulla ,necessità di intendere lo sviluppo economico al di fuori di ogni ottimismo facile e di con- - venienza e di prevederne le tappe ed il ,ritmo soltanto dopo aver vagliato con atténzfone le cause e le circosta.nze che stanno stati·camente e mutevolmen-te al– la base dei f enameni economici. CentranJdo senza irodugi wlteriori il punto delia questione, corre .l'obbligo di dpetere, anche in questa sede, che i programmi non possono avere rnè signi– ficato ,n,è valo.re se l 'uo.mo che li espon.e e la classe politica che li avalla no.n pos– segg<mo l'.inequimoca ed omogenea qua– li/ icazione di fronte al Parlamento ed a.ZPaese per poter garanti-re la tradu– zione dei p-roposif!i e delle promesse in autentiche rea/,izzazioni. E che la qualvficazione omogenea manchi all'af!tuale maggioranz-a f'arfo-

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