l’ordine civile - anno II - n. 15-16 - agosto 1960
bruscamente nell'ambito più strettamen– te politico,· là dove affermano che '~non è accettabile, in linea di principio, la coUaborazione con forze e con movi- ' menti neofasdsti~ neppure quando essa si presenti come gvustvficazione della ne– cessar.ia dvfes-a dei. valori cnistiani con– tro vl marxis-mo ". .Qui, per -la ve,rità, è la sintassi che non regge: non è la collaborazione 'con forze e movimenti neofascisti che può giustificare la necessaria difesa dei va– lori cristiani. Non crediamo che ci· sia nessun cattolico così filofascista da af– fermare tanto. Qui invee-e di un sostan– tivo che regge un génitivo, ci voleva un participio che reggesse un comple– mento di agente : è "la collaborazion,e con forze e m~,imJe.nti neof ascisl!i" che si presenterebbe gvu;s,tvfvcata''dalla di– I esa dei valori cnistiani". Perchè poi biso,gna escludere i neo– fascisti dalle -no,rme generali sulla coo– perazione materiale, questo poì non è detto. Se fu lecita la cooperazione con i comunisti come tali nella fotta al fa– scis-mo ( e ben ci furono "pravae actio– nes alterius principaliter. agèntis", come dice il Noldin!) in obbedienza· agli or- • dini del potere legittimo e per un fine buono, quali ·regole cristiane vietano la covperazforoe con i ,missini, salvi i cri– teri generali della teologia _della coo– perazione? Un po' di chiarezza, cari signori! Lasciamo la definizione di "paterna– lismo conservatore ed autoritario" del successivo capoverso che è anche qui af– fidata alla -sensazione e quindi alla coo– perazione inteliettuale del ,lettore : e ve– niamo· alla conclusione. Q-ui si deplora amara·mente ( pro. do lor!) l'uso spregiu– dicato che da ~olte parti è stato fatto di dichiarazioni pronunciate da rappre– sentanti della Gerarchia cattolica Q di scritti comparsi su giornaH cattolici. La paterniJtà spiritJua:le non può venir in– dicata,:. prosegué' il 'testo, senza grave pericolo., per favorir.e soluzioni e orien– tamenti strettamente politici che s,pes– so si info 1 nmano a principi ed esigenze del tutto diversi da quelli cattolici". Siamo d'accordo: un .testo ecclesia– stico •non pu~ essere usato per dire una cosa diversa da quello che significa. E' regola di probità intellettuale, prima ancora di obb_edienza ecclesiastica, che lo vieta. Ma se il testo invece è usato nel suo senso,' se magari il suo fine specifico è proibire un determinato comportamen– to politiico, allora la citazione diventa giusta e pertinente. Lasciamo stare i ca– si recenti : a un c11ttoliico ita,liano che dopo l'82 avesse volwto votare nelle èle– zio,ni po-litiche, era lecito o no ricordare che "non expedit prohibitionem im– portat"? E' ,poi comodo chiamare le cose che politreamente piacciono "decisioni re– sponsahili ·ed efficaci" e qùelle che non piacci·ono "inq:uietanti ed insicure, pro– spettive", come fa il documento dei "61 ". Di propria autorvtà, q1.1,ellache viene dal proprio "spirito di chiarez– za", essi hanno cercato ,di squalifica•re ciò ché loro non .iace in nome d!ella dottrina degli "interessi" (i,el Crist•ia– nesvmo. Il farisaismo ha sempre le gambe corte e cade ·sempre nel peccato che imputà agli altri. Sono i ,nostri ''61" che usano defla re– ligione in ,politiica, senza nemmeno assi– curarsi di espo.rre le loro vedute per– sonali invece che giudizi conseguenti dalla dottrina cristiana e dall'in:segna– men~o della .Chiesa. Non oi sembra che questo sia avve– nuto secondo le -regole dello "spirito di chiarezza". Ma è certo che non vibra in quell'appello la calda forza dello Spi– rito di verità. I valori della resistenza Passata. l'onda della •piazza, è giun– to puntuale, su cc La Stampa » di do– menica 24 luglio, il sermone di Arturo Carlo J emolo su « I valori della resi– stenza ». La ;prosa è pacata, ,gli accenti, sui passi più forti, patetici, la finale è ,de– gna del migliore De Amicis. Il succo del discorso è il seguente : la « .Resistenza » rischia la fine di quel. . le oleografie risorgimentali, buone per le cerimonie ufficiali e per la celebra– zione ,degli anniversari, che vengono l' ()rdine civil,e poi regolarmènte riposte nel dimenti– catio ,polveroso della memoria una voi– che si sia spento l'eco dell'ultima frase delle operazioni· celebrative .. Tutto questo, in quanto cadrebbero sempre più in oblìo i valori autentici della resistenza. Il che è male, sottolinea il nostro, in quanto' la rèsistenza, oltre tutto, ><< ... fu collaborazione fra partiti diversi; ac– cantonamento di dissensi, sguardo al– i~ mete eomuni. E' tra,dita dove i con– trasti si esasperano senza un perchè, dove ie maggioranze rifiutano ogni col– laborazione -delle minoranze, non ac– cettano i loro voti, fanno questione di prestigio nel respingere ogni loro pro- . posta, ogni suggerimento. Fu unione di credenti: e di atei; questi ultimi ri– spettosi della fede dei primi, pronti a riconoscere l'opera di bene, il gesto co– raggioso del sacerdote e della suora. Sono contro il suo spirito gli ecclesia– stici che vogliono imporre ,direttive ai partiti, come ogni resurrezione di vec-– chio anticlericalismo, che· neghi i valo– ri religiosi ». Nello squarcio di ·prosa da noi ri•por– tato non ci interessa tanto l'almeno stra– no riferimento ai patetici riconoscimen. • ti rilasciati dagli atei della resistenza Olivetti· Studio 44 olivetti è la macchina per lo studio professionale per il piccolo ufficio per il minore lavoro del grande ufficio. Prezzo lire 72.000 + 1.G.E compresa la ·valigetta
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