l’ordine civile - anno II - n. 14 - 15 luglio 1960
l'ordine civile Popolo ebraico aveva acclamato Gesù riconoscendolo il Mes– sia annunciato dai Profeti, ,Caifa l'aveva ammesso bestem– miando, e ora Pilato lo sentiva sulla bilancia della propria coscienza. E difatti, da questo momento, Pilato .cercava di salvare Gesù ad ogni costo (Giov. XIX, 12). Se Pilato fosse stato ,conseguente, avrebbe dovuto seguire la strada ,di· Nicodemo e dì Giuseppe ,d'Arimatea che non ade– rirono al voto del Sinodrio, o quella del buon Ladrone e di Longino i •quali si sottrassero alla corresponsabilità della ple– baglia palestinese e dell'ufficialità romana, e co~ì anche Pilato sarebbe diventato Santo come gli altri quattro. Ma perché, invece, Pilato fallì? Perché. ebbe paùra della Verità. Paura che la Verità lo costringesse a rinunciare alla propria ·carriera e a quella ideologia su cui riposava l'imper• fotto ordine civile di cui egli era, a quel posto, il rappresen– tante sovrano. Con il cuore gonfio di vana gloria e di super– bia, egli si sentiva legato a quel mondo 'che gli assicurava denaro, potenza, gloria, onori, piaceri, e la speranza di salh'e sempre più in alto, fino al laticavio del bianco Senato di Roma. Di diventare addirittura imperatore, certo Pilato non se Io sognava; ma quando era al cccircolo », chi sa quante volte si sarà lasciato sfuggire garbate ironie contro chi co– mandava, e soprattutto il segreto comune a tutti i politici, per non dire a tutti gli uomini : se fossi io al governo !... Che è poi la molla di tutte le congiure e dei colpi di Stato, fre- • quentissimi nel pur ferreo ordinamento romano ; e. se è pur uno solo che rovescia chi sta a capo per farsi capo. sono mol– titudini che rapidamente cambiano gab'bana per approfittare del mutamento ,di regime e diventare finalmente qualcuno. Così, invece, ognuno diventa soltanto buffone sul palcoscenico della storia e criminale dinanzi al tribunale di Dio che ha già le sue sanzioni su questa terra. ,E proprio i pagani lo sapevano, ,raffigurando la legge •della fatale espiazione nella · Nemesi storica, che il geniale teatro delle marionette italiano ha espresso con il motto di Arlecchi~o: ccChi la fa l'aspetti >>. E Pilato, che per non perdere il posto e non rinunciare a •quel .suo mondo dorato, abbanidone·rà de~irnitiivamente Gesù ai suoi persecutori, perse egualmente ciò a cui teneva più della Verità, perché fu deposto da Cesare e inviato al confino, chi sa per quali ·intrighi di invidie e rivalità, e morì suicida a Lucerna o a Vienna nelle Gallie: fine non molto dissimile da quella di Nerone e di Giuliano l'Apostata, i due esponenti dell'ordine civile che perseguita Cristo ,per non riceverlo o lo rinnega ·dopo averlo ricevuto con il santo battesimo. Tornando. al processo, vedendo· che Pilato difendeva tan– to più disperatamente Gesù quanto ·più si convinceva della sua origine ,divina, i Giudei si resero conto di andare fuori binario, e ripresero perciò l'impostazione civile e politica del processo scagliandosi alla gola del Proconsole : ccSe tu dimetti costui, sei nemico #di Cesare, 1 poiché c,hiunque vuol farsi re è nemico di Cesare ». Nuova ignominiosa prostituzione del Po– polo giudaico all'ord.ine tirannico degli oppressori; cui segue il definitivo crollo •anche di quella parte civile dell'ordine creato da Roma con l'eredità di tutti i Popoli antichi. Udita la precisa dichiarazione politica e la conseguente minaeciosa diffida dei suoi odiati sudditi:schiavi, Pilato si irrigidisce ipo– critamente nella sua dignità di ,alto funzionario di Stato e, se.duto in tribunale, risolve il processo infame con la ·sua abdicazione, confortato dal grido servile e bugiardo che per la terza volta i Giudei elevano contro il cielo: ·ccNon abbiamo altro re fuori di •Cesare »,. Gesù viene condannato da Pilato eome Re dei •Giud~i, ma perché s'era fatto Dio: e in questa condanna c'è la con– fessione del fallimento dell'ordine civile che senza la sovra– nità divina di Gesù Cristo è destinato sempre e ovunque a crollare, quando si scatenano le tempeste, pérché costruito sulla sabbia, come disse Gesù medesimo a conclusione del Discorso della Montagna. Ma da quella Croce Gesù regna e diffonde il suo regno nel mondo. Erano passate poche settimane, e già lo Spirito Santo aveva fatto dei migliori Ebrei la ·Chiesa cattolica. Passarono appena due secoli, e a Ponte Milvio l'Imperatore Costantino coronava nel segno della Croce la vittoria dell'ordine civil'e di Cristo Re sul verminaio nefando e l'immane ferocia di Tiberio·, ,di Nerone _edi Domiziano. Dopo avere messo radici nelle Catacombe, l'Albero ,della Vita si. assirpilò con ordine pag.·9 tutto c1~ che era vero, che era buono, che era 'bello della sin- . tesi greco,romana, della sinagoga e di quanti altri popoli era– no conosciuti, perché tutto ciò era già suo, nel Verbo eterno di Dio che creò l'ordine della natura e quello della grazia. Una ,prima sintesi storica ·completa la si ebbe nell'cc estasi di mille anni >> del medioevo : non priva ·di paurosi avvallamenti morali e di ancor più paurosi oscuramenti d'intelligenza. Ma la critica sviluppatasi dalla rinascenza in poi, e che fu ·dap– prima dell'uomo e quindi rivendicata dalla Chiesa cattolica, essendosi poi sviluppata in funzione anticristia,na, è lungi dal– l'averci ·dato qualcosa di. simile alle cattedrali, alle libertà comunali, ai re e ai principi santi, alle sintesi tomiste· e sco– tiste, al-la poesia ,di Dante e alla pittura di Giotto, che fanno del medioevo un'èra solare. Prodigiosi inventori in fatto di fisica e di ,chimica, i moderni ci hanno dato nel regno ·dello spirito i geni del di– sordine idealistico e materialistico, per i quali si rinnova periodicamente il regno di Babele e si ,conferma tragicamente la figura profetica di Sansone cioè dell'uomo che distrugge se stes.so . La Chiesa di Dio non è scomparsa, come sarebbe scom. parso qualunque altro organismo puramente umano, se si pensa a .c_iòche dovette patire la Chiesa con lo scisma greco- , slavo, con l'apostasia dei ,popoli germani•ci e anglosassoni: con il neopaganesimo dei latini e dei celti. Nella Chiesa di Dio si rinnova, invece, ,costantemente e contemporaneamente, nelle forme storiche più varie e nella misteriosa storia di ogni anima che le appartiene, l'Avvento e il Natale, la Passione e la Morte, la. Risurrezione e la Pentecoste. E in questo. p1·olun– garsi della vita di Cristo nelle sue Membra, in questo esten– dersi del Regno dei ,Cieli presentato da Cristo a Pilato come unica sua difesa, si rinnova, si conferma e si amplifica l'or– dine civile. Stabiliti i principii, ottima cosa è riviverli nella disanima storica di ·ciò che fu, per trarne sempre più luce, se la Storia è, come deve essere, maestra di vita. Ma l'ora che urge ha una immediata necessità di una sua formula di vita. Ebbene, alfa luce di Cristo Re, dissipata la viltà di Pilato, noi intra– vediamo le seguenti verità sbocciate dall'uomo per un suo ordine civile che ritrovi l'armonia con l'ordine di Dio. I. Sotto l'impulso vitale della grazia di Cristo, l'uomo o·ccidentale ha amplificato in modo grandioso il campo delle sue ricerche per la conoscenza di sé e di tutto ciò che è al di fuori di. sé: teologia, filosofia, arte, politica, economia, diritto, fisica, chimica, ingegneria, si sono date a scavare senza posa, come è comandato nel primo capi,tolo della Genesi. II. Questo nuovo umanesimo ha portato sulla scena della Storia, come attori di primo piano, due personaggi: a) il pro– letafiato industriale, oggi non più proletariato, ma classe operaia con ogni soi>ta di diritti civili e politici, e che può essere chiamata storicamente, in termini di dialettica della rivoluzione francese, e< il quarto stato >>; b) le nuove Nazioni Gentili dell'Africa in blocco e dell'Estremo Oriente, tra le quali ultime primeggiano l'India, la Cina e il Giappone. III. Tutte le conquiste civili di questi secoli moderni, sono passate sotto la •dirigenza politica degli Stati Uniti d'America; tutte le rivendicazioni ulteriori del quarto stato e ,dei popoli ~uovi, sono .promosse dalla concorrenza politica .dell'Unione delle RepubbHche Socialiste Sovietiche. La ten– sione risultante è notoriamente gravissima e, una terza guer– ra mondiale, senza uso di bombe atomiche, ma CQn apocalit– tici conflitti locali via via estesi a tutto il globo, è nelle pos– sibili previsioni •più realistiche della politica estera di ogni nazione: sia in Corea, sia in Indonesia, sia a Formosa, sia in Algeria, sia nel Medio Oriente, sia nella zona di Berlino, sen– za dimenticare quello che fu l'Ungheria. Appoggiare un fianco alle democrazia americana e ten– tare di aprire l'altro fianco per innestarvi il socialismo del quarto stato e il ,progressismo ·dei nuovi popoli afro-asiatici, è operazione •che ha un fondo dilogicità naturale e che perciò è perseguita dalla politica mondiale dell'O.N.U. e da quella interna di ogni nazione, compresa l'Italia. Ma è un'opera– zione che avrà sempre esito mortale, stante I.a sua gravità e l'impossibilità per le sole forze 'naturali di risolvere vital– mente un simile problema.
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