l’ordine civile - anno II - n. 12 - 15 giugno 1960

La Spagna Anche la Spagna fa parte dell'Europa. L'ostracismo post– bellico che l'ha colpita e per un certo tempo isolata dalla di– namica politico-economica. del mondo occidentale, non ha ,potuto sopprimere quella che per cause storiche e geografi– ;che è la propria funzione ,complementare nello schieramento deH'anti 0 marxismo europeo. La tradizione di questo •popolo ci addita i moventi essen– ziali che partecipano alla formazione del suo car~ttere e del suo temperamento: moventi oramai secolari, dai quali si stacca, poi, con autonomia espressi,va, la tendenza dellJ.o spa– :gnolo -ad essert religioso e moralmente conservatore, caval– leresco e romantico e, quindi, ..critico e notevolmente ,ind~vi– òualista. ,Si trova in ,questa sommaria descrizione di attitu– dini il minimo· Comun denominatore che 11ppa,rtiene anche alla struttura caratterologica degli altri popoli latini. V a subito detto che IJ.'interpretazione della vita politica spagnola suggerisce una basilare considerazione : spesso il paradosso •predomina nel gioco formativo e dissociativo delle man:ufestazioni pratiche, con accenti così -contrastanti da la– sciare insolute molte riflessioni. Non per questo ·l'attuale vita politico-sociale spagnola manca di fermenti. Forse appunto per questo è difficile scorgere ed individuare l'effervescenza ed i 1 l contrasto delle opinioni. Ma è certo che sotto ,questa patina di tradiziona– lismo, di ,conservatorismo, di cosiddetta sonnolenza intellet– tuale si agitano motivi antichi e moderni, fusi fra loro in una assidua ricerca di superamento, di orientamento e di stabilizzazione ideale ed etica. Caduta la monarchia ed il suo regime marcatamente « letar,gì,co », • l'.att:uvismo ideologio:o diedé immediatamente segni concreti della sua presenza differenziata. Da una parte l'incentivo marxista pretende-va di dare una giustificazione .:dvo'luzionaria alla repubblica, richiamando la vita politi~o– economica verso svolte completamente antitradizionali; d'al– tro canto, l'ideologia nazional-fascista trovava la sua con– ,densazione interpretativa e tipica nell'opera e nell'azione di J osé Antonio Primo De Rivera ideatore e fondatore nel 1933 della Falange; infine le forze di ispirazione tipicamen– ile confessionaile sfociarono in un patto_ unitario di alleanza icostituendo nel 1936 l'Accion Popular ( Azione Popolare) . Dell'indirizzo marxista abbiamo già detto. Del falangi– .~mo biso,gna sottolineare, accanto alla constatazione deH'in– fluenza operata dalla dottrina politico-economica de 1 l fasci– i.smo, l'intransigente presupposto ideologico nei riguardi di ogni tendenza a sfumature socialiste. Per ciò che riguarda ,la politicizzazione delle tendenze cattoliche intorno alla sigla unitaria dell'A.,P., va rilevato che queste vagheg,giavano il ruolo di equilibratrici fra due estremismi considerati egual– mente pericolosi. Ma nulla di positivo l'Accion Popular sep– pe esprimere nel momento . più drammatico della recente storia spagnola, in ,quanto il suo capo, Gil Robles, ave•va preferito votarsi aUe tesi vaghe, possibiliste e comode, ripa– rando in Portogallo ed assumendo le gratuite funzioni di ,consigliere politico della ·Corona in esilio. Tutto sommato, Gil Robles, accettando apertamente la strada più facile, con– itribuì a rendere inoperante il potenziale contributo delle forze cattoliche, che si erano ,già riorganizzate ufficia;lmente nel 1937, sotto i suoi auspici, nella CEDA ( 1 Confederacion ìEspaiiola de la Uerecha Autonoma), corrispondente alla no– s~ra democrazia criìstiana.. Vatteggiamenfo di Gil Rohles disorientò notevolmente l'aspettativa dei cattolici militanti che finirono con lo spezzettare le loro iniziati.ve in atteg– giamenti po 1 lemici ed· inconsistenti nei confronti delle due parti che sanguinosamente stavano decidendo del futuro de– stino della nazione spagnola. e l'Europa di Giacinto Gindre La vittoria del falangismo mise naturalmente fuori leg– ge la sinistra politica, che si 1·idusse così ai soli quadri degli esiliati o dei. clandestini. D'altro canto, il falangismo assunse atteggiamenti di mi– tezza e di sopportazione verso ·le forze politiche e sociali, fra le quali quelle di ispirazione cattolica, considerate com- patibili con i nuovi ideali della Spag11a. / , C',è, quindi, da chiedersi, a questo punto, in che modo tali forze -t< tollerate >> dal regime abbiano saputo sfruttare la -benevola indulgenza goduta: se, cioè, si siano positiva– mente e dialetticamente inserite nel . nuovo corso politico spagnolo e se il loro eventuale successo nei compiti di op.po - 1~izione e di complementarietà sia in grado di garantire alla Spa•gna una politica di progresso e di stabilità o almeno di eventuale, valìdo ricambio. L'intransigente oppositore del falangismo, Gil Rohles, è tutt'ora 1 l'animatore politico della CEDA. Questa si muove nel chiaroscuro della ,semij◄clandestimit 1 à, con orientamenti di vaga e non costruttiva_ opposizione, sostenendo in parte :indirizzi -liberali non ~eglio programmizzati e soprattutto tpeccando di chiarezza nella determinazione di una condotta ideologica e politica nei confronti del marxismo. Non è un segreto che l'attuale capo della CE:DA può essere considerato il' vescovo di ,Ma!Jaga, Herrera Horia, il quale, a differenza di Gil Robles, ha almeno il merito di ;ricercare, con una opportuna coerenza, le premesse ·valide per una concreta •indicazione sociale. Molti potrebbero considerare la -OEDA come la terza forza dello schieramento ufficiale e clandestino della politi– ca spagnola. -Forza che potrebbe avere un notevole peso nel– le decisioni future, proprio perchè i suoi capi ed i suoi ispi– ratori esercitano la loro. attivi~à nell'ambito ecclesiastico, organizzativo e forense del regime. Infatti, lo stesso Gil Ro– l:>'lessvolge la sua libera attività di avvocato all'insegna pro– tetfiva della cosiddetta dittatura. ( E' qui opportuno chiarire, tanto per uscir subito fuori dalle equivoche interpretazioni, ,che la dittatura di Franco può essere chiamat'a tale, pur non sviluppando tendenze di carattere estremista, solo perchè attua ancora una larga e cosfante censura sulla stampa e le informazioni). Quando, però, ci si chiede se le forze militanti nella CEDA siano in grado di rea 1 lizzare una programmazione efficace ed unitaria, è lecito esprimere dubbi, riserve e per– ;plessità. Anche in Spagna il movimento di ispirazione cattolica è insidiato dalla confusione delle idee, dal possibilismo spes– so rettorico delle soluzioni, dalla articolazione in correnti che· non so-lo si contraddicono fra loro, ma che contengono !Ì.n loro stesse il seme dell'incampatibilità e dell'inco,i-enza:: La corrente di sinistra propone soluzioni di avanzata politica sociale, dimenticando però di distinguere fra pro 0 grammi sociali e programmi ·marxisti. La sinistra. ca1tolica rè capeggiata in S,pagna da Francisco de Luis, deputato alle ,Cortes. Anche la· posizione di questa nota personalità poli- • tica rihadisce 111mitezza e l'eclettismo della dittatura,. -la quale non- solo tollera che il de Luis sia notoriamente l'ispi– iratore di una forte corrente di opposizione al reg,ime, ma .,per di più ,gli consente di conservare la sua carica alle Cor- " tes, anche dopo_ il rifiuto di giurare fedeltà al regime di Franco. Ci troviamo, dinanzi ad un marcato paradosso, .in gra-do però di sottolineare qualcosa di veramente positivo:• e -l'intelligenza e la duttilità del dittatore dall'altra. Ma la coerenza e la responsabilità dell'oppositore, da una parte, questa non è il solo esempio sintomatico della moderazione del regime; numerose altre paradossali sfumature potreb-

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