l’ordine civile - anno II - n. 12 - 15 giugno 1960

pag. 12 za accettare l'inquadramento o,rganiz– zativo nel quadro del comunismo inter– nazionale. ll PSI è ,in sostanza ancora e sempre là dove Serrati lo lasciò. Quan– do Serarti volle andare oltre e realiz– zare la fusione del PSI e del PCI nel Partito Comunista Unificato il congres– so del PSI respinse le deliberazioni di Mo·sca e restaurò l'autonomia fo,rmale del partito. All'autonomia formale, alla libertà organizzativa il PSI tiene tanto da ac– cettare una posizione di seconda clas– se nel mondo della rivoluzione leni– nista cui appartiene. E' ,una posizione che è facile a criti– carsi, di cui è facile rilevare l'illogicità e la contraddizione. Non si dà terreno intermedio tra il comunis,mo e la social– democrazia. Il PSI è un',illusione o una trappola, secondo i casi e le circostanze. Non importa: il socialismo italiano è sempre lì. Esso certo accetta di differenziarsi dal mondo sovietico, ma solo su un pia– no tattico, occasionale ed accidentale. E' appunto quello che dice l'on. Vec– chietti nell',intervista concessa a Mon- •do nuovo. cc La lotta all'imperialismo che viene condotta dall'URSS e da un partito di classe cioé il PSI è identica nei fini e ,,i fa con mezzi divers.i >>. Per questo « il PSI, per restare solidale con l'URSS non ha alcun bisogno di far proprie tutte le posizioni che l'URSS assume nei suoi rapporti mondiali con i paesi capitalistici europei >>. La po•sizione dell'URSS e quella del PSI sono dunque sì distinte ma neces– sariame"nte poste in un regime di armo– nia prestabilita. Posti i rapporti di for– za, è evidente la musica che si suonç. Per questo il PSI, in buona so,stanza, non può che avallare di fatto tutte le posizioni fondamentali del/,la politi·ca sovietica. Questa la tesi della sinistra. Ora può l'on. Nenni non tenere con– to di questa posizione? No, non lo può. Checché se ne dica, il PSI è molto più l' on. Vecchietti che non l' on. Nenni. Esso resse per anni unitariamente, nelle posizioni che sono dell' on. Vecchietti, anche se era allora l'on. Nenni a espri– merle. Se si vuol intendere quel che può concedere l'on. Nenni, si veda q__uel che può tollerare la sinistra e così si giudichi. In realtà, per quanto la cosa possa essere curiosa, il margine di li– bertà tattica dell'on. Nenni sta nelle mani deill'on. Togliatti, che è uomo più duttile e scaltro dell'on. Vecchietti e mi– sura il progresso in a.vanti ·che la gene- ' rosa ispirazione ed· il caldo tempera– mento dell'agitatore romagnolo fanno compiere alla sinistra marxist-à nel suo complesso. b1 Solo l'on. Togliatti può aggirare la sinistra del PSI ed allentare la pressio– ne dell' on. Luzzato, Valori, Vecchietti, sul leader socialista. A bbia,mo sost1.>nutopiù volte che il • PSI non ha ,autonomia politica e che l'on. Nenni vende involontariamente fumo. ' Egli non può discriminare il PCI. Non glielo co,nsente' 'il suo partito. O si allarga l'•area democratica sino ad inclu– dervi anche il PCI o essa non riuscirà _arinchiudersi nemmeno sul PSI. Si ,guardi co·me l'on. Nenni da una parte e l'on. Moro dall'altro sono impe,– gnati a dare una versione "minimale" dell'apertura a sinistra. Un'astensio,ne, non più di un'asten– sione. Ma un'astensione che può essere anche data dal PCI, non lo discrimina positivamente. La Sicilia ha poi dimostrato che il PSI non può tollerare la discriminazio– ne formale del PCI. Quando dunque si sostiene che la astensione provocata dal PSI è una po– litica che aggira ed isola il PCI, si dièe cosa non vera. E' vero il contrar.io ; è ·vero che la natura del PSI è tale che esso non può accettare· un trattamento politico diverso da quello fatto al PCI. Questa è la logica del massimalismo. Il PSI è dunque come il cavaliere di Italo Calvino. Si muove, si parla, si agi– ta, co,mbatte. E' un ottimo cavaliere. C'è solo un ma: il cavaliere non esiste, non c'è. E' solo un'armatura vuota. Il PSI è un partito inesistente. L'ono– revole Nenni gli ha prestato il suo cuo• re romagnolo, ma il partito non esiste. E' sempre quella sedia vuota che Ser– rati abbandonò, in, no·me della logica, per andare nel '23 .a realizzare la fu– sione con il partito di Gramsci e di To– gliatti. Il PCUI (Partito Co·munista Uni– ,ficato d'Italia) è nato mort~. Ma il PSI non è diventato vitale per questo. Non c'è spazio trà comunismo e so– cialdemocrazia. Tra le due forme del marxismo può aggirarsi, spaesato, soltanto un partito -inesistente. E dietro di lui c'è spazio soltanto per .i venditori ed i fumatori d'oppio. POLITICA INTERNAZIONALE La conferenza del Commonwealth Dal 3 al 13 maggio si è svolta a Lon– dra la conferenza del Commonwealth, che ha avuto un particolare significato perchè la famiglia di Stati, fondata dal– la Gran Bretagna, si trova sul punto di avere una maggioranza composta non più da paesi abitati da discendenti di pionieri britannici, ma da stati abitati da popoli non europei. Il fatto che nello stesso momento storico in Sud Africa è avvenuta una ,esplosione di intolleran– za razziale, aumenta la delicatezza e l'importanza della ,conferenza. I primi ministri e i loro rappresen– tanti del Commonwealth hanno tenuto una· serie di sedute plenarie. Per primo hanno esaminato il conflitto Est-Ovest. Nehru, il cui neutralismo è cambiato notevolmente a causa 1 del comportam.en – to aggressivo della Cina, ha informato i suoi colleghi riguardo ai collo•qui avu– ti con Ciu-En-Lai. Nash, premier della Nuova Zelanda ha riferito su ciò che Kruscev gli ha detto e MacMillan, dal canto suo, ha messo i colleghi al cor- l'ordine civile rente sui ,colloqui di Camp David, fer- , mandosi particolarmente sul problema del disarmo. Nkrumak ha cercato dal canto ,suo l'accordo degli altri primi– ministri sulla trasformazione del Ghana in repubblica, che continua a perma– nere nel Commonwealth. Tra gli altri argomenti trattati è stato il prossimo raggiungimento dell'indi– pendenza da parte della Nigeria, alla quale verrà diretto un invito ad entrare nel Commonwealth come stato indipen– dente. Nel caso che Cipro, dopo il rag– giungimento della indipendenza, vorrà anch'esso rimanere nella comunità bri– tannica, sarà adottato un analogo invito. In relazione a questi problemi si sono svolte una serie di riunioni riguardanti questioni di carattere militare, politico ed economico : la ·natura in parte re– gionale di ,questi problemi ha fatto sì che si rendesse necessario accanto alle sedute plenarie una serie di incontri più ristretti, a cui •hanno partecipato i mem– bri interessati. Comunque, benchè non sia ufficial– mente dichiarato, gli argomenti centrali della Conferenza sono stati innanzi tut– to i problemi riguai-danti la coesione del Commonwealth, rapporti col Sud Africa e la posizione della -Gran Bre– tagna riguardo i suoi amici transocea– nici e l'Europa. Attualmente alla con– ferenza del Commonwealt,h -hanno par– tecipato cinque stati «bianchii> e cinque di colore : la Gran Bretagna, il Canada, l'Australia, la Nuova Zelapda e l'Unio– ne Sud africana, da µn lato, l'India, il Pa•kistan, Ceylon, la Malesia e il -Ghana dall'altro. Sir Roy Welenski ha rap- · presentato la Federaz_ione Centro Afri– cana, non però nella veste, evidente– mente, di rappre~entante di un stato indipendente. ·Frattanto, mentre l'entra– ta della Nigeria nel Commonwealth è ormai imminente, è questione ormai soltanto di tempo l'ingresso della Fede– razione delle Indie Occidentali, del Tanganica, del Kenia e dell'Uganda. Anche l'ingresso di, questi futuri mem– bri porrà nuovamente il gran pro,blema dei rapporti fra questi stati, della de– finizione di una politica comune, tenen– do anche conto che alcuni pendono più dalla parte degli Stati Uniti, che del– l'Inghilterra e che altri, come ad esem– pio il Pa'kistan, il Ceylon, il Sud Africa e il Ghana, si sono ormai allontanati dalle tradizioni democratiche di West– minster. Quale sarà poi la posizione in ,seno al Commonwealth di altri piccoli stati, come ·Cipro, la Sierra Leone e Malta? Ma il problema certamente più grave è stato, e rimane, quello sud-africano. Benchè all'interno del Commonwealth non sono previste decisioni a maggio– ranza, si pone il grave dilemma delPul– teriore appartenenza di uno Stato, che pratica la discriminazione razziale nelle forme dure e intransigenti, come quello sud-&fricano, ad una comunità in cui popoli afro-asiatici costituiranno la maggioranza. Come si comporterà la Gran Bretagna se dovesse scegliere fra una alleanza coi bianchi o coi neri?

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