l’ordine civile - anno II - n. 11 - 1 giugno 1960

Spedi:. in abb. poiìak . Gruppe ii , l'ordine -civile RIVISTA QUINDICINALE Anno II - n. 11 1 giugno 1960 Una copia L. 100 Editoriale: l «punti fermi» dell' on. Moro • S. Tommaso d'Aquino e Gregorio Palamas di Achille Morini - Del _colonialismo di Paolo Possenti • La riforma del Senato di G_iorgio Donati. Note e commenti: Post-vertice • La grande "sei giorni,, di Palazzo Rospigliosi - I problemi del Kerala - L'energia _nucleare in Europa - Nubi sul Marocco (di Enrico Insabato) - Liberato l'assassino di Trotzki. Opinioni e dibattiti: Ricostruire l'ordine, di Don Lando Solmonte. Polemiche: L'ideologia democristiana Letture : Libri _ di p. Hayen. Un convegno e tanti gazzettieri - L'on. Nenni e il franchismo. Documenti: Il discorso del minist~o Go nella al Consiglio nazionale· democristiano. Il Vangelo di Pentecoste e della SS. Trinità. I "punti La relazione dell'on. Moro nell'ultima tornata del Consiglio Nazionale d.c. è stata chiara e precisa. A no– stro avviso, essa ha mutato quasi tutti i termini dello schieramento politico interno al partito di maggioranza così come erano stati posti dal Congresso di Firenze e si erano poi configurati nella dialettica successiva. N 011: è ora il caso di contrapporre il Moro di allora a quello di poi. Il segretario d.c. ha ragione di rimandare i suoi op– positori interni alla sua relazione di Firenze: ancor me– glio, li potrebbe rimandare al famoso discorso del Con– siglio nazionale del luglio e al discorso ai segretari pro– vinciali tenuto allora perché notino in quei discorsi la franca assunzione della continuità politica con l'on. Fan– fani. Lasciamo stare dunque il problema della coerenza congressuale e vediamo invece il post-Firenze. Il post– Firenze è caratterizzato invece dall'emersione di una cor– rente "morotea" come corrente. di mediazione tra l' on. Fanfani ed i dorotei. Al "moroteismo" è essenziale, nel suo nascere, la nota di "mediazione" tra la corrente del– l'on. Fanfani e i "dÒrotei". La motivazione del morotei– smo è presso a poco la seguente : il partito è prof onda– mente diviso : se noi ci contr,apponiamo frontalmente 1 all'on. Fan/ani, rischiamo di aggravare questa divisione dell'on. Moro e di compromettere l'unità del partito. Occorre dunque trovare una "via media" che eviti la formazione di bloc– chi contropposti e consenta uria dialettica più libera e sciolta nel partito. Tale dialettica è la condizione del– l'unità,· anzi l'unica forma possibile dell'unità nelle pre– senti circostanze. Il "moroteismo" è dunque sopratutto un discorso sul metodo. E si capisce come questo discorso assicurasse all'on. Moro un'amplissima ègemonia sulla frazione do– rotea. Tale corrente era preoccupata di non apparire al· Congresso di Firenze come una nuova destra, ma di porsi come l'antica corrente continuata: come Iniziativa democratica tout court, così come Iniziativa -democratica si era preoccupata, ai suoi giorni, di assicurare la sua· continuità con il dossettismo. Iniziativa si era presentata come una sorta di dossettismo moderno, largo, rassicu– 'rante, laico, spregiudicato: che cosa più rassicurante di • un dossrttismo senza Dossetti? E così ora : che cosa di più arioso, moderato e rassicurante, più "juste milieu" di una Iniziativa senza Fanfani? Per as~icurare questa continuità, bisognava evitare una polemica brusca e dura con il capo della minoranza. Tale polemica, se fatta da antichi stretti collabora-

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