l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

l'ordine eivile lo degli altri Stati europei nostri con– correnti. Non è il caso in questa sede ~ di esaminare gli ordinamenti che rego– lano tale- materia in Francia, in Gran Bretagna, in Germania: possiamo sol· tanto ricordare che essi costituiscono strumenti più validi e duttili per soste– nere lo sviluppo delle esportazioni. Anche le modificazioni alla Legge n. 955 del 1953 dettate dalla successiva Legge 3 dicembre 1957 n. 1198 non hanno promosso innovazioni di rilievo all'ordinamento in esame. Soltanto nel· 1959, anno particolar– mente fortunato per la nostra bilancia dei pagamenti, i problemi del commer– cio estero sono stati affrontati con un impegno più costante ed indubbiamente più organico. Le norme sull'assicurazione dei cre– diti all'export sono .ritornate in eviden– za per dar mano ad una funzionale ri– forma rispondente alle sentite e prati– che necessità del settore. E' stato pre– sentato· dall'ex Ministro Del Bo un di– segno di Legge riguardante le cc Dispo– sizioni sull'assicurazione contro i rischi speciali e sul finanziamento di prodotti nazionali costituiti in deposito all'este– ro ». Con tale norma, già approvata dal– la Camera dei deputati, si sono voluti estendere i bene'{ici della Legge n. 955 ai depositi all'estero. Essa però, come è intuibile, possiede soltanto una por– tata limitati;sima in quanto non inve– -•te il rinnovamento e l'opportuna modi– ficazione delle leggi in vigore. Nel qua– dro delle progettate riforme deve esse- ~ re invece valutata su un piano di mag: r,iore crierenzd e di sicura validità la recente costituzione di una Commissio– ne interriinisteriale incaricata di pro– c~rlere all'aggiornamento della Legl!e rlel 19·53 per ottenere fr,nalmente un livellamento della lef!islaziQ!te italiana a quella deu,li altri Paesi occidentali, C()n. nart;colare riguardo agli altri mem– bri del Mercato comune. Tntanto, at– t1m,d.,ndn le conclusioni a breve termi– P" rli tale commissione, i ministri del 1-:.1,,ncio e del tesoro, dell'industria e rlol rnmm.ercio con l'ester9 hanno nre– .<,,n.tn.t.o n..lla Presidenza della Camera rJ,,, r-lonutati il 7 gennaio ·1960 11ndise– f!nO di Legge riguardante l'istituzione presso il Mediocredito di un fondo au– tonomo per speciali operazioni di fi· nanziamento connesse ad affari di espor– tazione di prodotti nazionali assicura· bili ai sensi della Legge n. 955 del 1953 f! .mccessive integrazioni e modificazio– ni. Non è il caso di esaminare gli arti– r,o,li di f.ale disegno di lel{f!e in qnanto. n nostro avviso, essi vogliono rappre– .<e_ntare un dispositivo di emerl!enza da 11.snren°lla fase intermedia fra il vec– rh,;,, ordinamento e la proge-ttata nuo– w lef!islazione. Piuttosto pare opportuno accennare ad alcune tendenze emerse presso !!li ora:nni della Comunità Economica Eu– r-, nea secondo le quali sarebbe opportu– no creare un "istituto comune" cui affi– dare la garanzia ed ·il finanziamento delle esportazioni a pagamento dilazio– nato, . Il ca 1no 1anco Siamo all solite : per alcuni euro· peistila baniiera .da s_ventolare è quel: la della fretta ad ogni costo. Spesso si dimentica ch1, una armonizzazione delle legislazioni, 5ta particolari che g_enerali, è progettabill soltanto dopo aver gra– dualmente m_fdificato le norme dei vari Paesi attrav~rso quel processo di ade– guamento· eh~ è il solo opinabile per creare almen i presupposti di una co– munità, sia - ssa economica, militare o politica. Par are oggi di un istituto co– mune per l'a1sicurazione dei crediti può significare v4ro e proprio disguido nei riguardi di 9nei Paesi che hanno im– pellente biso~no di rinnovamento e di stab'.li~à: c'è qu~ndi da s~are in guardia, reahsticame te m guardia, verso queste allettanti pr9poste ~eoriche, che, espres– se purtropp1_ con inopportuno anacro– nismo, costi~r_isconò elementi di disor– dine e di c9nfusione contrariamente a • quanto esse ~tesse sembrano consigliare. Dobbiamo( perciò, sperare che i la· vori in corsoi presso la Commissione in– terministeria~e non siano infl-uenzati da . tali miraggi e tanto meno da una forma di provv·iso+o appagamento derivante dalle transif o rie innovazioni previste nel disegno ~i legge sul "fondo" presso il Mediocreqito. _ _ La Comm~ssione è chiamata a presen– tare propostf concrete, che ben centrino l'intero pro~blema delle assicurazioni dei crediti af export, anche con convin– centi richiarr:,,i comparativi. La corsa continua se~za pause da parte dei Pae– si maggiormente industrializzati. Gli in– du!{i, .-le per~lessità e - perchè no - __ la lentezza, lche spesso caratterizzano i làvori delle varie "commissioni" non devono contal!iare anche questo delica– tn 8ettore. 1 bbiamo notizia che la pre– sidenza di jale "organismo intermini– .stpri,tlP.di s udio" è stata affidata ad un 1Jarlamenta e din_amico ed autorevole e particolarm. nte idoneo a dare organi– cità ed u_nitrrio indirizzo alla comples– sa materia. Vorremmo, fra l'altro, che la rapida P. fattiva c~nclusione dei lavori costi: tni<se un es'fmpio eloquente nella vrassi delle indag~ni ver il graduale rinnova– mento di ~fella parte della _legislazin– ne P.éonomifa. che att,mde di essere fì. na.lmente elmendata, integrata e ror– retta. -La ri~or"'fa del sistem~ di ass_icu.ra: zioni ,-dlex1ort non ha b1..~o!!nO dz lPP.f!I, comnlesse ~I. voluminose. Bastann pochi. basilari critlri per fissare le linee mae– _st.re del nurvn ordinamento : occorrP elm,are lìno 1 al massimo la nercentzwle ,.,il credito t?arantita dallo Stato. in mo– rln che fo "tfioramento" residuale possa r>sseretrrrn,m.dllamente co1Jerto tJ titolo • d ll • r1· • • rirwotn _ a ·t compat?nie r assicurnzrn• nP _. hi.<nPna a.llunt?are la durata della ,.,,,rn.n·da. i1 narticolar mori.o nei rÌ! !11.nr – rli dellP forniture sneciali 1'PT.<O Pae.<i r.he noliticam.ente offrono sufficiente af– fi,l,,m.ento: I i tassi dei nremi non do- 1 ,rohhorn -•!.fnerare, anche nei -ca.si nih difficili. lr, I misura del 2 o/r .. e ciò 1Jer n.nn nentralizzare, con inciilenze antie– conomiche,: il beneficio propulsivo del I pag. 13 "rischio coperto"; è necessario, inoltre, pr.edisporre norme sbrigative e sicure che consentano agli interessati di ri– scuùtere gli indennizzi .loro spettanti in un periodo di tempo possibilmente bre– ve; infine, la procedura per l'arr:,,missio– ne alla garanzia statale dei crediti al– l'export dovrebbe essere quanto mai sol– lecita, mentre l'esame ~elle relative do– mande dovrebbe far capo al Ministero del Commercio con l'Estero, attraverso un Comitato ristretto nominato su base interministeriale. E' troppo evidente, d'altra parte, che i problemi dell'assicurazione dei credi– ti all'export sono strettamente legati a quelli dei finanziamenfi. Con una legge ben congegnata, •infatti\ non solo si cree– rebbe un sano, snello led incoraggiante sistema di garanzie e di assicurazioni ___: il che metterebbe gli operatori eco– nomici nelle condizioni di competere fattivdmente con gli !altri esportatori concorrenti; ma ne beneficerebbe l'inte– ra struttura dei finanzf amenti, in quan– to le banche, indirettamente garantite dalla legislazione assicurativa, potreb– bero allargare, nei cdnfronti di molte coraggiose iniziatiue, li loro criteri di anticipazioni o di fido Al tempo stesso, anche il tasso d'interesse passivo po– trebbe subire interessanti contrazioni, rendendo così ancora più competitiva l'attività degli esportqtori italiani sui mercati di maggior int,eresse. Va da sè che un argomento di così vasta pOrtata non può trovare la sua giusta sede in pochf! Jartelle editoriali. Ci basta aver esposto' un tema riassun– tivo, al quale certamente non guastano quelle particolari intonazioni critiche, tendenti a sottolinearre gli aspetti fon· damentali. Bi~ogna aggiungere, però, per con– cludere, che la politica di sostegno delle esportazioni non può prestarsi a tesi troppo seducenti. Specialmente per quanto riguarda -l'Italia, la cautela de– fTli indirizzi da seguire nei confronti dei Paesi verso i quali Climmettere l'appli– cabilità delle suddette provvidenze _non flU'> trovare eccezioni. Il nostro Paese ,-,erse/{ue - non dimentichiamolo! - obiettivi squisitamente economici; ten– de ad aumentare il suo prestigio al– l'estero atÙaverso la ve·ndita dei nos,tri vròdotti; grazie al successo delle nostrè iniziative tecniche o delle qualificate prestazioni di servizi direttivi e di ma– n.o d'opera. Siamo ormai troppo prossimi alla "spirale teorica" che sostiene la neces– sità dei "crediti ai paesi sottosviluppa– tti" : e ciò deve sugg~rirci di essere an– cora più guardin~hi, soprattutto per evi– tare di associarci ingenuamente ad ini– ziative che sotto il pretesto economico celano velleità di preminenza politica. Sarebbe bene, a tal fine, che la legge organica sulle assicurazioni dei crediti e sui finanziamenti 'delf esportazione pre– vedesse una meditata graduatoria dei Paesi sottosviluppati da prendere in considerazione ai fini dei crediti e -dei pagamenti dilazionatf.

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