l’ordine civile - anno II - n. 9 - 1 maggio 1960
l'ordine civile pag. 9 -------------------------·-------------------------------- circa il futuro della Francia? Può egli non sentire l'urgenza di . legare la sua opera ad un valore che trascenda -la ·sua persona, perchè su di esso fo Stato francese possa ricostruirsi a nuovo e riposare per il futuro? Il valore del suo prestigio personale, ch'egli sembra con– siderare come l'unica base della sua opera di ricostruzione, è quanto mai relativo; è soggetto alla rapida usura' del tempo; è legato, al massimo, alla dura.ta della sua vita. Ispirarsi a<dun concetto dello Stato come ordinamento di carattere essenzialmente morale, superiore alle alterne vicende della sua ,personale fortuna politica, ·è l'esigenza fondamentale "'della sua :missione. La sua vocazione di ,, salvatore >> deve -ri– solversi in opera di costruzione politica risol,vendo, secondo l'insegnamento cristiano, la fumzione di Capo in funzione di servo del bene comune. Purtroppo, 1 le apparenze sembrano mostrarci un De Gaulle non ancora interamente compreso di questo suo compito. Libero, per la pienezza dell'investitura rice-vuta, egli ap– pare tuttavia titubante, e come timoroso ,di usci.re dall'amJhi– guità e di prendere .posizione. La· gradualità è indubbiamente una esigenza inobiliabile per un trapasso ordinato; ma la sua linea di sviluppo non deve mai spezzarsi nei minuti segmenti delle operazioni par– ziali. H sentiero non deve smarrirsi nel •labirinto deHe dif– ficoltà. De Gaulle si trova al centro dello sviluppo di un ·trapasso storico. Egli si è inserito nella opposizione dialettica tra rea– zione nazionalista e rivoluzione comunista, quale avrebbe fi~ito per concretarsi, in Francia, come inevitabile sbocco del-– la situazione .fallimentare della IV Repu:bblica. Non può illu– dersi di perpetuare la •sua posizione di giudice evitando di portare in luce, di questo processo, la veri,tà sostanziale. Il nazionalismo che !l'ha innalzato al potere, e il radicalismo liberaldemocratico, che cerca e aspetta ,la sua rinuncia, sono le forze che -lo circondano, e minacciano di sempre più restrin– gergli ·la libertà di movimenti. l'l nazionalismo è una forza nuova, impulsiva, in-azio– nale che cerca, a tentoni e a lume di coraggio, ,di uscire da una situazione senza sbocco. Convogliare questa forza vi,tale, e segnargli una strada nell'ambito di un autentico ordine civile, significherebbe per De Gaulle depurarla daHe sue scorie rivo– luzionarie e giacobine, ed avviarla - ad una opera fattiva di costruzione politica; come di una fiamma che, libera, brucia e distrugge e, incanalata, alimenta i'l crogiofo nel quale si fon– dono le virtù del popolo e si forgiano gli strumenti necessari al suo genio per costruire i monumenti della sua civiltà. La reazione nazionalista ha rappresenta•to un momento necessario nel superamento del ,, sistema democratico >>. E la Francia non ha fat-to eccezione aUa regola. La ribellione del 13 Ma,ggio non era mossa da insofferenza anarcoide, o da una qualohe particolare impellente esigenza i,mmediata; era, nel– la sua volontà determinante, il ,, processo al sistema >> in chiaro disfacimento a Parigi. Così come '1a ~ua recente ,, ri– presa >> ·poneva in discussione la linea politica se•guita da De Gau1le, che, ai ribelli, è sembrata legata al passato dagli stessi •princi•pi equi,voci, con ila sola diversità di essere per– sonale di contro alla grigia impersona1ità dei governi della IV Repubblica. Forse non è inesatto affermare che, riguardo al suo atteg– giamento nei confronti del fermentare ed insorgere di un mo– vimento nazionalista, De Gaulle rappresenta l'oggetto di. un grosso equivoco, di una specie di abbaglio collettivo che ha spinto i rivoltosi del 13 Maggio a reclamarne l'assunzione al potere. Gli ideali del nazionalismo il Generale non ha avu– to bisogno di rinnegarli: non gli sono mai appartenuti. Il suo sincero patriottismo -era stato interpreta,to dai rivoluzionari ben al di là delle effettive concordanze ideologiche. La sua veste patriottica aveva -loro occultato la diversità delle rue convinzioni politiche. Quella diversità che han"no poi credul,to di misurare nei giorni della ,, ripresa >> e di poter consta,trre che è •poco meno di abisso : ,, De Gaulle au pou,voir >> s· è tramutato perfino in ,, De Gaùlle al palo >i. •Per loro l'equiv co è -quasi interamente dissolto. io ca inobianco • L'altra metà del cerohio in cui è costretto a muoversi il Generale è costituita da 1 l <( fronte democratico >>. Il politici– smo e il ,politicantismo dei settori di -democrazia radicale è duro a morire negli uomini e nei partiti. La classe politica della IV- Repubblica aveva fallito ed era stata cos•tretta a dichiarare bancaroUa; e si eia seduta impo•tenrte di fronte al risorgere dell'astro di De Gaulle. Ma, ora che il momento drammatico è passato, non rinuncia a tornar~ alla rihailta e a reinserirsi nella dialettica del potere; e non dispera di poter uti 1 lizzare -prima, e liquidare ·poi, -colui che ha salvato, per essa, la stessa ·possibilità di sopravvivere poli,ticamente alla· ,e débacle » del 13 Maggio. Essa auende di poter proce– dere a una vera e propria ,e restaurazione ii. Ed è in questo atteggiamento tipico delle ,,, sinistre democratiche >> ( non sol- tanto di Francia) che si rivclla e si scopre il loro carattere intimamente e sostanzialmente conservatore; è in esso che si configura evidente la loro posizione effet-tiva'.mente {< rea– zionaria >> in seno al processo di evoluzione storica delle con– cezioni e delle istituzioni politicihe. Chiaritosi l'equivoco di un De Gaulle nazionalista e tra– sformatosi, nei loro giudizi, il -De ·Gaulle ,, dittatore >> nel presidente di una ,repuibblica democratica che a,ttende ila fine della guerra d'Algeria per essere reintegrata in tutte le sue caratteristiche, il ,e_fronte >> 'ha -ripreso vigore e si è ~-insal• clato. E ha 1; ianima.to le sue speranze di riassorbire il « •prin_• cipe >> neHe spire del e, sistema >>. E l'opposizione recisa del '58 si è trasformata pri·ma in sostegno e poi in ,, opposizione costituzionale >>. Non vi è dubbio che De GaÙll~ se ne sente spiritua·lmente e politicamente al di fuori e a•l di sopra; e lo dimostra con una chiarezza che sfiora il disprezzo. 1 Ma è egli davvero inat• taccabile da questa parte? E potrebbe effeHivamente combat• tere, fino in fondo, coUa sua sola autorità, una ripresa offen– siva del ,, fronte democra•tico »? I suoi paladini -del 13 ,Mag– gli sono ormai estranei e si avviano a diventargli ostili. Il Generale è rimasto sollo a promuovere e guid-are i:l rinno,va– men to della sua patria. Do-ve s01prà trovare il fermento vita– le? Parallelamente aUo ,cc sdrammatizzarsi », ch'e-gli andrà operando, del pro.hlema deH'Algeria, crescerà l'evidenza ,di questi interrngativi fino a minacciare di porre in cliscussio• ne la 'legittimità della -sua ·« investitura >>. Egli ha ·tuttora la base del suo potere, nella .fiducia del popolo. Ma De Gaulle non può di~enticare ch'egli ha otte– nuto questa fiducia plebiscitaria nel momento draml!'.latico della rivoluzione, e ·perchè desse a questa una soluzione nel– l'ordine·; e non può non riflettere che può perderla s'egli di– mentica di risolvere questo suo compito. La sola esaltazione del suo mito personale ( del resto già precedentemente caduto nel dimentic~toio) non può bastare ad indirizz-are il femiento di rinnovamento della nazione francese. Vorrà De Gaulle lasciare clhe am~he .la fiducia del popofo debba risolversi .in un equivoco e dissolversi in delusione? Forse il campanello d'allarme dei fatti di gennaio non ha suonato invano. L'occasione sto-rica di De Gaulle è veramente nuova e·d eccezionale. La sua formazione spiritua<le è m_atura-ta - non vi è duibbio - nel soilco di quella grande tradizione cattolica che già valse a1ila Francia :la qua'lifica di ,eprimogenita della Chiesa >>. Il suo primo passo, inoltre, egli lo ha compiuto :._ bisogna dargliene atto - con ·grande fermezza e dignità, 'CO• stitqendo così la base ·per o,gni futuro sviluppo. Niente o,ggi gli •è impossibile affermare, istituire e consolidare s'e,gli saprà ispirarsi ed afferrarsi al punto di partenza <lei vafori mornli che deHa po'litica costituiscono ,l'essenza·; ,E' fo!llia augurarsi ch'egli sappia davvero essere all'al– tezza di questo grande coi:npito? Gli occihi della speranza non hanno forse la capaci,tà di ·vedere al di .là deHe apparenze contra-rie? Ohe il perfezionamento delPopera di De Gaulle debba essere immedia,to o •lontano, e legato .o meno a.Ua ·per– sona del Generale, rappresenta il dono d~ll'avvenire C'he gli anticlhi coHocavano, inaccessibilé allo -sguardo umano, sulle ginoccihia di Giove. Noi· diciamo· che è nelle ·mani sapienti <leHa Provvidenza.
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