l’ordine civile - anno II - n. 9 - 1 maggio 1960

l' rml ine civi/P lava le mosse del vice presidente, di cui si conoscevano i propositi. Era stata proprio, come è noto, l'as– segnazione della Vice presidenza a un uo,mo del medesimo partito del Presi– dente, mentre finora era stata assegna– ta ad un rappresentante df1ll'o,pposizio– ne, il "casus belli" delle dimostrazioni coreane. Di fatto non è il sistema di governo che ha eventualmente permes– so gli arbitri del vecchio presidente, quanto piuttosto il notevole potere ac– centratosi di fatto nelle sue mani dal tempo della guerra coreana. La vera forza di Seengmann Rhee era l'eserci– to, del quale egli era stato l'animatore e quasi tutti gli ufficiali superiori deb– bono a lui la loro carriera. Per poter contare ancora sempre saldamente sul– l'esercito il presidente ha perseguito sempre una politica di rafforzal7!,ento delle forze armate, concedendo a que– ste numerosi vantaggi. Ma il grande sforzo per mantenerne un apparato mi– litare, sproporzionato alle reali ,possibi– lità econ·omiche del paese, nonostante gli aiuti americani, ha creato una grave situazione di disagio econo 1 mico fra la popolazione. A questo deve aggiungersi un irrigidimento delle strutture sociali nell'e mani di uomini molto conservato– ri fedeli a Seengmaan Rhee. Il partito di opposizione al governo è decisamente anticomunista, ma è al– trettanto decisamente avverso alla rea– zionaria politica del presidente. Del resto Rhee nOn ha goduto mai la più assoluta fiducia degli americani, per– ché se di fatto· egli si è dimostrato uomo di grande coraggio e decisione durante la guerra, è stata sempre chia– ra la sua inclinazione verso metodi de– cisamente dittatoriali. Ora specialmen– te il suo immob.ilismo sul piano sociale, il suo militarismo nonché la sua coc– ciuta intransigenza nel voler mantene– re a twtti i costi il potere, senza nem– meno curarsi di salvare le forme, non poteva non creare un grave stato di tensione, specie in un paese che ad oriente vede il felice esperim,ento della rinascita democratica ed economica del Giappone e d'altro lato è -incessante– mente bombardata dalla propaganda comunista. Nonostante tutto, però, i coreani ri– mangono decisamente anticomunisti, come tutti i popoli che hanno potuto pèrsonalmente rendersi conto dei me– todi usati dai comzinisti. E' questa de– cisamente la ragione per cui il Dipar– timento di Stato non ha potuto non prendere posizione contro il presiden– te coreano che se nel passato ha avuto meriti' indiscutibili nella lotta contro il comunismo, oggi si era dimostrato po– litico poco abile e di una durezza vera– mente eccessiva. La logica soluzione della crisi coreana do_vrebbe avvenire su un piano di vera libertà, non con compromessi non necessari e f or ie– ri di ulteriori complicazioni anche per la cronica insufficenza dei sistemi par– lamentari, ma facendo liberamente sce– gliere al popolo coreano quei diri'genti . che siano in grado di fare una politica d veramente nell'interesse generale del popolo e conforme alle mutate con.di– zioni politiche della Corea del Sud. ,INTERNI La cr1s1 è finita La suustra democristiana, per bocca dell'on. Del Bo, chiede le dimissioni del governo ove questi non acquisisca voti diversi da quelli del Movimento Sociale. Questa corrente ,politica di– mentica di aver sostenuto e diretto at– traverso uno dei su'li uomini, il sena– tore Zoh, un governo in cui i voti mis– sini furono determinanti: dimentica che suoi esponenti ,;iedono tuttora in , Sicilia accanto ad esponenti de-1 Movi– mento Sociale. Per una questione mo– rale sul MSI, la si.r_:1istrad. c. non ha le carte in regola. Obiezioni alla maggioranza del go– verno Tambroni non vennero però sol– levate a suo tempo solo dalla sinistra. Ma a questo punto certo il paese ve– drebbe con p reoccu.pazione un 'u lterio– re prosecuzione della crisi fondata su una preclusione di natura morale sui voti missini, che uomini di tutte le cor– renti d. c. hanno accettato e tollerato che si accettassero sia a. Montecitorio che nelle amministrazioni locali. Dopo i fatti di Sicilia la preclus10ne morale sul MSI ha un sapore di gustosa farsa. L'on. Malagodi, qualificandola di clerico..fascista, deforma, per comodità polemica, i termini della discussione e mira a stravi.ncere. La situazione in.terna d. c. è troppo 'delicata perché si possa arris'chiare oggi una formula a mag,gioranza pre– costituita ( e quindi espressione di una precisa scelta politica) ,dopo il fallimen– to di quella di centro-sinistra. pag. 17 Il comportamento degli organi diri– genti del partito 1 evitando una demo• cratica discussione in seno ai gruppi parlamentari, ha avallato la tesi del– l'on. Fanfani di una "ribellione" di " alcuni " deputati: mentre invece è la mancata convo'Cazione dei gruppi il vero elemento di disordine. Dopo tan– to discorrere di dron.ocrazia e di par– tito, si è fatto l'imp.ossibile per togliere agli organi di partito costituzionalmen– te deputati alle indicazioni ,parlamen– tari <li esprimersi compiutamente, la– sciando che le riserve e le richieste di convocazione del gruppo venissero pre– sentate come atti di indiscip'lina. Si è offerta così un 'arma alla sini- - stn d. c. E secondo quanto riferisce la stampa, l'on. Pennazzato, rivolgendo~i all'on. Malagodi, ha fatto cenno alla possibilità di un'ohiezione di cos·c1enza della sinistra. Crediamo che a nessuno convenira drammatizzare, che a tutti coloro che non giocane, sul pis aller convenga con– cedere· un po' di pace alla D. C. Di questo dovre~bero rn primo hlO'go preoccuparsi .i d. c.. non succubi della apertura a sinistrà. . Il gov~rno _ Ta~b~oni . (!Hre - questa possiibilità di decantazione. Al punto in ·cui siamo, crediamo che la tregua sia giovevole a tutti. :Non ci - facciamo illusioni. H tenta1ivo dell'ono– revole Fanfani ha rilanciato la sinistra d. c. nella sua illusione di essere av- , viata verso l'egemonia naxionale·, iUu– sione che solo· l'incredilbile proviù-cia– lismo di quella parte poli,tirca può ri– tenere possihile. Ma ora tutti coloro che non vogliono •porta're va.si all'ono- · revolc Nenni hanno il dovere di non prolungare di un solo giorno la già lunga durata della prima crisi di regime de dopoguerra. la ·marca nazionale apprezzata in tutto ilmondo MECCANICA VERGHERA GALLARATE 28 CAMPIONATI DELMONDO ALSERVIZIO DELLA •PRODUZIONE • DI SERIE.

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