l’ordine civile - anno II - n. 9 - 1 maggio 1960

/Spedis. in abb. po,tale • Gruppo Il l'ordine ci-Vile RIVISTA QUINDICINALE Anno II - n. 9 1 maggio 1960 Una copia L. 100 Editoriale: « La trahison des laics» - Unità e diversità nella Chiesa di Giovanni Baget-Bozzo . ' - La polemica Mauriac-Express di Fausto Belfìori - Il sonno della ragione di Oddo Bucci - I c,ompiti di De Gaulle di Antonio De Sanctis - La Germania nell'Europa di Pao~o Possenti. Note e commenti: Sindacato cristiano ed elezioni Fiat - Cuba e l'America latina - Pretese russe -alla Confe– renza al vertice - Difficoltà per Burghiba • Risorge "lniziàtiva democratica,; - Fine di rin règime in Corea • La crisi è finita. Opinioni e dibattiti: Società e crisi di valori, lettera di Gianni_ Bufano. Letteratura e costume: Clerico-marxismo - Carismi e politica - Una rivista "cat_tolica,, - L'unico baluardo. - Letture: Libri di Ferenc Fejto. U Vangelo della seconda e terza Domenica dopo Pasqua. trahison ' Ci si consenta questa para/ rasi del famoso libro del Benda: il pro-fascismo degli intellettuali francesi negli anni '30, per quanto profondamente diverso nella for– ma, ha origini e motivazioni simili a quelle del· pro-so– cial~smo di tanti laici cattolici italiani nel 1960. Alla base di ambedue i fenomeni sta la sfiducia nei valori originari di cui si è portatori. Gli intellettuali francesi avevano perso la fiducia nel valore della ragio– ne : l'errore razionalista aveva rivelato i suoi limiti, come accade del, ogni errore, e niente è più facile come il pas– saggio da un errore al suo contrario : dal razionalismo all'irrazionalismo. Fatto questo passo, i fascismi dove– vano sembrare la formula politica autentica, quella che riconosceva la violenza e la forza come le vere padrone di questo mondo. Socrate non sacrificava più ad Escu– lapio ma alle Erinni. La stessa cosa accade ora ai nostri cattolièi di sini– stra o, come meglio amano chiamarsi, cc cattolici demo– cratici ». Essi credono in realtà che la religione valga solo in chiesa, in famiglia e nell'altro mondo : la cul– tura • e la politica sono ordini estranei al Cristianesimo e solo il fanatismo od il clericalismo possono offrire mo– tivi per introdurre la religione nelle co_~e temporali. In des laics ,, realtà il Cristianesimo sul piano temporale si riduce a un insieme di amabili genericità, che mostrano soltanto la sua incompetenza. Si ·tratta cc di una tendenza a mettere, in dubbio la capacità del messaggio cristiano a risolvere i problemi sociali del mondo di pggi, perchè la Chiesa avrebbe una visione troppo trascendente dei problemi _umani : perchè la sua attività magistrale si fermerebbe solo alla enunciazione di principii generici : perchè essa, nella necessità di mediare fra le forze destinate al de– clino e quèlle che si affacciano ali' orizzonte, manche- - rebbe di coraggio e di audacia nell'affrontare la ruvida realtà di questo mondo in drammatica evoluzione >>. Il fenomeno, che abbiamo riferito con le parole del– la recente pastorale dei vescovi italiani ~ul laicismo, ha dunque una certa affinità, con il fenomeno della cc trahi– son des clercs >> : nasce dalla sfiducia nella ragione da un lato, nella Fede dall'altro. A questa connotazione sostanziale, dottrinale, ne aggiungeremo un'altra, storica e psicologica: la convin– zione sia degli intellettuali francesi che dei cc cattolici di sinistra >> italiani di riuscire .a e< cavalcare la tigre », cioè a essere praticamente gli egemoni delle forze scate– nate: e questo proprio per il fatto di essere intell~ttuali,

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