l'ordine civile - anno II - n. 8 - 15 aprile 1960
pàg. 18 ristretto ,e mvece un fenomeno successivo al fascismo che non rìco.nosce un rapporto di diretta continuità con le forme che questo aveva avversato, e che vuole distinguersi dal comuni– smo, pur combattendo l'anticomunismo. Che esso sia un capi– tolo successivo della posizione dell'inveramento del marxismo non c'è q,avv-ero hisogno di dimostrarlo ,dato che le sue dichia– razioni sono esplicite (liberalsocialismo, sinistra cattolica, e·cc.). Quel che piuttosto deve essere messo .in luce è come esso sia ,condizionato dalle stesse condanne che il fascismo aveva pronunziato e come subisca sempre, in varie forme, talvolta aperte, talvolta invece dissimulate e tortuose o inconsapevoli, l'influenza ·dell'attualismo. Di ciò si può trovare una prova •neHa rottura con Croce, a cui l'antifascismo laico si trova a un certo momento costretto, o ·per l'antifascismo cattolico nella rottura con Sturzo. * * * Nel 1940 il fascismo si trovò davanti al problema della scelta del modo della sua morte. Poteva infatti subor<linarsi alla ,politica di pace di· Pio XH, facendo dell'Italia il pemo della fascia dei paesi neutrali; in questo caso doveva però consentire a dissolversi tacitamente in una forza di altra na– tura. Poteva invece accettare di diventare uno strumento ,del nazismo. Tutte le ragioni di ordine politico militavano per la prima soluzione. La tendenz,a eversiva di Mussolini lo portò invece a un'alleanza che non si poteva chiamar tale, data la p_~sizione di totale soggezione in cui il fascismo .dovette col– -~i riguardi del nazismo. * * * Mi resta difficile procedere oltre in questo discorso senza. _allungare smisuratamente l'articolo; ,dato anche che non pos– so far riferimento a ricerche -già entrate nella cultura corrente. Al ·punto a cui si è giunti si possono già però enunciare alcune tesi su cui vorrei che l'attenzione di Siena e di Baget (e, naturalmente, anche di altri lettori!) si fermasse. 1) Nazismo e fascismo appartengono a contesti stonc1 'different_i. Il primo a quello del « dramma filoso.fico della Germania », rispetto a cui l'indagine del Lukacs ha messo in chiaro dei ·punti della massima importanza e proposto dei l'ordine civile temi che possono venire ripresi, anche se, naturalmente, di– versamente valutati, da studiosi non marxisti. In una formula approssimativa direi che il nazismo è l'unica risposta possi– bile, sul •piano politico, alla sfida -comunista entro l'orizzonte storico del primato del pensiero tedesco mondano e immanen– tistico. Invece il contesto ideale che bisogna illuminare per intendere il fascismo, è quello dell'inv•eramento del marxismo. 2) A questo contesto appartengono sia il fascismo che l'antifascismo inteso in quel senso ristretto che si è detto. ·E si tratta di due soluzioni egualmente rovinose, per ragioni -del- ' l'iniz-iale erroneità dell'assunto. La ·prima porta alla subor– dinazione a uno degli elementi finali del dramma filosofico della Germania. il nazismo; la seconda, ìa sua subordinazione all 1altro, il comunismo. ! I I 3) E' perfettamente vano appellarsi al fascismo in no- me della difesa della tradizione, ,data la natura delle sue com– ponenti ideali. 4) L'interpretazione parentetica del fascismo cede ri– spetto a quella che si suol chiamare rivelativa, se si parla del fascismo come di una semplice crisi mòrale; dimostra invece la sua superiorità, se se ne mettono in luce gli aspetti ideo– logici. (1) Le diverse posizioni di Croce e di Gentile sono un esempjo chiaro sul piano filoso,fico, di questi due ti'pi ( per la posizione ultima di Croce rispetto a Marx è soprattutto da tener presente i1 noto saggio L'ortodoss-ia hegeliana cli Marx nel vol. Filosofia e Sto-,,iografi:a). La ri– forma della dialettica hegeliana ha ·per Croce il compito di espungere clalla sto1·ia deHa filosofia il marxismo, .pensato 'Come pToseguimento rlella parte deteriore dell'hegelismo; per Gentile, invece, di inverare il marxismo entro l'hegelismo. Credo -che le differenze tr-a i due autori dovrebbero venir studiate a partire dalla loro diversa posizione nei ri– guardi della filosofia di Marx. ln certo senso si può dire che il Gentile prende ·posto nella storia della filosofia come un Marx dopo Croce 2nziché dopo Hegel. Il sorgere, e insieme l'inconfutabilità in termini rigorosi, dal punto di vista crociano, dell'attua'lismo, deve venire inter– pretato come il segno dello scacco di ,Croce nelila sua -critica del ·marxism_o. (2) La posizione di Ugo Spirito meriterebbe di venire ampiamente illustrata a questo riguardo. • ( 3) Si veda, ad esempio, la molto interessante conclusione dell'opera dello storico •àmericano Gaudens Megaro, Mussolini, Dal mito alla realtà, trad. it., 1947 . .8enché scritto nel 1938, questo 11ibro è forse ancora il migliore lavoro complessivo che si possegga su Mussolini. BANCA COMMERCIALE ITALIANPt BANCA DI INTERE.Si.SE NAZIONALE CO
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=